La poesia di uno sconfitto

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Caro Diario, oggi pomeriggio sono andata ad assistere alla partita di Guido. Non potevo non farlo: è stato così gentile a invitarmi (e audace, devo ammettere!). Sugli spalti c'erano tanti tifosi, soprattutto genitori scatenati e fidanzatine che applaudivano i loro ragazzi. Quando Guido è entrato in campo mi ha subito notato sugli spalti e ha sorriso: nei suoi occhi c'era una luce speciale.
Sono sicura che volesse dedicarmi la vittoria, ma non è andata così.
Durante l'allenamento pre-partita, Guido sembrava sicuro di sé, le prendeva tutte, inoltre i suoi lanci sono stati perfetti, credo.
La partita è iniziata qualche minuto dopo l'orario stabilito per colpa dell'arbitro che era in ritardo. Erano tutti pronti, il lanciatore della squadra avversaria ha tirato la palla a Guido che ha fatto un fantastico fuoricampo. Nei successivi lanci sembrava che dovesse vincere la partita, ma non è andata così.
Dopo i tre strike le squadre si sono scambiate i ruoli e a un compagno di squadra di Guido toccava battere; sono stati dei bei lanci, ma gli avversari hanno fatto ben quattro fuoricampo, segnando moltissimi punti.
L'allenatore della squadra di Guido gridava contro i giocatori di darsi una mossa, aveva detto anche molte parolacce e bestemmie perciò è stato espulso dall'arbitro.
Il battitore della squadra avversaria ha lanciato la palla proprio nella direzione di Guido, se la avesse presa forse la sua squadra si sarebbe salvata. Tutti lo guardavano, tutti puntavano su di lui, il suo allenatore sugli spalti gli ha gridato qualcosa che non ricordo, i suoi compagni in panchina si sono alzati tutti, quelli in campo si sono girati verso lui incrociando le dita.
Guido ha toccato la palla, pochi istanti dopo si è girato verso di me per farmi vedere che aveva salvato la squadra, ma nel frattempo gli è caduta la palla.
La squadra avversaria aveva fatto punto, un altro punto, il punto che ormai aveva segnato la sconfitta della squadra di Guido.
I suoi compagni in panchina sono tornati a sedersi delusi, tutti i genitori pronti ad acclamare il giovane giocatore anche loro si sono seduti.
Tutti sono andati a cambiarsi e io ho aspettato Guido fuori per andare al cinema come mi aveva promesso. Il film iniziava alle 19:30 ed erano le 19:00, la pubblicità era già iniziata e noi non eravamo ancora là nella sala.
Finalmente è uscito, era un po' triste, come non capirlo: aveva buttato via l'ultima speranza della sua squadra per rimontare.
La serata però non era finita.
Non siamo riusciti ad arrivare al cinema in tempo per il film allora ne abbiamo scelto un altro. Quella sera c'era in proiezione "Star Wars: una nuova speranza", film secondo me assolutamente fantastico; abbiamo deciso allora di vederlo in attesa dell'ultimo episodio a dicembre.
Iniziato il film ero un po' agitata, forse perché stavo uscendo con un ragazzo o forse perché stavo vedendo un film epico, tu cosa dici?!
Più o meno a metà film, Guido ha appoggiato la mano al bracciolo della poltrona; io, presa da una emozione incontenibile, ho messo la mia mano sopra la sua e le nostre dita si sono intrecciate. Ci siamo guardati negli occhi, in sottofondo c'erano le note di "Binary Sunset" (https://youtu.be/1gpXMGit4P8) che hanno reso la scena ancora più bella ed emozionante. Quel brano mi piace tantissimo è qualcosa di inspiegabile quello che provi mentre lo ascolti...
Ci siamo guardati per qualche secondo e poi, lentamente, i nostri visi si sono avvicinati, finché le nostre bocche non si sono incontrate in un bacio dolcissimo. Non c'è bisogno di dire, caro diario, che quello è stato il momento più bello ed emozionante della serata, anzi, forse di tutta la mia vita.
Dopo esserci staccati non abbiamo detto più nulla, abbiamo solo continuato a vedere quel bellissimo film che ormai sapevo a memoria.
Dopo circa un'ora e mezza siamo usciti dal cinema entrambi agitati per quello che era successo, non sapevamo cosa dirci, abbiamo parlato del film, di quanto fosse fantastico ecc...
Faceva freddo, molto freddo, Guido vedendomi battere i denti mi ha prestato la felpa, ci siamo salutati abbracciandoci e ci siamo dati un bacio sulla guancia, nulla di più.
Mentre tornavo a casa nella tasca della sua felpa (che ovviamente mi sono dimenticata di ridargli) ho trovato questo biglietto:
A te dedico queste quattro righe a cui ho molto pensato perché non riuscivo a dormire, ti pensavo e basta, spero che ti piacciano, ci ho dedicato molto tempo.

"Come Alba che risveglia dal torpore
E campane che annunciano la festa
La mia giornata pervasa d'amore
Ed ogni mia passione si ridesta".
Tuo Guido

Caro diario, dici che questa poesia è per me? E se è così, perché non me l'ha consegnata di persona? Credi che si sia dimenticato? Non so quale sia la risposta, ma, in ogni caso, sono rimasta molto colpita dalla sua gentilezza. Credo proprio di essere innamorata persa.

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