Improvvisamente Jas perde la mano di Marco, cade. Inaspettatamente qualcuno tende un mano forte con le dita affusolate, senza esitazione Jas la prende e si alza.
Si sentì un tonfo fino alla camera dei suoi genitori, ma questa volta non venne nessuno in camera sua. Si svegliò sul pavimento, un po' spaventata, e andò in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Aveva così tanta sete che si portò l'intera bottiglia in camera. Prese Tobias, il grande peluche che le aveva regalato Marco il giorno del suo 17esimo compleanno, e si addormentò.
Rivide la mano, forte e con le dita affusolate, improvvisamente una voce
–stai bene?-
–S...si, tutto ok- l'ambiente era strano, era tutto bianco e somigliava alla sua scuola. La porta d'ingresso al centro della sala, ai lati i due pilastri, dove solitamente si appendevano i manifesti, ora erano vuoti, i bagni immacolati senza neanche una scritta, ma nella sua classe c'era un ragazzo, vestito con una giacca di pelle nera e jeans neri. Il ragazzo, poco prima seduto sul banco vicino al suo, (o forse era proprio il suo?), sparì improvvisamente e Jas si svegliò, di nuovo. Questa volta, però, era meno tesa e, stranamente, calma. Si alzò dal letto, si guardò allo specchio e noto un piccolo neo sulla punta del naso "pensavo fosse un crosticina, invece guarda un po', un altro neo".
Erano le sei e mezza e quella mattina sua madre non era andata svegliarla, si chiese come mai ma subito dopo si ricordò che i suoi genitori erano andati una settimana a Roma. Andò in cucina e si preparò un po' di latte caldo. Mentre il latte si riscaldava, prese dalla dispensa i suoi biscotti preferiti, gli Abbracci del Mulino Bianco, e incominciò a mangiucchiarli, pensando a quel ragazzo del sogno, vestito di nero tra tutto quel bianco. Finita la colazione, guardò l'orologio, 7:02. Andò in bagno e, mentre si lavava i denti, continuava ad osservare il neo sulla punta del naso, vergognandosene perché non le piaceva affatto. 7:20. Era ora di andare, si mise i suoi jeans e il suo maglione preferito, scese le scale e andò in giardino. Prese la bicicletta e pedalò con calma, perché questa volta era in orario. Fece la strada più lunga, perché adorava avere il vento invernale che le scompigliava i capelli, adorava avere freddo alle mani e continuava a non mettersi i guanti anche se a casa ne aveva tre paia. Adorava avere freddo per arrivare poi in un posto più caldo.Pur essendo partita prima, arrivò a scuola sempre al solito orario, e, come solito, Marco non era ancora arrivato, ma, stranamente, Jas si sentì sollevata. Entrò in classe e si sedette sul suo banco e arrivò Andrea, il suo "davanti di banco" che incominciò a chiederle se oggi dovesse studiare, e Jas pensò a quello che le stava per chiedere, ovvero cosa avrebbe fatto durante il pomeriggio oppure durante la sera e, soprattutto perché non rispondeva a nessuno dei suoi messaggi. Infatti, subito dopo, quelle domande uscirono dalla bocca di Andrea, ma Jas non aveva ne' voglia ne' tempo di rispondere. Allora deviò il discorso
–Scusami, devo andare in bagno- e gli sorrise. Uscì dalla classe di corsa, si scontrò con un ragazzo e cadde per terra.
–Scusami non volevo, scus...-
-Ehi, tranquilla sono cose che possono capitare.- le porse la sua mano, forte e con le dita affusolate
-Non ti preoccupare, anzi scusami tu, non stavo guardando. Ci vediamo dopo- e scappò di corsa. Jas non ebbe nemmeno il tempo di chiedergli il motivo della sua convinzione nel "ci vediamo dopo" che subito arrivò Marco e la fece sussultare.
–Surprise!-
- Oi, mi hai fatto prendere un colpo- disse cercando di fare l'offesa.
–Dai, lo sai che non mi convinci.- la baciò sul collo. Suonò la campanella.
–Oh cazzo, ho la Rossi alla prima ora. Devo correre, ci vediamo dopo Jas.-
Jas entrò in classe, si sedette sulla sedia e intanto sentiva parlottare Angela. Aveva una paura matta per la verifica di storia: con la sua testa che non le permetteva di studiare perché pensava continuamente a Marco, non era riuscita a studiare nemmeno un capitolo.
–Ragazzi, la verifica è stata spostata. Vi voglio presentare un nuovo compagno.- annunciò il professore, subito dopo si sentirono urla di gioia. Il ragazzo entrò nella classe, si presentò ma Jas l'aveva già visto.
–Adesso ricordo, è il ragazzo con cui mi sono scontrata due secondi fa-
-Quel gran figo?- disse Angela a bassa voce per non farsi sentire dal professore.
–Si, proprio lui.--Salve a tutti, mi chiamo Giacomo, ma per gli amici Jake, ho 18 anni. Eh si se ve lo state chiedendo sono stato bocciato. Non avevo un bel rapporto con i miei superiori allora hanno preferito cacciarmi dalla scuola, spero che qui non succeda lo stesso.- annunciò sorridendo dolcemente a Jas.
-Oh, da me no di certo- disse Angela, ma non lo disse a voce abbastanza bassa e tutta la classe si mise a ridere, specialmente il nuovo arrivato, Giacomo. Quel nome entro' nella testa di Jas, e sembrava non voler piu' andarsene.
-Bene, ti sei presentato, ma adesso devo trovarti un posto. Mmmh, vicino a Jasmine potrebbe andare bene, è una delle mie migliori studentesse e credo che non ti farebbe male stare vicino a lei. Per lei, Jasmine, va bene?- Jas stava per aprire bocca, ma il professore continuo lo stesso a parlare, ignorando la risposta di Jas.
-Signorina De Leon, si alzi e chieda al bidello un banco da posizionare qua davanti. Ah, smantelli la sua roba, ho notato che il suo rendimento scolastico, lì dietro, sta calando anche se e' seduta vicino a Jasmine. Su, forza!-
Angela si alzo dalla sedia, abbastanza irritata, ma con testa bassa si diresse verso la bidelleria. Il nuovo studente si sedette immediatamente, e per tutta la lezione non smise un momento di fissare Jas, come se la volesse consumare e avere tutta per se'. Il suono della campanella mise fine alla lezione e segno la metà della mattina. Andò direttamente da Marco non appena la campanella suonò, perché sapeva benissimo che anche sta volta il panino lo aveva preso lui ma, soprattutto, voleva allontanarsi il più velocemente possibile da Giacomo. Riguardo al panino, beh, non si sbagliava.
-Giuro non ce la faccio più, voglio che sta giornata finisca al più presto possibile!--Cosa succede Jas?-
"come faccio a dirgli che un nuovo alunno era arrivato nella mia classe e ha continuato a fissarmi per il resto della mattinata e che forse continuerà anche dopo l'intervallo?"
-Niente dai, solo un nuovo compagno che, chissà come mai il professore ha voluto piazzare di fianco a me. Peccato che mi metta un po' in soggezione. Ma va be', quanto potrà essere grave?
–Tantissimo. Dimmi chi è 'sto qua che lo sistemo io. Che la mia migliore amica non si guarda. E' proprietà privata!- si era proprio arrabbiato molto e Jas lo aveva notato, il che formo sul suo viso un sorriso di gratitudine per aver conosciuto una persona del genere, che la sapeva trattare come una regina, che conosceva a memoria i suoi gusti e che soprattutto la difendeva sempre. Ne era felice e orgogliosa. Continuarono a parlare e a mangiare lo stesso panino. Finito l'intervallo tornarono nelle classi. Ma qualcuno li aveva visti mentre si salutarono, abbracciandosi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Scusatemi per il ritardo, ma ho avuto tantissimo da studiare e non ho avuto tempo di scrivere.
Per chi dovesse ancora scegliere una scuola superiore, mi raccomando non scegliete lo scientifico, vi devasterà.
- Liyraa❤️
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Jasmine
Teen FictionSi era appena svegliata da un brutto sogno: volava accanto al suo amico di sempre, Marco, ma improvvisamente, perdendo la sua mano, cade, continuando a precipitare per tanto tempo. Si svegliò tremante, grondante di sudore. Suo padre era già accanto...