capitolo 7~ My Hero ~

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Ora siamo qua,con le bici buttate a terra,sopra l'erba verdeggiante popolata dalle margherite....il tramonto è più bello adesso.
L'ho sempre amato il calare del sole;mi rilassa. Mi mette di buon umore, soprattutto se in macchina con la musica a tutto volume...mi sento più ottimista.
Così mi perdo, e ripenso a tutto quello che è successo in queste settimane

FLASHBACK
Poteva finire peggio di così?
Non credo...
Vedere quella scena mi ha letteralmente stesa a tappeto...
Da adesso a chissà quando vedrò una delle mie migliori amiche con il ragazzo che mi ha preso il cuore con quella frase: sei la mia migliore amica.
Io che mi aggrappavo a quel ricordo come se fosse un'ancora di salvezza,io che sapevo di essere stata l'unica a cui aveva detto così,adesso non più.
Non sono riuscita neanche a mostrarmi felice per lei,che era bordeaux dall'emozione; ho cercato di restare indifferente il più possibile,ma si vedeva.
Così, seduta su quella panchina con gli auricolari,chiusi gli occhi e ripensai a quel giorno di metà aprile...lo avevo detto che ricordare mi avrebbe fatto male.
È strano come prima un ricordo sia la nostra più grande ossessione, quel tormento che ci fa piangere,ma sul serio, che cerchiamo di mandare via ma non possiamo,anche perché è l'unica cosa che è rimasta, e quando se ne va lo rivolgiamo indietro ma non ci riusciamo, non abbiamo il coraggio di ricominciare tutto.
Così iniziai a piangere,pensando di essere sola,ma gli occhi smeraldo avevano notato qualcosa di strano in me, una luce dei miei occhi si era spenta all'improvviso.
Quando le luci negli occhi si spengono momentaneamente vuol dire che sei ferito; quando invece si abbassano progressivamente vuol dire che ti sei abituato a quel dolore.
E a me è successo così,i miei occhi sono coperti da un velo; un velo fatto di ferite non curate. Quel velo mi divide dal mondo esterno.
Così, nel bel mezzo dei miei singhiozzi, un abbraccio improvviso mi sorprese.
Ci misi il mio solito tempo per capire cosa stesse succedendo,ma ancora adesso faccio fatica a credere che sia stato reale.
Poi,spaventa e sorpresa, alzai gli occhi, incrociandoli con i suoi.
Mirko era apparso nella mia vita come un super eroe.
Non ci ho mai creduto molto in questo genere di cose,anche se ci ho sempre sperato.
Vorrei dirgli da quanto tempo lo aspettavo,dirgli dei miei problemi,dei miei progetti,dei miei sogni,delle mie passioni....e di quanto abbia bisogno di lui.
Ma lo abbracciai semplicemente:
a volte serve più di mille parole.

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