"La ragazza senza anima"
Era così che mi chiamavano a scuola.
Sono sempre stata strana io.
Non potevo di certo considerami una ragazza standard, dai sani principi o con le idee chiare per il futuro.
Diciamo piuttosto che sono esattamente l'opposto di quanto appena citato sopra. Sono una ragazza fredda, vuota (ecco perché del soprannome), stronza, acida, taciturna, saccente, spericolata, non amante delle regole, incapace di mantenere un rapporto d'amicizia o d'amore che sia. Non ho fiducia, e soprattutto non mi affeziono mai a nessuno. Sono un'ottima manipolatrice, e cerco sempre di far fare alla gente quello che voglio io. Mi piace comandare, e soprattutto usare chi mi fa comodo. L'unica cosa che mi faceva cambiare umore era il mio gatto Freddie.
Freddie era un bellissimo gatto nero, solo a lui concedevo tutte le mie attenzioni, aveva come un potere su di me.Ammetto che era uno stronzo anche lui però, perché mi faceva certi graffi, che per colpa sua a scuola iniziò a girare la voce che io mi tagliavo. Giusto per aggiungere altre cose false sul mio conto. A scuola ero molto conosciuta, soprattutto dai ragazzi, tutti pensavano che io ero una ragazza facile, la troia della scuola in poche parole, detta come va detta. Semplicemente perché una volta mi ritrovai a farlo nei bagni della scuola, con uno dell'ultimo anno. Da quando questa voce venne sparsa, non so quante richieste mi arrivarono dai ragazzi.
"Ehi ho saputo che sei tu quella che fa i servizietti a scuola?"
Potrei continuare all'infinito, ma è meglio che non vada avanti. Ovviamente quelle richieste rimasero sempre e solo tali, non mi sarei mai abbassata a quei livelli. Preferivo i ragazzi più grandi io, e di solito quelli della mia scuola nemmeno li consideravo. Quella volta che lo feci a scuola, il tutto avvenne per puro e semplice caso, quasi come un gioco, e se potessi tornare indietro di certo non lo rifarei, tra l'altro avevo scelto il peggio del peggio, odiavo quel tipo, era un fottuto bastardo.
Si chiamava James Brown.
Per descriverlo bastavano pochi aggettivi, uno di questi che più gli si addiceva era ripugnante. Si era fatto quasi tutte le ragazze della scuola, e fin qui ok, ma la cosa più schifosa era che lui non si limitava solo a quello. Per un periodo fu anche stato sospeso perché venne beccato a fare sesso con l'insegnante di lingue. A scuola era una sorta di leggenda, molti si meravigliarono che non venne bocciato per quello che aveva fatto, circolavano parecchie storie sulla sua riammissione. Aveva una certa reputazione diciamo.
Il nostro rapporto è sempre stato un punzecchiarsi a vicenda, per un periodo uscivamo anche insieme perché avevamo la stessa compagnia. Una mattina eravamo entrambi stati sbattuti fuori dalle aule, e gira e rigira ci incontrammo alle macchinette, e tra una parola e un'altra ci siamo ritrovati nel bagno a farlo.A ripensarci mi viene un po' il disgusto. Da quel giorno in poi, lui cercò in tutti i modi di riavere un rapporto fisico con me, ma io l'ho sempre rifiutato. Lui da stronzo che si rispetti mi sputtanò in giro, e da lì iniziarono tutte le voci sul mio conto. Ogni volta che ci incontravamo per i corridoi della scuola era guerra.
Mi stavo quasi dimenticando, io sono Aura comunque.
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AURA | Kaya Scodelario
Teen Fiction"Io penso che mia madre mi abbia fatta al contrario. Cioè, mi abbia partorita dalla parte sbagliata, e le parole a me arrivano sempre al contrario. Le persone che vorrei amare, le detesto." NOTA: Non spaventatevi se vedete tanti capitoli, io li facc...