Quella mattina decisi di concedermi un po' di tempo per me. Presi una felpa di mio fratello,un leggins nero e le mie amate e inseparabili vans. Amo indossare le felpe di mio fratello,mi fanno sentire protetta,al sicuro, come se mi stesse abbracciando sempre e comunque.
Arrivata in centro Modena,percorsi tutta la via dando un'occhiata qua e là tra i vari negozi;mi incantai nell'osservare due collanine esposte in una piccola,quanto rinomata,gioielleria. Erano due cuori spezzati con tanti brillantini che le circondavano. Il mio pensiero cadde subito a Benjamin,quanto avrei voluto che fosse lui a farmi un regalo del genere;scacciai immediatamente quel pensiero dalla mia testa. Io non potevo e non dovevo provare qualcosa per lui, proprio no. Passai l'intera giornata tra i negozi,fermandomi per pranzare in un mc Donald. Ripresi la mia lunga camminata,quando ad un tratto sentii una presa sul mio braccio abbastanza forte da farmi male,e farmi sbattere la schiena in un vicolo isolato. Alzai lo sguardo e no,non poteva essere di nuovo Lui.
-ti sono mancato Bambola- mi domandò con voce agghiacciante che mi fece gelare il sangue.
-che ci fai qui? Dovresti essere in prigione,stronzo - urlai contro di lui quelle parole;mai mi ero permessa di urlargli contro qualcosa,nemmeno quando stavamo insieme.
-hai detto bene,dovrei,ma invece sono qui per riprendermi ciò che è mio - disse squadrando il mio corpo con un sorrisetto malizioso sul suo volto. Vi prego ditemi che è un incubo,non può essere tornato,non può rovinarmi la vita ancora una volta.
-vedo che il tuo corpo è cambiato in meglio- vidi la sua mano avvicinarsi pericolosamente a me,quando cacciai un urlo e subito dopo lo vidi cadere a terra. Giorgio era sopra di lui che lo prendeva a pugni.
-Basta,ti prego,andiamocene-dissi sull'orlo di una crisi di pianto.
Mi avvolse in un suo abbraccio mentre gli ripetevo di portarmi a casa. Il viaggio in macchina fu parecchio silenzioso,tranne per qualche mio singhiozzo strozzato e qualche lacrima a rigarmi il viso.
Entrammo in casa e,come immaginavo,trovai Benjamin.
-perchè lui è qui?- chiese con un pizzico di rabbia. Stavo per rispondergli quando vidi mio fratello scendere le scale e subito mi catapultai su di lui.
-Hey piccola,non ci vediamo da ieri sera,cos'è tutto questo affetto?- mi chiese scherzosamente,mentre una sua mano faceva su e già sulla mia schiena. Il suo tono allegro scomparve non appena iniziai a piangere.
-Fede è tornato,Michele è di nuovo qui- disse Giorgio.
Alzai lo sguardo ed osservai l'espressione carica d'ira di mio fratello;i suoi occhi non erano più azzurri come il cielo,ora erano più scuri.
-cosa stai dicendo? Non è possibile- affermò lui.
-siediti,anzi sedetevi- facendo riferimento pure a Benjamin che era rimasto in piedi ad osservare la scena. Mentre il mio migliore amico raccontava tutto l'accaduto ai due ragazzi dagli occhi blu,vidi mio fratello stringere i pugni fino a far sbiancare le nocche.
-No, cazzo no. Doveva restare in prigione per altri dieci anni come minimo,come ha fatto ad evadere? Dio,giuro su me stesso che non gli permetterò più di avvicinarsi a mia sorella- sapevo a cosa si stesse riferendo,ma non è stata colpa sua,lui non poteva saperlo,quella notte per lui è restata impressa nella sua mente come un tatuaggio permanente.
-amico calmati,sai che lui vuole tua sorella,dobbiamo solo proteggerla- ripetè Giorgio prima di andarsene da casa.
-posso sapere chi sia questo Michele?- dopo minuti che per me sembravano anni,Benjamin spiccò parola.
-Fratello ti racconterei tutta la storia,ma non posso,deve essere lei a dirtelo, quando ne sarà pronta-
Io,ormai,ero con le ginocchia al petto,seduta sul divano mentre mio fratello mi teneva stretta a sè.
-Fede,mi lasci sola con Benji,per favore- gli dissi,staccandomi dal suo petto.
-certo sorellina,io vado in camera- quando la sua figura sparì dalla nostra visuale,Benjamin si avvicinò di più a me,mentre con un braccio mi circondava la vita,la mia testa era poggiata sulla sua spalla.
-io non voglio sapere niente, fino a che tu non ti sentirai pronta a dirmi tutto. Però ricordati che ci sarò io a difenderti da quel mostro,non ti lascio sola,ora ci sono io.- "non ti lascio sola" "ora ci sono io". Non mi aspettavo di sentirmi dire quelle parole da lui. Lo abbracciai semplicemente.
-ti prego non lasciarmi mai- dissi tra le lacrime.
-non lo farò piccola- eravamo passati dall'odiarci,al volersi bene. Sapevo che era stronzo,ma sapevo anche che tutto ciò che lui voleva far credere di essere era solo una maschera,perchè in verità sa essere il ragazzo più dolce del mondo,e non mi sbagliavo affatto su di lui.
-ti voglio bene- dissi staccandomi da lui e ritornando nella posizione di prima.
-anch'io,tanto -Angolo Autrice
Salveeee sono ancora viva e scusate se il capitolo é quello che è,ma oggi avevo poche idee
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Amarsi fino a morire//Benjamin Mascolo
FanfictionA volte mi chiedo cosa o chi mi abbia spinto a fare ciò,mi chiedo perché,fra tanti,proprio io,debba essere tentata dal farlo. La vita di una comune diciassettenne, la mia vita,stava andando a puttane,ma la presenza di qualcuno potrà cambiare il fina...