"My ghost,where'd you go?
I can't find you
in the body sleepin' next to me"
-Ghost
Halsey
Lei non aveva paura di uscire allo scoperto,voleva solo vivere a pieno la sua avventura,voleva solo che non ci fossero così tanti ostacoli da dover superare.
Tutta era iniziato per sbaglio,se così poteva essere definito il loro incontro.
Perché per lei non era uno sbaglio,era stata la scelta migliore che avesse mai deciso di prendere in vita sua:ricordava vagamente cosa stesse facendo quel giorno,forse era novembre,ma non ne riusciva proprio a riportare a mente la data.
Era sera,di sicuro,attorno alle 19:30 probabilmente;Shailene stava ripassando Dickens per la lezione di letteratura inglese,o forse era Wilde,ma non era poi così importante cosa stesse portando a termine.
Era in biblioteca,assieme a qualche sfigato che si rifugiava lì per proteggersi da solo Dio sa cosa.
Idioti.
Ricordava che qualcuno si appollaiò accanto a lei,e che quel qualcuno doveva trattarsi per forza un ragazzo,visto il forte odore di colonia maschile,suppose si trattasse di Dior;o qualcosa del genere.
Non si scomodò neanche di girarsi a vedere chi fosse,tranne per qualche occhiata lanciata lì per caso,più che altro era per capire se avesse un maniaco vicino.
Molto probabilmente,una delle sue occhiate era diventata una buona osservazione del viso che aveva davanti:lui doveva avere qualche anno più di lei,viste le piccole rughe d'espressione accanto agli occhi e sulla fronte. Aveva una barba abbastanza folta,scura,come gli occhi e i capelli,o almeno da quello che riusciva a vedere dalla sua posizione.
Era bello,si disse.
E chi non l'avrebbe pensato?
L'uomo,poiché ragazzo non era il termine adatto ad uno come lui,le sorrise curioso,avendo notato il suo sguardo fisso su di lui.
Shailene diventò rossa all'istante,fingendo indifferenza e voltandosi subito dall'altra parte.
"La sfiga è una grande stronza"pensava.
Eppure,quella poteva essere benissimo chiamata fortuna.
Il tizio le porse la mano,segno di non esser stato infastidito da lei,e si presentò con la sua voce calda e profonda.
"Io sono Theodore"
Lei,incerta,strinse la mano,sussurrando un flebile"Shailene".
E da lì erano iniziati i casini.
E che bei casini:aveva scoperto che aveva ben 31 anni-sette anni in più di lei-,che il suo nome completo era Theodore Peter James Kinnaird Taptiklis,che era inglese ma di origini greche e che insegnava filosofia al corso dei senior dell'ultimo anno del suo college.
(Non sapeva se fosse una coincidenza).
Le aveva detto di chiamarlo solamente Theo,poiché Theodore non gli piaceva,era troppo da aristocratico del cazzo.
Lei aveva solamente riposto di chiamarla Shai,o Diann,ma aveva anche aggiunto che preferiva Shai.
Sapeva di risultare ridicola precisando le sue deduzioni sul suo nomignolo,ma a Theo sembrava non importare.
Avevano preso un caffè,o forse una cioccolata...No,probabilmente era un tè.
Era frustrante non riuscire a ricordare tutti i particolari,ma lei non era mai stata famosa per le sue doti di memoria.
STAI LEGGENDO
Loss(in between an accident and a tragic comedy)||Sheo
RandomLa vetrata era intatta, terribilmente noiosa. Non come il cuore di Shailene.