Strano

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La maestra batte il gesso sulla lavagna . La bambina al primo banco fruga dentro il suo astuccio. Le penne sbattono fra loro .Un bambino al secondo banco striscia i piedi per terra .Dall'altra parte ,un bambino parla con il vicino di banco. L' altro sbuffa, come per nascondere una risata . Fuori dall'aula di sentono gli uccellini cantare. E poi Spak! Di colpo .Qualcuno ha appena fatto scoppiare una bolla fatta con il chewing gum. Il gesso smette di battere , la maestra si gira di colpo.Attraversa la classe con uno sguardo. Arriva ai banchi in fondo . Io divento rosso .Non sono stato io , ma divento rosso lo stesso. I suoi occhi si fermano su di me.Indugiano .Mi studiano .Poi vanno oltre .Guardano il resto della classe. Poi la maestra scuote la testa , socchiude gli occhi e si gira di nuovo verso la lavagna. Il gesso riprende a battere .Tutto torna come prima .Le amiche della prima fila si aiutano a vicenda per prendere appunti .Uno guarda una fotografia sul suo smartphone e la fa vedere al suo compagno di banco .Davanti a me ci sono un bambino e una bambina .Si Scrivono delle cose su un quaderno .Lei legge qualcosa che lui ha appena scritto a gli fa un grande sorriso .
E io? Io il compagno di banco non ce l'ho .Io me ne sto qui in ultima fila. A guardare quello che succede io non faccio nessun rumore. Ecco,questa è stata più o meno la mia infanzia . C'ero,ma era come non esserci, mi sentivo sempre fuori posto . Mi sentivo diverso dagli altri . Ero in tipo silenzioso,introverso . Per questo motivo con gli altri bambini non mi trovavo .Non mi piaceva giocare a calcio,non mi piacevano i videogiochi . Ma non solo.Il fatto è che i maschietti mi facevano paura avevo paura della competizione,avevo paura delle sfide. Provavo come un senso di inferiorità be mi bloccava. Ricordo un giorno a ricreazione : eravamo in cortile e decidemmo di fare una gara di corsa. Io volevo vincere a tutti i costi,volevo arrivare a casa con una bella notizia,volevo poter dire che ero forte .Ci mettemmo
in fila .Alla partenza ,per fare lo scatto ,i nciampai A caddi per terra. Subito . La mia gara finì dopo un metro . A la colpa non era stata di una pietra o di un fosso .Inciampai perché mi ero distratto. Già prima di partire osservavo gli altri :li vedevo tutti così forti,così agili e scattanti . Ero già sicuro che sarei arrivato ultimo . E così ,mentre ero lì in terra ,la campanella della ricreazione suonò . I miei compagni rientrarono in aula , io rimasi lì ,seduto per terra ,solo e con gli occhi lucidi. Mi guardavo le mani sporche ,piene di taglietti e dissi a me stesso : " Mazza sono proprio una sega ". A se a ricreazione l' andazzo era quello , in classe era pure peggio . Non sono mai stato un studente modello . Tutt' altro . Zoppicavo in tutte le materie : inglese,italiano,storia. In matematica ero in disastro. Ma non ero mai stato bocciato . Ogni anno riuscivo a stamparla . A poi, in classe c'era quel bambino.... Era il tipico bambino perfetto. Aveva già tutti i denti nuovi , aveva dei bei capelli lisci
,era alto a slanciato :era il più bello. Ed era anche bravo . Finiva sempre i compiti per primo e prendeva i voti migliori . Tutte le bambine gli sbavavano dietro ,sopratutto la bambina che piaceva a me .Io lo guardavo e morivo d' invidia : volevo essere come lui .Sembrava che quel bambino esistesse solo per mettere in evidenza i miei diffetti.Lo vedevo come il mio rivale .Ma l ' ho giá detto : a me la sfide non piacevono.Ed è per questo che passavo la maggior parte del tempo con le bambine . Con loro mi trovavo bene , mi sentivo a mio agio. Mi piaceva giocare con loro, mi piaceva l' aria di serenità che si respirava

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2016 ⏰

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