Capitolo 1.

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"Le bianche nuvole dal fresco bagliore
Le verdi foglie dall'aria cullate
Le cristalline gocce dal vento portate
E il fuoco rovente dal grande calore
Svegliarsi l'animo nel cuore incantato
Sentirai quando in violenta tempesta
Gli animi di loro, dall'aura maesta
Ti mostreranno il segreto fin ora celato."

Ancora non riesco a capire questa frase... mamma l'ha scritta nella prima pagina del suo diario, da quando non c'è mi rifugio qui, nascosta nel bosco dietro casa, sotto un albero di noci, a leggere quel piccolo quaderno trovato nel suo vecchio armadio, ormai abbandonato come tutta la sua stanza... papà non riesce più ad entrarvi dalla sua morte, si limita a dirmi "se vuoi entraci, ma lascia tutto come e dove si trova"
Lui probabilmente non sapeva nemmeno dell'esistenza di questo, amo sfogliarlo tra la penombra e il leggero vento che scorre tra gli alberi, ci sono dei disegni di cui non comprendo il significato ma i quali mi affascinano, sembrano simboli tribali, alcuni sembrano animali, altri invece somigliano maggiormente a scarabocchi senza senso, o almeno dal senso a me totalmente sconosciuto.
Sulla copertina c'è un simbolo, sembrano dei rami intrecciati a formare una circonferenza e che riuniscono al centro facendo da cornice ad un cristallo stupendo, dal colore indescrivibile; non ci sono scritte o descrizioni, solo questo.
Sinceramente non ricordo nulla di mia madre, avevo solo tre anni quando lei andò via, in base ai racconti di mio padre era una donna dai lunghi e ricci capelli biondi, gli occhi d'un verde così chiaro che raro sarebbe trovar qualcosa dalle tali sembianze, la pelle lattea e delle leggere lentigini, quasi ad abbellire un viso fine, arricchito da labbra carnose e di un rosso intenso.
Si chiamava Greta, in base a quello che mio padre mi racconta, era uno spirito libero, rinchiusa tra le mura domestiche si sentiva soffocare, e questo l'ha portata alla morte... "è affogata nel fiume" mi disse, aggiungendo "la mamma non c'è più", l'espressione che aveva non la dimenticherò mai, un misto di rabbia e tristezza, enfatizzato dalle lacrime che solcando il suo volto caddero sul pavimento.
Da quel giorno tende sempre a tenermi chiusa e al sicuro, non lo biasimo... infatti ora si starà preoccupando, meglio vedere che ore sono
-49 chiamate perse-
Ecco, perfetto. Si starà già impanicando come solo lui sa fare, meglio se lo richiamo.
-hey papà
-dove diamine sei finita? É un ora che ti chiamo santo Dio, mi hai fatto preoccupare!
-stai tranquillo, sono viva e vegeta, al solito posto.
-torna immediatamente a casa!
-cinque minuti e sto lì.
Dio santo quant'è stressante, ha paura per caso che un lupo mannaro mi rapisca e mi porti in qualche mondo fatato? Ma dai.
Diario messo nello zaino, cuffie prese, musica a palla.

Perfetto, si torna all'inferno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10, 2016 ⏰

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