Era un giorno di pioggia come tanti e c'era un vento freddo che scompigliava i capelli di Marinette che si trovava sul portone della scuola. Stava aspettando che il brutto tempo finisse perché le lezioni erano già terminate da un bel pezzo. Ad un certo punto da dietro di lei sentì una voce, che diceva: "Beh Marinette, sempre la solita?!" era Adrien. La ragazza arrossì. All'inizio rimase senza parole, come al solito, ma poi intervenne Adrien chiedendole: "Marinette vuoi che ti accompagni a casa?" Marinette pensava a tante cose in quel momento e quindi poté accennare un timido sì. A quel punto Adrien aprì il suo ombrello nero e le fece segno di avvicinarsi. Lei si accostò a lui e incominciarono ad avvicinarsi verso l'uscita della scuola. Marinette era al settimo cielo e dalla borsa riusciva a vedere Tikki che le faceva segni di approvazione. La coppia cominciò a scendere i gradini, quando lui notò un ragazzo che era appena sceso da un taxi. Il giovane misterioso aveva un qualcosa di familiare. Indossava una maglietta bianca con una giacca nera lucida abbinata a dei jeans già visti. Adrien passati pochi secondi, ricordò e ad un tratto disse: "Ma certo!" Marinette rimase dubbiosa dalle parole sentite, non capiva: "A cosa ti stai riferendo?" Adrien le fece segno di restare dov'era. Marinette rimase spiazzata e abbastanza perplessa e poté solo restare lì, sotto l'ombrello. Nel frattempo Adrien corse per raggiungere il ragazzo e gli disse: "Ciao Gabrien, come stai? Che ci fai da queste parti?" Il giovane rispose che doveva restare a Parigi per il fine settimana. Gabrien si chinò per prendere l'ombrello dalla borsa e come alzò la testa vide Marinette illuminata dalla poca luce del sole che filtrava dalle nuvole, e disse inconsapevole: "Wow... ma sei un angelo?" Marinette lo sentì e arrossì imbarazzata. Adrien prese subito la difensiva: "Marinette meglio andare" Il ragazzo decise di vendicarsi con Adrien perché non gli aveva dato neanche il tempo di presentarsi alla ragazza. Decise di andare a casa sua e prendere un oggetto a lui caro e fingersi lui l'indomani a scuola. Come fu dentro fu facile raggiungere la camera di Adrien. La perlustrò a fondo e dopo alcuni minuti di ricerche trovò una scatola sigillata, la aprì, scassinando la serratura del lucchetto, e dentro vide un braccialetto rosa e verde. Lo girò e vide scritto "Marinette". Fece in tempo a prendere dei vestiti e il bracciale che subito sentì la porta d'ingresso chiudersi. "Adrien è tornato" pensò tra se. Non ebbe tempo di riflettere che mise tutto a posto e uscì dalla grande vetrata della camera di Adrien. Corse velocemente verso l'albergo, si sistemò i capelli e provò i vestiti appena rubati. Era tutto pronto.
La mattina seguente, finite le lezioni, dopo che Adrien se n'era già andato da molto Gabrien, fingendosi l'amico, andò da Marinette per chiederle un appuntamento, la ragazza era un po' dubbiosa perché era insolito che Adrien le chiedesse un appuntamento così di punto in bianco, ma era comunque eccitatissima quindi disse: "cosa? Aspetta, ok mi stai chiedendo di uscire?!" rispose la ragazza "si" disse in tono sicuro Gabrien "Bene ehm... si va be-bene" disse nuovamente Marinette cercando di essere più sicura. Gabrien disse che la voleva portare in un bel ristorante in città. Era uno dei più costosi e chic di Parigi.
(Nel frattempo Adrien)
"Plagg" disse "Qua c'è qualcosa di strano" "Cosa Adrien?" rispose il kwami "La scatola dove c'è il braccialetto è aperta" disse con tono preoccupato, la aprì "È SPARITO!" urlò... Plagg spaventato prese l'ultima fetta di formaggio dalla confezione e volò verso l'amico "Dobbiamo andare a cercarlo."
Una volta giunti nel posto Marinette non poté che essere super felice e infatti non credeva ancora che il suo Adrien l'avesse invitata a pranzo. Come il finto Adrien vide Marinette rimase incantato dalla sua bellezza. Indossava un vestito celeste chiaro più corto davanti e lunghetto dietro, i suoi capelli erano sciolti e le cadevano ondulati sulle spalle. Sembrava tutto perfetto, forse troppo perfetto. Infatti ad un certo punto Marinette vide dalla finestra del ristorante un ragazzo preciso e identico ad Adrien, il ragazzo come li vide entrò nel ristorante e urlò: "Gabrien!" Marinette non capì per la seconda volta Adrien si avvicinò ai due che stavano pranzando tranquillamente e disse: "Marinette non ascoltarlo è un impostore! Sono io il vero Adrien, lui è Gabrien il ragazzo che abbiamo incontrato ieri!" Gabrien uscì dal ristorante arrabbiato e imbarazzato per la figuraccia. Arrivò nella sua stanza d'albergo, aveva ancora tra le mani il braccialetto e dentro di sé stava odiando con tutto il cuore se stesso e Adrien. In quell'istante arrivò la perfida akuma mandata da Papillon per sconfiggere i due supereroi. La farfalla andò a posarsi proprio sul braccialetto. "Bonjour le vengeur. Je suis le Papillon, ti prometto che presto avrai ai tuoi piedi la donna che ami, in cambio mi dovrai portare i Miraculous di Ladybug e Chat Noir" "Consideralo già fatto" rispose il ragazzo.
"Marinette scusa per l'inconveniente" disse Adrien "Ah... no non ti preoccupare" rispose. Calò il silenzio ma dopo pochi minuti venne interrotto dal ragazzo: "Come mai tutta questa eleganza per un pranzo?" Marinette arrossì era imbarazzatissima "Ehm ecco..." stava per confessare tutta la verità quando i due videro Gabrien, ma non era in lui, si era trasformato nel vendicatore. Marinette iniziò a correre, ma poco tempo prima che potesse varcare la soglia Adrien la fermò "Che intendi fare? È troppo pericoloso là fuori" "Adrien io... mi dispiace ma devo farlo." Marinette si liberò della presa e corse cercando di evitare i potenti laser dell'odio del Vendicatore. Trovò riparo. "Tikki è il nostro momento, dobbiamo intervenire" "Ma Adrien?" disse la piccola kwami "A lui penserò dopo, Parigi ha bisogno di noi" Tikki la guardò un po' preoccupata ma si fidava di lei. "Tikki trasformami!".
Nel frattempo Adrien era in bagno, chiuso a chiave. "Plagg che posso fare? Marinette è da sola là fuori, è in grave pericolo" "Adrien non preoccuparti, ragiona, puoi sempre trasformarti." Disse Plagg. "Hai ragione" disse Adrien "Plagg trasformami!".
Ladybug era già all'opera quando finalmente Chat Noir arrivò. La supereroina lo vide "Finalmente ti sei deciso ad arrivare" ma Chat non rispondeva "CHATT!" urlò Ladybug "Oh scusami My Lady, stavo cercando una ragazza" disse "Che è successo? Ti ha mollato ed è corsa via?" disse ironicamente "Beh in un certo senso sì, ma non ha lasciato me, le ho quasi rovinato un appuntamento" Marinette non capiva "Dai Chat la troverai magari l'ho già salvata io, non preoccuparti" "Hai ragione My Lady, sconfiggiamo questo mascalzone".
I due dovevano affrontare un nemico molto potente perché scagliava con gli occhi dei laser che facevano vendicare coloro che venivano colpiti. Quando Ladybug e Chat noir intervennero era ormai già tardi perché quasi tutti i parigini erano in conflitto fra loro. Si potevano vedere: bambini, ragazzi e adulti litigare e urlare, era uno spettacolo davvero inquietante. Gli eroi non capivano da dove venissero tutti quei laser colorati che riuscivano a intravedere fra i grandi palazzi del centro città. Chat disse: "Dobbiamo salire su un qualcosa di molto alto" e lei "potremo salire su... si sulla torre Eiffel" lui "si certo andrà benissimo". Il bastone del gatto si allungò così tanto da arrivare nella cima del monumento i due si appoggiarono alla ringhiera panoramica, Ladybug inciampò sulla coda del ragazzo e perciò si sbilanciò all'indietro, ma Chat Noir fu più veloce del tempo e perciò riuscì ad afferrarla per la vita. Lui chiese con voce preoccupata "Ehi, va tutto bene?" E lei con voce tremante "s-sì tutto apposto, grazie" in quel momento si creò un'atmosfera magica, dolce. Chat Noir riavviò la conversione con "Ehm... My lady mi stai schiacciando la coda e fa alquanto male", l'eroina non poteva credere a quello che aveva udito. Una volta che si scostarono una dall'altra si concentrarono a trovare il nemico. "Eccolo si trova proprio lì, vicino al ristorante del sindaco andiamo!". Dopo qualche minuto si ritrovarono nel posto, videro un ragazzo con delle fiamme nere nei capelli una maglietta bianca e una camicia nera, indossava dei pantaloni neri lucidi. Chat noir disse: "Ehi bambino smettila di fare il cattivone" ma fu risposto con: "Non sono un bambino, io sono le Vengeur salverò Marinette dalle grinfie di Adrian e prenderò i vostri Miraculous". Chat Noir pensò a quelle parole e poté dedurre che Gabrien era stato akumizzato, doveva per forza combattere altrimenti non avrebbe salvato Parigi. Non doveva pensare che era suo CUGINO e doveva pensare che era uno delle tante persone colpite dalle malefiche akuma e che doveva agire. Ladybug restò molto scossa, capì che era Gabrien ma non poteva farci nulla doveva sconfiggerlo. Chat Noir fu il primo a colpirlo con una serie di calci rotanti che sembravano facessero del male al nemico. I due ragazzi all'insaputa di entrambi osservarono il gioiello di Marinette che il malvagio indossava e ipotizzarono che quello fosse la causa di tutto. In un secondo momento Ladybug utilizzò il suo yo-yo per difendersi dai laser del le Vengeur così per poterlo distrarre però Chat non intervenne e esclamò "Cosa aspetti prendi quel braccialetto". Sembrava che il gatto fosse da un'altra parte era incantato a guardare la scena. Ladybug dovette fare tutto da sola, infatti cercò di avvicinarsi sempre di più all'akumizzato finché non fu colpita da un laser che la fece cadere a terra e perdere i sensi e nel frattempo che le vengeur se la rideva Chat Noir finalmente si riprese dopo che vide la sua Lady accasciata al suolo. D'istinto urlo con tutta la sua voce "LADYBUG". Dentro di se sentì un fuoco di rabbia che doveva spegnere solo sconfiggendo suo cugino perciò utilizzo il cataclisma e appoggiò la sua mano sulle fondamenta di un vecchio palazzo. Esso si distrusse in mille pezzi sopra la testa del le vengeur. Ladybug malgrado avesse preso una bella botta in testa riuscì a sollevarsi per usare il Lucky Charm e dal cielo cadde un piatto d'oro, l'eroina si guardò in torno senza capire, le vengeur era ritornato all'attacco. Lanciò nuovamente un altro laser verso la direzione di Ladybug che fu subito respinto dal piatto che teneva in mano la ragazza. Le Vengeur fu colpito da uno dei suoi raggi e perse i sensi il tempo che bastava per prendere il braccialetto. Parigi fu salvata un'altra volta dai nostri super eroi. Per finire il lavoro Ladybug catturò la piccola akuma. Alla fine del combattimento ai due restavano pochi minuti prima di ritrasformarsi ma invece di scappare come sempre, decise di avvicinarsi da Chat "Ehi ma che ti è preso oggi?" il gatto non rispondeva. "Oi, con me puoi parlare siamo amici noi due." Alzò la testa e finalmente parlò "Ladybug è questo il problema io tengo talmente tanto a te che ogni volta che ti vedo soffrire mi sento responsabile in qualche modo di quello che ti è successo" Ladybug lo guardava perplessa, stava per rispondergli ma l'ultimo pallino dei suoi orecchini stava per svanire. Si limitò a poche parole "Scusami Chat" gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Chat restò perplesso e poi disse "Ma chi le capisce le donne" poi ci ripensò e aggiunse "Ma comunque vada sono fortunato ad averla sempre con me".
Dopo pochi minuti si ritrasformò, Plagg era distrutto ma Adrien non ci fece caso. Doveva trovare Marinette. Cercò in lungo e in largo, ma nulla sembrava sparita. In realtà anche lei lo stava cercando, aveva ancora quello splendido vestito; lui veniva prima di tutto e tutti. Iniziò a piovere. "Ci mancava solo questa" disse il ragazzo sconfortato. Ad un certo punto sentì una voce da dietro che diceva "Hey Chat, cosa ci fai sotto la pioggia" si girò e vide Marinette, con addosso quello splendido vestito e sta volta aveva l'ombrello (ma non uno qualsiasi, ma quello che Adrien le aveva dato quando si erano conosciuti il primo giorno di scuola) "Marinette ma come lo sai? Mi hai visto trasformarmi?" la ragazza rise "Perché ridi! È una cosa seria, come hai fatto?" "È più semplice di quanto ti immagini Adrien" disse la ragazza. Calò il silenzio. Marinette si sedette accanto al ragazzo bagnandosi tutto il vestito. Adrien era confuso ma finalmente dopo pochi istanti realizzò "My Lady?" "Finalmente" disse Marinette. "Oh grazie al cielo, finalmente ti ho trovata" disse Adrien. Marinette non fece in tempo a rispondere che il ragazzo si avvicinò a lei e le toccò i capelli bagnati "Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento Marinette..." disse "Anche io Adrien, anche io..." le sue labbra si avvicinarono a quelle del ragazzo, l'ombrello cadde a terra e si liberò nell'aria e volò in alto, proprio come avrebbero fatto i due ragazzi... Sarebbero stati ormai invincibili insieme, il perché? Perché l'amore batte ogni cosa, e il loro sì che era, è e sarà vero amore, per sempre.
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Tutto porta a Parigi
RomanceMarinette è una normalissima ragazza parigina, ma la sua vita cambia quando le viene consegnato il suo Miraculous magico che le da il potere della creazione e dovrà combattere al fianco di Chat Noir che è il suo compagno di classe, Adrien, di cui le...