Capitolo 1:Sofia

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La mia vita è vuota. Nonostante sia circondata da tante amiche che poi vere amiche non sono mi sento come se mi mancasse qualcosa.
La vita mi ha insegnato tante cose e una di queste è cavermela da sola. Abito in un piccolo paesino in provincia di Venezia. Qui ho passato tutta la mia adolescenza e anche se non sono nata in questo paesino, lo sento come se fosse casa mia. Vivo da sola da quasi due anni e mi pago tutte le spese che devo sostenere lavorando al bar del centro. Faccio degli orari assurdi che mai nessuno farebbe ma purtroppo o per fortuna mi pagano bene e comunque i soldi mi servono per vivere. L'unico giorno libero che ho è il venerdì. Lavoro dodici ore al giorno e quando capita anche quindici. Francesca, la mia migliore amica, non fa che ripetermi che sono pazza e che dovrei smettere di lavorare così tanto ma la verità è che lo faccio anche per riempire le mie giornate spesso solitarie. Tutti i miei amici hanno i loro impegni: c'è chi ha la ragazza, chi l'Università altri lavorano e la sera escono a svagarsi e poi ci sono io che un po' sono costretta e un po' lo voglio lavoro dalla mattina alla sera senza fermarmi un attimo e dedicare del tempo alle amicizie e a me stessa.
Poche volte sono uscita con qualche ragazzo e con uno di questi sono rimasta scottata infatti da allora non mi vedo più con nessuno.
Sono un tipo solitario, insomma ho imparato ad esserlo dopo tutto ciò che mi è successo e anche se Franci insiste sa bene cosa io abbia passato prima di essere qui apparentemente felice.
La mia sveglia suona come di consueto alle sei in punto avvisandomi che devo alzarmi perché un altra giornata sta per avere inizio. Mi alzò svogliatamente dal letto e mi trascino in bagno. Apro l'acqua della doccia e mi spoglio togliendomi il mio pigiama composto da una t-shirt e un paio di Short. Mi lavo capelli e corpo e dieci minuti dopo sono fuori con i capelli grondanti di acqua. Senza curarmi di asciugarli vado dritta in cucina, mi preparo la colazione e esco di casa per recarmi al posto di lavoro. Il pensiero che le mie giornate siano così dannatamente monotone mi fa salire un po' la depressione ma non posso fare nulla per cambiarle.

Sono quasi le sei del pomeriggio e a breve smonto da lavoro. In lontananza da dietro il bancone vedo un gruppo di ragazzi arrivare e penso che siano gli ennesimi ragazzini insulsi che pensano di riuscire a rimorchiare faccendo gli spacconi ma non si rendono conto che in realtà sono piuttosto infantili. Chiaramente non mi sbagliavo. Appena entrano nel locale iniziano ad urlare e fischiare. Che grezzi che sono! Prendo velocemente le ordinazioni e dopo aver portato tutto al loro tavolo, rientro a casa dove sulle scale mi aspetta una Francesca felice che ha tutta l'aria di chi vuole combinarne una.
"Sofi vero che stasera vieni con me e le altre al JkO?? Ti prego non puoi rifiutare mi dici sempre di no e sai bene che hai bisogno di svagarti e conoscere gente nuova." sa che non riesco a resistere ai suoi occhioni neri dolci quindi non posso dirle di no. "E va bene ma ti ricordo che io domani lavoro quindi sarò presto di ritorno" sbuffa ma sorride rivelando una dentatura perfetta bianca. "Uff d'accordo ora però vatti a cambiare e partiamo" entro in casa e butto sul vecchio divano marrone la borsetta e poggio le chiavi nel tavolino di fianco alla porta. Corro in camera e prendo l'unico vestito nero che ho. Ha il pizzo dietro che lascia scoperta la schiena e sul davanti ha uno strato di tessuto nero e sopra il pizzo. È stretto a tubino e mi arriva a metà coscia. Prendo l'intimo e corro in bagno a farmi una doccia per lavare via tutto il sudore di questa giornata. Fuori fa molto caldo. Il sole picchia molto forte tanto da far venire mal di testa ma adoro queste giornate di primavera estate.
Mi vesto e mi trucco leggermente con un po' di fondotinta e matita negli occhi, sciolgo i lunghi capelli rossi e dopo l'ennesimo sguardo generale mi avvio in salotto dove mi aspetta Francesca che è incantata alla tv. Mi metto di fronte a lei e spengo il televisore e dopo qualche protesta ci avviamo in città verso il locale Ignara del fatto che un incontro di sguardi possa farti cambiare la vita per sempre.

Questione Di SguardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora