Capitolo 4

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Matthew si avvicinò fino a far toccare i nostri petti. Ero diventata rossissima in faccia. Lui mi lanciò un sorrisetto. Lo spinsi via e corsi verso la tenda.

Lo sentivo dietro che mi seguiva e mi avrebbe anche raggiunto!

Correvo, correvo più che potevo. Ad un tratto scorsi la nostra tenda e mi fermai.

Mi incamminai verso la tenda con lo sguardo di Matthew addosso.

Entrai e accesi il portatile. Mi misi a guardare qualche video, fino a quando il computer non si spense. Perfetto! Era scaduta la nostra ora e mezza di elettricità!

Matthew stava steso sul suo sacco a pelo, a guardare fuori dalla tenda. Arrivò un uomo e ci portò due panini per cena.

Cassie: "Io esco un attimo, devo fare una cosa!" Dissi a Matthew. Andai a 3 metri di distanza dalla tenda dove scorreva un fiumiciattolo e mi rinfrescai la faccia. Ne avevo bisogno.

Ritornai nella tenda. Afferrai il mio panino e gli diedi un morso.

Qualcosa di viscido si muoveva dentro la mia bocca. Guardai Matthew che rideva. Aprii il mio panino e quello che vidi mi fece rivoltare lo stomaco.

C'erano tanti vermiciattoli che strisciavano dentro il mio panino!

Uscii dalla tenda e sputai il panino. Il resto lo lanciai via. Matthew rideva come un drogato. Io intanto rigurgitavo ciò che avevo appena mangiato.

Mi girai furiosa verso Matthew. Mi avvicinai e lo spinsi.

Cassie: "Idiota! Ma che cazzo ti è passato per la testa! Sei un coglione!" Gli urlai in faccia.

Matthew mi prese un braccio e me lo girò. Urlai dal dolore.

Cassie: "Ahia! Matthew lasciami! Mi stai facendo male!"
Lacrime calde e salate avevano conquistato le mie guancie

Matthew mi spinse via e tornò nella tenda, serio in volto.

Mi ero stancata di lui! Girai i tacchi e corsi nel bosco, lontano dalla tenda.

MATTHEW POV'S

Cassie non doveva permettersi di spingermi. Un po' mi dispiaceva per come la trattavo a scuola. I vermi nel panino sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

***
Ormari erano passate due ore. Fuori aveva iniziato a piovere. E Cassie non tornava.
Presi una felpa, mi tirai su il cappuccio e uscii a cercarla.

Era mezz'ora che la cercavo. La pioggia era forte, il vento ancora di più. A malapena vedevo.

Scorsi poi una figura sotto un albero. Era una ragazza accucciata che piangeva e tremava. Era Cassie.

Andai vicino a lei e la sentii piangere. Sentii quanto erano amare le sue lacrime e il suo pianto straziato.

Mi sedetti vicino a lei. Mi tolsi la felpa ormai bagnata e gliela misi sulle spalle. Lei mi guardò. Mi guardò con quegli occhioni azzurri come il cielo. Azzurri come la voglia di volare.

Le misi un braccio dietro la schiena e la strinsi forte. Ero stupito del mio gesto. Probabilmente lo era anche lei.

La peesi in braccio. Pesava pochissimo. Era anoressica?
La riportai alla tenda.
Arrivati mi girai e lei si cambiò. Si mise una felpa, sotto una maglia a maniche corte, e sotto l'intimo. Si chiuse nel sacco a pelo e iniziò a dormire.

Io mi tenni i boxer e una canottiera bianca. Non avevo freddo. Mi misi sotto il sacco a pelo pure io. E la guardai. Non le avevo detto che prima di partire avevo lasciato Marissa. Lei ne aveva fatto una strage. Ma non mi importava.

Era davvero bella Cassie. La sua treccia, le sue guance, i suoi occhi, il suo sospiro affannato.

Notai che stava tremando. Mi alzai dal mio sacco a pelo e mi avvicinai a lei.

Matt: "Stai tremando. Hai freddo?" Le sussurrai all'orecchio.

Lei scosse la testa e continuò a tremare. Era una pessima bugiarda.

Glielo chiesi un ultima volta e lei stavolta annuì.

Abbassai la cerniera del sacco a pelo. Le aprii la felpa e lei si svegliò.

Cassie: "Matthew che fai?" Chiese assonnata.

Matt: "Ti sto facendo un favore." Dissi sorridendo.

Mi tolsi la canottiera e rimasi solo in boxer. Le sfilai la felpa. La alzai delicatamente e le tolsi la maglia. Era rimasta in reggiseno e panta.

Era rossa in faccia. Ridacchiai. Le sfilai le panta e rimase solo in intimo. Cazzo se era bella!

Cassie: "Matthew sei impazzito?!" Chiese con gli occhi chiusi e la voce assonnata.

Indossai la sua felpa senza chiuderla. Mi misi sotto il sacco a pelo con lei e la strinsi a me, tra le mie braccia. La felpa era gigante e riuscii a chiuderla con noi due dentro. Richiusi il sacco a pelo e la strinsi forte.

Fly with Me ||Matthew Espinosa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora