" Sono qui..."

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Ester

Senza offesa, Hobbes, ma ho altro a cui pensare. 

Proprio non riuscivo ad ascoltare la spiegazione delle mia cara, puntualissima, diligente ed affidabilissima professoressa privata, Vanessa Strafini. 

Era bravissima, le dovevo molto. Il suo lavoro era prezioso per me, per Anastasia. Se avessi passato l'esame di maturità sarebbe stato per lei e per...Gianluca. 

Con lei, avevo recuperato il programma dell'intero anno, che per una cosa o per un'altra mi ero persa. Era semplice studiare, ripetere con lei, che era persino stata in grado di farmi innamorare della matematica, cosa che mi era sembrata altamente impossibile fino alla settimana scorsa. 

E mi ero persino innamorata del diritto

Il mio eterno due in diritto, presto non sarebbe più esistito. 

Amando lui, amavo persino il suo lavoro e quel che aveva studiato. 

Che guaio.

" Ester, mi stai ascoltando? Tesoro, dobbiamo finire il capitolo." 

Un'altra cosa che mi piaceva della mia professoressa privata? 

Era una mamma dai dolci occhi color nocciola e capelli color sabbia. 

Sapeva chi ero, cosa avevo fatto, il perché mi trovassi a casa del mio avvocato

E non mi aveva giudicato, mai. 

Anzi, con me ed Anastasia usava sempre toni gentili, amorevoli. 

Qualche volta, avevo provato persino l'impulso irrefrenabile di abbracciarla. 

Quanto mi mancava avere una mamma. 

Mancava come l'aria che respiravo, ma dovevo essere forte. Per me, per Anastasia. 

Se avevo preso in mano la mia vita, scegliendo di combattere invece che di soccombere l'avevo fatto anche per lei. 

E se adesso mi avesse vista, ero sicura che sarebbe stata fiera di me e questo mi riempiva di gioia. 

" Sì, ero solo un po' distratta." risposi, mortificata. 

Cercai di concentrarmi al massimo, con scarsi esiti. 

La mia mente non faceva altro che correre a lui. 

Non c'era un mio solo pensiero che in quella mattina non fosse suo. 

Cosa stava facendo? Per che ora sarebbe tornato? Dove mi avrebbe portato per cena? E come sarebbe stato "il nostro studio"? 

Mi aveva promesso che prima di uscire, per il nostro primo appuntamento, mi avrebbe aiutato a ripetere qualche concetto di diritto. 

Non vedevo l'ora. 

Dovevo essere pazza se non vedevo l'ora di studiare diritto. 

Sono sicuramente pazza.

Diritto? Fino a qualche mese fa vomitavo per questa materia ed ora...non vedevo l'ora di studiarla.

Ero normale? 

Anastasia mi rivolse un sorrisetto compiaciuto, ma io cercai d'ignorarla. 

*****

Nel pomeriggio saltellavo per casa come fossi impazzita. 

L'adrenalina che avevo in circolo era troppa, sul serio. Avevo i nervi a fior di pelle. 

Ero diventata iperattiva. Stavo facendo di tutto. 

Broken Ice...l'amore è bianco o neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora