Un incontro molto bizzarro...

52 8 2
                                    

Era ormai estate.

Iniziava a fare davvero molto caldo, non solo perchè eravamo chiusi in quel ripostiglio da ormai mezz'ora, ma anche per l'entitá dell'azione che stavamo per compiere.

Cosa c'entro io? Perchè finisco sempre per farmi prendere da questo genere di cose?

Guardai preoccupato Matt, che invece pareva essere rilassato, ma che dico, estasiato...beato lui...

Mi guardò con introspezione.
-"Tranquillo Cory, sono passato per questa strada un sacco di volte, e non mi hanno mai beccato, siamo in una botte di ferro!"-disse il tizio inginocchiandosi per terra.

Raggelai. Avevo giá sentito molte altre volte quella frase uscire dalla sua bocca, e da quando ho memoria, posso dire che la botte mi è sempre sembrata di paglia...

Ne sono sicuro, se mi beccano a fare una cosa del genere sarò in guai seri, e poi solo per aver accompagnato questa canaglia...

L'allenatore stava per uscire dalla porta, una volta uscito saremmo sgattaloiati fuori dal ripostiglio e ci saremmo incaminati per la nostra meta.

Peccato, peccato davvero, che fosse lo spogliatoio delle ragazze...

-"Matt, sei davvero sicuro di quello che fai? Se ci scoprono qui, i guai che passeremo saranno ben lontani dal semplice ricopiare duecento volte "non spierò più le ragazze mentre fanno la doccia nello spogliatoio" e lo sai bene!"- dissi, impassibile.

Ma chi me l'ha fatto fare...sarei rimasto volentieri in classe a spararmi una dozzina di espressioni di matematica super difficili della Thompson...dannata vecchia...

Iniziavo a sudare sempre di più, come una fontana in piena estate, ed iniziai a tremare sfrontatamente, fino a quando il tremolio non venne sferzato dal rumore di una porta cigolante che sbatteva, e di alcuni passi, quasi felpati, che andavano in direzione opposta allo spogliatoio.

Emisi un sospiro, così lungo da farmi quasi perdere i sensi, l'adrenalina stava prendendo possesso dei miei muscoli, e anche Matt non riusciva più a trattenersi.

Diamine...lo sento...finirá male!

Uscimmo di corsa da quella sottospecie di armadietto.

Con quel caldo rishiavo seriamente che mi si bruciassero i neuroni, come se non lo fossero giá abbastanza.

-"Dai Cory, muoviamoci, ormai staranno giá iniziando!"- disse l'energumeno pervertito che avevo di fronte.

E prima che potessimo rendercene conto, dalla finestrella di scarico sopra alla porta, iniziò ad uscire del vapore, sempre più, sempre più denso, a segnalare forse la "densitá" della punizione che ci sarebbe stata inflitta a momenti.

-"Ok Matt sbrighiamoci, la pausa sta per terminare, se quando riiniziano le lezioni non ci trovano in classe siamo fritti!"- escalamai allarmato.

-"Ok ok, indietreggia un momento"

Si fece coraggio, e spalancò la porta.

Nonostante fosse molto forzuto, ci mise un bel po', tanto era grande e pesante quella porta.

Alla fine entrammo, e mi sentii pervadere da un senso di colpa incolmabile, straziante.

Allo stesso tempo però, sentii un profumo, acre e molto forte, che riuscì quasi a stendermi.

Sembrava il profumo di un balsamo, o qualcosa di simile, che sapeva di pesca.

All'improvviso, il profumo diventò così intenso che iniziò ad influenzarmi, le mie narici presero il comando del mio corpo, ed iniziai a muovermi nella direzione da cui proveniva.

Ahh...che diamine è?

Andai a sbattere contro qualcosa, era Matt, che stava frugando all'interno di una borsa di raso, alla ricerca di un qualcosa, persistentemente, fino a quando non tirò fuori un paio di mutande ed un reggiseno di pizzo.

-"Matt che diamine stai facendo? Non siamo qui per questo!"- dissi, arrossendo improvvisamente.

Ma ormai non mi sentiva più...l'avevo perso per sempre...aveva intrapreso un viaggio di non ritorno....verso la perversione cronica.

Davvero non capisco, cosa ci faccio qui?

Mentre io mi preoccupavo sempre più, Matt non pensava ad altro che alla sua stupida mania.

Non fraintendete, non sono gay, ma non ho mai amato questo genere di cose, soprattutto per le possibili ripercussioni...

Ad un certo punto, vidi Matt correre verso una porta, a strisce verdi e bianche.

Sapevo perfettamente cosa fosse, era un portone dritto per l'inferno, era il bagno delle ragazze.

Arrossii inevitabilmente, non che avessi altra scelta, dato che ormai il mio corpo si muoveva da solo.

Purtroppo, Matt era sempre stato un ragazzo intrepido, e ahimè, non gli interessava affatto di aprire le porte dell'inferno, se fosse stato per il suo piacere personale.

Così in breve tempo, decise di buttarcisi a capofitto.

-"Matt, datti una calmata, se entri così di fretta farai rumore e si accorgeranno di te!"- bisbigliai, per evitare di farmi sentire.

Ormai non mi ascoltava più.

Aveva afferrato la maniglia, con una forza immane, così mi buttai su di lui per cercare di bloccarlo.

Santo Dio, ma che cavolo gli prende?

Strinsi fortissimo i suoi polsi, iniziarono anche a farmi male le mani, ma non mi importava, non potevo di certo permettere che le cose andassero a finire in quelo modo!

Finimmo per fare testa e testa, lui finì lontano dalla porta, quasi dietro la panchina poco distante, mentre io rimasi esattamente li davanti.

Pregai più che potei, ma non servì a niente.

Cadendo, Matt aveva trascinato la porta, che si era praticamente spalancata davanti a me.

Riuscii ad intravedere delle ombre in lontananza, in quella visione piena di vapore e profumi vari, ma tutte troppo lontane per essere distinte.

Si vedevano chiaramente le curve delle ragazze sullo sfondo, mentre accarezzavano la loro pelle con quei balsami.

Ah...forse non è stato poi così male venire qui!

Poi mi accorsi di una cosa.

Davanti a me, apparve quasi magicamente una figura.

Era rimasta coperta dal vapore, fino a quel momento, ed ora era uscita allo scoperto.

Una figura femminile, dalle forme perfette, le gambe toniche e forti (probabilmente era una ragazza molto sportiva), e si riuscivano ad intravedere bene anche i seni, coperti per metá dalla schiuma.

Diventai rosso, inevitabilmente.

Quando si accorse della scomparsa del vapore, e mi notó, si girò di scatto e rimase pietrificata.

Arrossì a sua volta, ma non sembrava un rossore di imbarazzo, oh no, quello era chiaramente un rossore di sdegno, di repulsione.

Non sapendo cosa fare in quella situazione, feci l'unica cosa che mi sembrò logica...

-"Ehm, ciao??"

Boys Vs GirlsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora