Capitolo 28

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Non appena udirono il click della serratura, i ragazzi portarono il dito sul grilletto della propria pistola, pronti a scattare contro i nemici che li stavano aspettando dall'altra parte del muro.

Gli spari furono immediati. Il rumore li travolse. Agirono d'istinto, senza avere il tempo per pensare.

Dopo un periodo difficile da definire (secondi? minuti? ore?) calò un silenzio spettrale. Il suono degli spari gli rimbombava ancora nelle orecchie frastornate, ma davanti a loro non si parava più nessuno. I corpi dei soldati giacevano a pochi passi da loro. Questa volta se l'erano vista davvero brutta.

"Ahi!"

Jan si afferrò un braccio. "Sei ferito?" Kyle corse verso l'amico. Il sangue iniziò a colare lungo la manica scura.

"Nulla di grave, è solo un graffio. Non me ne ero nemmeno accorto."

Alexi afferrò l'estremità del proprio abito e lo strappò con decisione. Fece del pezzo di stoffa una benda che avvolse stretta intorno alla ferita di Jan.

"Siete tutti pronti?" domandò Kyle. "Andiamo a riprenderci le nostre famiglie!"

Si divisero in due gruppi. Harry, Alexi e Cryzia sarebbero usciti dalla prigione per andare in contro ai ribelli che li stavano per raggiungere, mentre Jan, Kyle e Ileene sarebbero andati verso le celle, per aiutare i prigionieri a farsi strada nei corridoi della prigione.

Alexi sentiva il cuore salirle in gola. Voleva riabbracciare sua madre e suo nonno, ma prima aveva alcuni compiti da svolgere. Primo fra tutti, mantenere la promessa fatta a Kat: avrebbe trovato la sua famiglia e l'avrebbe messa in salvo. Poi, aveva deciso che, per quanto fosse rischioso, avrebbe tentato di raggiungere Madama Wislow e di portarla via da lì. Si era stranamente affezionata a quella donna autoritaria dal viso severo e lo sguardo triste. L'idea di abbandonarla lì, dopo tutto quello che era accaduto, la lacerava. In fine, ma non meno importante, doveva trovare Anna e fargliela pagare per tutto quello che aveva fatto.

Accanto a lei, Harry correva tenendo stretta a sè Cryzia, che era l'unica a non avere armi per difendersi da sola. Ogni tanto le lanciava un'occhiata d'intesa, a cui Alexi rispondeva con un cenno del capo. Fu strano: la stessa cosa le capitava, tanto tempo prima, con suo fratello Joshua.

Si scontrarono con diverse guardie prima di riuscire a raggiungere l'uscita, anche se non tutte quelle che avevano incrociato si erano interessate a loro. Il panico dilagava, i soldati correvano confusi e sorpresi, alcuni non sapevano nemmeno dove stessero andando e perchè. Non fu difficile riuscire a cavarsela.

Quando raggiunsero finalmente la porta che li portava al pian terreno, la situazione divenne improvvisamente più chiara: ovunque, c'era gente spaventata che correva urlando. Chi inciampava, veniva calpestato dal vicino che cercava di raggiungere l'uscita per primo. I bambini strillavano e le donne piangevano mentre cercavano di capire cosa stesse succedendo.

"Mio dio, è orribile." disse Cryzia, portando una mano al viso.

Alexi fece un passo avanti. "E' la guerra."

Fara aveva indicato loro la porta da cui sarebbero entrati i ribelli. Dovevano raggiungerla il più velocemente possibile. Anche questa volta riuscirono a muoversi con un certa disinvoltura. Sembrava che nessuno fosse interessato ad un soldato che scappava con due dame, tutte le attenzioni erano rivolte alle prigioni. Poveri sciocchi, pensò Alexi, se riflettessero un istante, capirebbero subito che nessuno sarebbe così pazzo da pensare di farcela da solo. Dovrebbero concentrare la sicurezza all'ingresso e non nei sotterranei.

Non fece in tempo a pensarlo, che vide spuntare due grosse guardie proprio davanti al punto che stavano cercando di raggiungere.

Maledizione, a quanto pare qualcuno non era stato tanto ingenuo.

Rebel - Risorta dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora