Musica a palla,sguardo perso nel vuoto,e un centinaio di persone che percorrevano le vie della mia amata città,per una destinazione a me sconosciuta. Io andavo dritta,fino ad arrivare all'ingresso della mia scuola. Non ho fatto amicizia con nessuno nella mia classe, nè tanto meno lo farei ora,sono tutti così superficiali e frivoli,tanto da non dare peso tutto ciò che di bello hanno nella propria vita. Se dovrei fare una classifica generale della mia classe direi che è un misto tra troie e stronzi. Mi hanno sempre dato dell'asociale,dato che la mia voce la udiscono solo durante le interrogazioni;ma io rimango dell'idea che ascoltare sempre musica non faccia una persona asociale,anzi,le orecchie sono fatte per ascoltare proprio la musica e non le persone. Vidi la prof entrare e un'altra lunga giornata iniziare;non davo peso alle parole della professoressa di matematica,mi incantai ad osservare il cielo,fuori da quella piccola finestra. Pensai molto quelle cinque ore; pensai al fatto che i miei compagni di classe fossero così fortunati a rientrare in casa e trovarsi i propri genitori che li accolgono con calore,a me tutto questo non è concesso. Vorrei sapere come ci si sente ad avere un abbraccio dal proprio padre o un consiglio sul ragazzo che ami dalla propria madre...dovrebbe essere stupendo,anche litigare per fare poi pace,sarebbe stato bellissimo,se solo loro fossero stati qui.
La campanella annunciò la fine delle lezioni e,di corsa, mi catapultai fuori da quella prigione.
-hey piccola- mi girai e trovai Benjamin appoggiato alla sua macchina nera perfettamente lucida.
-hey Ben- dissi,andandogli incontro.
-che ci fai qui?-
-Beh,sono venuto a prenderti- istantaneamente mi si formò,in viso,un sorriso, uno di quelli veri,sinceri.
Salii in macchina,seguita dal ragazzo dagli occhi ghiaccio,per un presunto ritorno a casa.
-Ben,ma dove stiamo andando? Non è la strada che porta a casa-
-infatti non stiamo andando a casa- lo vidi sorridere mentre il suo sguardo era attento sulla strada. In quel momento mi soffermai su come fosse vestito. Aveva una maglietta bianca con un pinguino disegnato,molto carino,dei pantaloni neri strappati al ginocchio e delle classiche vans nere. Lo trovai tremendamente bello in quel momento;non indossava niente di speciale,ma i suoi modi di fare,di parlare, o di torturarsi il ciuffo ogni cinque secondi,lo rendevano bellissimo, più di quanto già non fosse.
Fermò la macchina e appena scesi, notai che,oltre ad un'immensa distesa di prato verde,intorno a noi,non c'era niente.
-perchè siamo qui?- chiesi curiosa
-volevo passare del tempo con te- rispose semplicemente,alzando di poco le spalle.
Mi prese per mano,facendo intrecciare le nostre dita;la mia piccola mano,nella sua così grande,sembrava volesse navigarci. Sorrisi,ancora una volta.
Eravamo seduti su di una tovaglia a quadri,rossa e bianca,mentre eravamo impegnati nel mangiare un ottimo panino e ad osservare quel meraviglioso panorama che ci si presentava davanti. La vista di tutta Modena era un qualcosa di spettacolare,mi chiesi subito come fece a trovare questo posto così magico.
-vieni qui- disse,lui era si era steso,dopo aver finito il suo panino,e mi fece segno di stendermi al suo fianco e così feci. Con un braccio mi circondò la vita,facendomi avvicinare a lui e,per essere il più comoda possibile,appoggiai la testa sul suo petto. La mia testa appoggiata al suo petto,le sue braccia attorno al mio corpo. Nessuna parola tra di noi: solo due corpi che respirano allo stesso ritmo.
-posso farti una domanda,non vorrei essere troppo invadente,però- prese ad accarezzarmi i capelli con una mano
-dimmi tutto- risposi,ammirando l'orizzonte.
-che è successo in passato con Michele? Non voglio entrare in affari che non mi riguardano e meno che meno farti star male,ma io..-
-tranquillo,è necessario che tu lo sappia;hai fatto tutto questo per me,è giusto che tu conosca una piccola parte della mia vita-
-sarebbe il minimo per te,ma solo se tu vuoi,non voglio obbligarti.-
Presi un respiro profondo e iniziai a raccontare tutto ciò che mi fece passare quel mostro.
