Una leggenda falsa.

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<<Avete sentito? Si dice che nel web, naviga una ragazza capace di risolvere tutti i tuoi problemi!>> esclamo' un ragazzo del gruppo sorridendo. Marco stava continuando a fissare il cellulare mentre camminava con il suo gruppo di amici per strada. Era mattina, il sole era coperto da nuvole grige, il che significava che tra poco avrebbe piovuto; fortuna che aveva l'ombrello. Carlo, uno dei suoi amici, continuava a parlare con foga della "ragazza del web". <<Basta solo scrivere il suo nome su facebook, mandarle l'amicizia e lei te l'accetterà in men che non si dica! Poi dovrai solo dire cio' che ti affligge e lei te li risolverà subito!>>

"Che stupidaggine" penso' Marco, continuando a scorrere la home di facebook. Improvvisamente, trovò un'immagine di Steven Universe: era Ametista, un personaggio di quel cartone animato. A lui piaceva tanto perchè era l'unico tra i tanti che avesse una trama affascinante, accattivante,coinvolgente. Stava per mettere un like, quando senti' Luigi dargli una pacca sulla spalla.

<<Sicuramente starai pensando che sia una di quelle solite stronzate che sparano su Tumblr, non è cosi'?>> Chiese lui ridendo, mentre Marco lo guardo' sorridendo. 

<<Forse, ma vediamo prima dove va a parare la storia..>> rispose lui riprendendo a fissare quel piccolo schermo luminoso del telefono. Andrea,intanto, stava facendo una discussione con Carlo riguardo alla ragazza che potesse risolvere tutti i problemi di una persona:

<<So invece, che per parlare con lei devi invece fare qualcosa di...speciale, per convincerla.>>

Marco mise in stand by il telefono e lo mise in tasca. La conversazione tra i due iniziava ad essere interessante. 

<<Che cosa? Un rito magico?>> scherzo' Carlo,ridendo un po'. Andrea lo squadro'.

<<No, stupido. Si dice che,prima di accettare la richiesta, guardi il tuo profilo per vedere che persona sei; se lei pensa che tu abbia bisogno davvero d'aiuto, allora ti accetterà la richiesta.>>

<<Perchè non aiuta tutti allora?>> chiese Luigi incuriosito. Intanto, erano arrivati ad una piccola piazzetta che era situata nel cuore della città. Era un po' affollata,visto che,essendoci le vacanze natalizie, tutti quanti avevano la smania di incominciare a comprare i regali per i propri parenti e amici stretti. C'erano delle panchine su cui sedersi, ma decisero di continuare a camminare.

<<Beh, perchè ci sono state anche persone che hanno mentito solo per parlare con lei>> Spiego' Andrea camminando avanti insieme a Carlo. Marco sbuffo'.

"Che palle, di nuovo a sparare cazzate." penso', pronto a riprendere il telefono. Tuttavia, qualcosa gli impedì di farlo. Andrea non aveva mica finito qua la sua storiella?

<<Infatti, molti l'hanno sfruttata solo per fare certe cose...tipo, facciamo un banalissimo esempio, quello di far ingelosire la fidanzata di un ragazzo..Se non sbaglio, un giorno, una ragazza la offese davvero pesantemente solo perchè il suo ragazzo parlava con lei.>>

<<Ma come fai a sapere tutto questo?>> Chiese subito Luigi,andandogli vicino. Andrea abbasso' un po' lo sguardo, quasi stesse pensando a qualcosa.

<<Beh, una mia amica ha parlato un po' più del dovuto con questa ragazza, ma facendolo ha perso la sua amicizia e non ha più avuto la possibilità di rivolgerle la parola.>>

Ci fu un attimo di silenzio. Il vento iniziava a soffiare forte, accarezzando il fogliame degli alberi come se una mamma stesse accarezzando delicatamente i capelli della propria figlia. Marco iniziò a ridere.

<<Che stronzata dai. Davvero credete a questo? Voglio dire, una ragazza che risolve tutti i problemi? Una ragazza che riesce a capire che persona sei guardando solo il tuo misero profilo? Ma per favore, come potrebbe mai riuscirci?>> Domando' in modo aggressivo il ragazzo, come se la volesse prendere in giro implicitamente. 

<<Non sottovalutarla tanto, Marco. Non è una ragazza come le altre e prima di rispondere con: "è la solita ragazza tumblr depressa", ti dico subito di no. Quando stavo con questa mia amica, leggevo spesso le sue chat con lei. Quella ragazza non è depressa, o forse non lo vuole mostrare, chi lo sa? Ma so per certo che non mostra i suoi problemi, nè tantomeno le sue debolezze...penso che sia una ragazza speciale.>>

<<Tsk, io non ci crederò finchè non la conoscerò.>>

<<Benissimo, allora vai, parlarle!>> lo sfido' Andrea con un tono serio. Carlo e Luigi sembravano essere spettatori di quella battaglia quasi comica per loro. 

<<E come farei, scusa, visto che lei riesce a capire "come sono fatto" attraverso il mio profilo?>>

<<Rischia, magari sarai fortunato. E poi, il tuo profilo sembra depresso, visto che condividi sempre post riguardanti i segni zodiacali o disegni di Gabriel Piccolo.>> 

Ci fu un attimo di silenzio. Marco decise di prendere il telefono e andare di nuovo su facebook, ma stavolta non per vedere cosa stessero facendo gli altri sul sito.

<<Vai, dimmi il nome.>> disse lui pronto a digitare le lettere. Luigi si avvicinò all'orecchio di Carlo: <<E' la prima volta che lo vedo cedere. Sarà mica che anche lui sta credendo a questa leggenda?>>

<<No, penso proprio che voglia conoscere la ragazza!>> mormorò Carlo con un accenno di felicità. Forse pensava che provasse qualcosa per lei. Una goccia inizio' a cadere dal cielo.

<<Si chiama Amethyst.>> Disse Andrea sistemandosi i capelli. Marco si fermo' improvvisamente, mentre il suo amico continuo' a camminare. Quando si accorse che lui e gli altri erano fermi, si giro' verso di loro, guardando però il ragazzo con il telefono in mano. <<Sei tanto stupito che si chiami proprio come il personaggio di Steven Universe? O magari ti stai ricredendo nei suoi confronti?>>

due, tre gocce iniziarono a cadere contemporaneamente, poi aumentarono sempre di più. Andrea e gli altri aprirono l'ombrello,mentre Marco continuava a fissare lo schermo impietrito.

<<Ehm,Marco?>> lo chiamò Luigi toccandogli la spalla. Il ragazzo scosse la testa come se si fosse appena svegliato. 

<<Uhm, sì, scusami, stavo solo pensando che questo nome è molto carino. Non pensavo le piacesse quel cartone come me.>> Detto cio' prese l'ombrello e lo apri', camminando a passo svelto insieme agli altri pronti per tornare a casa. Andrea lo guardo' per qualche minuto, poi decise di iniziare a parlare normalmente come faceva di solito con gli altri.


Look how the stars shine for you.Where stories live. Discover now