E' una storia che parla di una ragazza e di un ragazzo, che si nascondono dietro una maschera, jessica, una comune ragazza che si è trasferita per seguire il suo sogno, e di un ragazzo, harry, che finalmente ha trovato una ragazza, lei, a cui importa di lui come persona e non di apparire nelle più conosciute riviste di gossip.
E' la mia prima ff nn siate troppo cattive io ci provo spero che a qualcuno piaccia fatemi sapere :)
Wow oggi finalmente si realizzerà il mio sogno e' da quando ho 13 anni, e sono passati ben 5 anni, che progetto questo e finalmente oggi accadrà, oggi finalmente, io jessica rider, una ragazza apparentemente felice ma con un grande segreto che nessuno sa',mi trasferirò in una delle città più belle del mondo, una di quelle città che ha fatto innamorare milioni di persone, compresa me:Londra.
-drin. Drin-
Sento la sveglia suonare ma come sempre la ignoro e mi rimetto a dormire sotto il mio caldo piumone,ma ecco che dopo dieci minuti sento mia mamma urlare:
" cazzo jess e' tardi muovi il culo non vorrai fare tardi al tuo ultimo giorno di scuola? Vero!!"
Aveva ragione non potevo proprio fare tardi, almeno non oggi, non oggi perché oggi era il giorno in cui dovevo dire addio a tutte le persone a cui tenevo davvero.
In tal modo mi alzai dal letto mi feci una doccia veloce, giusto per svegliarmi un po' e mi incominciai a scegliere i vestiti dentro l'armadio quando sentii vibrare il cellulare
"Ma chi può essere a quest'ora" pensai, presi il telefono e lessi il messaggio
Ehi ciao jess sono sofy volevo solo farti sapere che oggi sono arrivati in citta' i miei idoli i one direction- ma che me ne frega pensai ma poi ripresi a leggere- lo so che non te ne frega niente ma ti volevo far sapere che il centro e' intasato e se non vuoi fare tardi passa dalla nostra scorciatoia....ci vediamo dopoXx
Dopo aver letto questo decisi di sbrigarmi perché la nostra non era una vera e propria scorciatoia era più che altro un modo per perdere tempo quando non avevamo voglia di tornare a casa o non avevamo soldi per pagare i mezzi o volevamo prendere un po' d'aria e allontanarci dalla metro che ci portavano avanti e indietro tutti i santi giorni dell'anno. Mi vestii in fretta e furia con un paio di leggins neri una maglietta bianca e rossa e un cappottino nero aderente mi guardai un po' allo specchio e mi convinsi che anche se mi sarei cambiata non avrei migliorato il mio aspetto, si perché tutti dicevano che ero una bella ragazza ma io mi vedevo come una ragazza dovuta crescere troppo in fretta per colpa sua, dopo questi pensieri sentii una lacrima solcare il mio viso ma mi dissi che non era il momento di piangere così presi lo zaino con i libri di scuola e il mio irrinunciabile i pod e dopo aver salutato mia mamma finalmente uscii da quella casa che ormai mi stava "stretta". Erano, ormai le 8.30 mancavano dieci minuti mi dovevo sbrigare se volevo arrivare in tempo così al ritmo di ed scheeran- small dump- passai per il duomo e per la "scorciatoia" e mentre passavo per quelle stradine strette e lunghe tipicamente italiane pensai che ormai l 'Italia non era più la "BELLA" Italia ma ormai era diventata un paese in crisi per colpa di uomini che non hanno a cuore niente oltre ai soldi, ed era per questo che volevo scappare, oltre al fatto che volevo crearmi una nuova vita via dalle persone, o meglio dalla persona che mi aveva fatto male. Mentre ero assorta tra i miei pensieri e come al solito con la testa tra la nuvole andai a sbattere contro un ragazzo con un cappello di lana. Mi fece cadere l-pod che si ruppe a terra e i libri. Lui non si smetteva di scusare e da quello capii che non era italiano.
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Continuava a dire " i m Sorry Sorry..." Io no gli feci caso perché pensavo solo a a raccogliere i libri che quel deficiente mi aveva fatto cadere dopo aver raccolto tutto con il suo aiuto mi stavo per alzare quando notai i suoi meravigliosi occhi grandi color giada che sceutavano i miei color nocciola... Rimasi incantata per qualche secondo finché lui non se ne accorse, sorridendomi mostrandomi le sue fantastiche fossette e il suo meraviglioso sorriso perfetto, facendo diventare stranamente le mie converse interessanti. in quel momento mi ringraziai mentalmente per aver deciso di studiare lingue...
-per l iPod tranquilla te lo ripago e per i libri mi dispiace e' solo che ero di fretta, perché non volevo farmi raggiungere dalle fan-
Ma chi si credeva di essere quel ragazzo e' vero era un gran Figo ma di certo non da avere della fan comunque decisi lo stesso di rispondergli
"Per l'iPod lascia stare era un modello vecchio e non c'e' bisogno che me lo ricompri e per quanto riguarda la storia delle fan be' l'importante e' crederci vero?" dissi con tono sarcastico così feci per andarmene quando il ragazzo dagli occhi stupendi mi fermò prendendomi per il polso
"Scusa non mi sono presentato io sono harry, harry Styles ma veramente non sai chi sono?" no e non mi interessa" sai una cosa meglio così scusa se sono stato rude ma posso sapere almeno come ti chiami?" Disse avvicinandosi sempre di più al mio viso "mi chiamo j...jessica, jessica rider" risposi sempre più tentata di baciare quel meraviglioso ragazzo riccio. quando sentii vibrare il cellulare nel mio zaino così mi allontanai da harry e risposi era sofia " ehi, jess si può sapere dove sei finita ti avevo detto di passare dalla scorciatoia e be' dove sei e' già passata la terza ora muovi il culo!!" la mia risposta fu solo "cazzo arrivo subito" chiusi la chiamata e spiegai a harry che dovevo tornare a scuola perché ero già in ritardo e non potevo mancare lui accenno' un si con la testa così feci per andarmene quando mi bloccò di nuovo per il polso e mi avvicinò a lui e mi mise una mano nella tasca posteriore dei miei pantaloni
"H...arry"fu l' unica cosa che riuscì a dire ma lui non si fermò e capii che stava cercando il mio cellulare appena lo trovo' lo prese e si inviò in messaggio e disse in modo spavaldo "almeno adesso so come posso rivedere il tuo bellissimo viso" detto questo le sue mani passarono dal mio fondoschiena al mio mento che sollevo per fare in modo che i nostri occhi si incrociarono e fu così che mi bacio' e fu un bacio appassionato per niente casto