l'inizio di tutto

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Raggi di luce filtravano debolmente attraverso le tende andando ad illuminare il viso pallido di Takao, dormiva supino con la bocca leggermente schiusa e le braccia penzoloni. Le piccole dita sfiorarono terra causando un leggero brivido lungo il corpo di Takao, aprì a fatica gli occhi e farfugliò un grugnito con la bocca ancora impastata dal sonno, sbadigliò sonoramente e si mise a guardare il soffitto blu di camera sua, quella lieve luce creava giochi d'ombre facendo immaginare a Takao strane figure, esistenti solo nella sua bambinesca fantasia. Un rumore del tutto fuori luogo in quella serena tranquillità interruppe i suoi pensieri, girò pigramente la testa osservando il cielo mattutino ancora debolmente illuminato, ammirò la sua bellezza, pensando che solo rare volte gli era capitato di svegliarsi poco dopo l'alba, ma era sempre stato troppo stanco ed assonnato per ammirare quel meraviglioso cielo roseo. Con un enorme sforzo abbandonò le calde e morbide coperte per appoggiare i piedi nudi sul pavimento freddo, rabbrividì battendo involontariamente i denti, un lieve soffio uscì dal buco creatosi a causa del molare perso qualche giorno addietro, si strinse nelle spalle e con passi felpati ma decisi si avviò lungo la finestra. Altri rumori più forti del precedente interruppero nuovamente la quiete mattutina, Takao sbirciò curioso spostando le tende per osservare meglio, un grosso camion era parcheggiato malamente lungo il vialetto della casa accanto alla sua, due uomini in tuta stavano trasportando grossi scatoloni per poi depositarli dentro al giardino incolto. Una donna dai lunghi capelli corvini li osservava attentamente dando qualche indicazione di tanto in tanto, Takao aprì del tutto le tende, ormai rapito da quella banale scena notando una quarta persona avvinghiata alle gambe della donna, il bambino dalla buffa capigliatura color verde osservava corrucciato sua madre sistemandosi distrattamente gli occhiali. Takao non seppe come, ma il bambino si accorse del suo sguardo curioso e lo osservò a sua volta, i loro sguardi si incontrarono brevemente facendo scalpitare per la sorpresa il cuore di Takao, chiuse rapidamente la tenda e corse verso il suo letto buttandocisi sopra, il battito irregolare del suo cuore diminuì lasciando spazio a profondi respiri per riprendere il fiato dopo quella breve corsa, le sue piccole dita percorsero tremanti verso il viso sistemandosi le ciocche ribelli ricaduteci sopra, la sua mente fu invasa da nuovi pensieri sui vicini appena acquisiti, pensò ai due uomini che trasportavano scatoloni, pensò anche alla bella donna dai lunghi capelli corvini che li osservava, ma il suo pensiero fisso fu quel bambino con gli occhiali e i capelli verdi con gli occhi del medesimo colore che lo osservavano curioso.

Anche quella mattina Takao si alzò quando il sole era sorto da poco con un sorriso speranzoso stampato in volto, erano passati ormai tre giorni da quando aveva visto quegli occhi verdi ed ora sentiva il desiderio incontrollabile di rivederli, non che non ci avesse provato, ma i suoi nuovi vicini non erano più usciti da quella casa color grigio pastello infondendogli un senso di tristezza. Sospirò scacciando i pensieri con un leggero movimento del capo mentre si avviava, come le mattine precedenti, verso la finestra contornata di luce, sbirciò nel giardino per trovarlo completamente vuoto e ancora incolto, alimentando ancora di più la sua irrequietezza. Si fiondò giù per le scale saltando i gradini due a due, si ricordò delle parole di ammonimento di sua madre solo quando per poco non cadde dall'ultimo gradino, imboccò il corridoio che portava alla cucina e uscì dalla porta sul retro molto cautamente per non essere scoperto dai famigliari. Il sole ora era alto nel cielo infondendo un senso di calore al piccolo corpo di Takao, chiuse gli occhi assaporando quella dolce brezza mattutina che gli solleticava la pelle, li riaprì lentamente quasi con timore osservando la casa accanto alla sua che per parecchi anni era stata vuota, i muri vecchi e scrostati erano stati dipinti recentemente, le finestre erano state addobbate con tende frivole e colorate contornate da vivaci fiorellini dalle simpatiche forme, l'abitazione non era cambiata di molto, ma rispetto a prima sembrava più viva ed accogliente. Si accorse della presenza del bambino solo quando quest'ultimo picchiettando compulsivamente alla finestra lo fece sobbalzare, i due si scrutarono con occhi curiosi e indagatori, Takao approfittò del momento per individuare ogni particolare, era appoggiato allo stipite della finestra tenendo sollevata la tenda così da potersi vedere, indossava un pigiama di flanella azzurrino chiaro con dei motivi a spirale ricamati sopra, gli occhiali erano appoggiati a casaccio sul naso e i capelli ribelli gli ricadevano a grandi ciocche lungo il perimetro del viso. Dopo una lunga serie di sguardi l'imbarazzo cominciava a farsi sentire, il corvino alzò timidamente la mano in segno di saluto facendogli cenno di scendere, il bambino scosse la testa con veemenza dicendo qualcosa, probabilmente una negazione lasciando ricadere la tenda così da scomparire nella sua stanza.

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