-vedi,lui all'inizio, era un sacco dolce con me,mi trattava come una principessa,o almeno era quello che voleva far credere a me e a mio fratello. In quel periodo avevo conosciuto Giorgio,che tuttora è il mio migliore amico,ma da lì lui cambiò. Iniziò a picchiarmi e ogni settimana tornavo a casa con un livido diverso;a volte riuscivo a coprirli con il trucco altre volte,quando il trucco non faceva abbastanza effetto, e Fede notò alcuni lividi,inventati la solita scusa dell'essere caduta dalle scale. Non ho mai avuto il coraggio di denunciarlo,perchè sapevo che se lo avessi fatto,sarebbero stati guai sia per me che per mio fratello. Il dolore che provavo ogni singolo giorno era sempre più immenso;non tanto per le botte,ma per l'aver creduto che la mia vita potesse migliorare con lui. In quel periodo conobbi la mia migliore amica: una piccola lametta che era sempre lì,a tirarmi fuori da ogni mio problema. Ormai i tagli erano diventati i miei tatuaggi preferiti,perchè come quest'ultimi hanno una storia dietro tutta da scoprire. Dopo mesi raccontai tutto,ma proprio tutto a mio fratello. Ti lascio immaginare la sua reazione. La cosa peggiore è avvenuta verso dicembre;era notte fonda e stavo tornando a caso,avevo da poco lasciato Michele,e mi sentii libera. Quella notte cercò di violentarmi, ma il suo tentativo fu vano;comparve mio fratello che lo pestò a sangue e subito dopo chiamò la polizia. Da quel giorno, ogni notte,questo incubo che lui possa tornare e fare del male a me o a mio fratello,mi perseguita.- finito il mio discorso mi accorsi di star piangendo quando diverse lacrime raggiunsero le mie labbra. Il gusto salato che possedevano si mescolava con la tristezza che provavo in quel preciso momento.
-piccola,hey,non piangere,non avrei dovuto chiederti di raccontarmi la tua storia- disse,mettendosi seduto e,di conseguenza,facendo mettere seduta anche me.
-è okay,tranquillo-
Mi abbracciò,come se potesse proteggermi da tutto il male che c'era al mondo, come a ricucire le ferite che avevo nel cuore. In quell'abbraccio mi sentii al sicuro,in quell'abbraccio potrei aver giurato di aver sentito il cuore esplodere,in quell'abbraccio c'eravamo noi,io con le mie paure ed insicurezze e lui che cercava di salvarmi dalla tempesta che mi portavo dentro. Quando si staccò,incatenò i suoi occhi ai miei,sorrisi ancora una volta quel giorno.
-sei così bella- disse,accarezzandomi una guancia.
-ho il trucco colato,i capelli saranno in uno stato a dir poco pietoso,gli occhi rossi dal pianto e per te sarei bella?- risposi con una punta di sarcasmo nelle mie ultime parole
-è che non ti accorgi di quanto puoi essere bella quando sorridi. Il tuo sorriso fa sorridere anche me- un tuffo al cuore. Nessuno,o almeno nessuno fino ad allora,mi aveva mai detto parole così belle. Abbassai lo sguardo,quando sentii le mie guance farsi rosse,ma fu inutile,perchè in pochi secondi,alzò il mio mento con due sue dita. E mi ritrovai di nuovo ad affogarmi nei suoi occhi.
-ora ci sono io-
-perchè fai tutto questo? Insomma,fino a nemmeno un mese fa ci odiavamo a morte ed ora siamo amici- dissi,indugiando sull'ultima parola.
-perchè sei così piccola e ho quell'istinto naturale di proteggerti;sei così fragile,ma allo stesso tempo hai la forza di una guerriera;ed io ti ammiro perchè nessuno avrebbe trovato la forza di rialzarsi dopo essere caduti così in basso- rispose.
-ohw abbiamo un Mascolo dolce qui,fatemi segnare questo giorno- dissi scherzando.
Scoppiò a ridere ed il mio cuore scoppiò a vivere. Circondò il mio collo con il suo braccio facendomi,di nuovo,sprofondare la mia testa nel suo petto caldo.
In quel momento capii che fra quelle braccia ci sarei restata per tutta la notte e,forse,anche per il resto dei miei giorni.Angolo Autrice
Salve people,dedico questo capitolo alla mia sorella amorosa (lei sa chi è)
Al prossimo capitolo, un bacio
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Amarsi fino a morire//Benjamin Mascolo
Fiksi PenggemarA volte mi chiedo cosa o chi mi abbia spinto a fare ciò,mi chiedo perché,fra tanti,proprio io,debba essere tentata dal farlo. La vita di una comune diciassettenne, la mia vita,stava andando a puttane,ma la presenza di qualcuno potrà cambiare il fina...