IX - La profezia

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Alla fine le ali sono sparite da sole così come sono comparse. Abbiamo trascorso altri due giorni in infermeria e lì ho passato la maggior parte del tempo a cercare di ricordare cos'è successo nell'arena, ma non riesco a ricordarmi tutto. Nico si è incavolato un paio di volte con Will, che cercava di imboccarlo. Solo che delle ombre portavano via il cucchiaio e il piatto facendoli sparire. Rebecca mi ha aggiornato di tutte le novità e continua a ripetere fino alla nausea quanto sia carino Leo Valdez. Mi ha anche detto che spesso Davide le chiede come sto e che secondo lei ha intenzione di cambiare registro. Al terzo giorno di convalescenza i due figli di Apollo ci lasciano andare da Chirone con tante raccomandazioni che non ascoltiamo è così ci troviamo di nuovo davanti alla Casa Grande con davanti il centauro con Annabeth. Chirone ci fa strada in all'interno in un piccolo soggiorno. Dei divani di pelle dall'aria comoda sono disposti a V davanti al caminetto. Sopra la mensola, la testa di un leopardo impagliato russa con soddisfazione. Annabeth si siede su una poltrona, seguita a ruota da me e Nico. Chirone si sistema sulla sedia a rotelle e la parte inferiore equina si compatta nella sedia, facendolo sembrare un comune umano.
"Chirone, come mai siamo qui?"
"Semplice Serena, dobbiamo parlare. Insomma ultimamente stanno succedendo cose strane e poi l'Oracolo dovrebbe arrivare a momenti."
"Quali cose strane?"
La bionda mi risponde "I messaggi-iride registrano delle interferenze e spesso quando i pegasi volano ci sono delle correnti d'aria anomale. Per non parlare della scomparsa di alcuni semidei, delle voci strane che si sentono e dei vostri strani poteri..."
"Io una voce l'ho sentita prima di perdere il controllo."
Il ragazzo di fianco a me ha la faccia inespressiva. Chirone adesso mi scruta con fare incoraggiante.
"Potrebbe essermi accaduta la stessa cosa." Mormoro alla fine. Annabeth alza un sopracciglio. E sembra molto confusa. Il centauro assume un'espressione pensierosa. Poi dalla porta entra una ragazza con una cascata di ricci rossi che le incorniciano il viso spruzzato dalle lentiggini. I suoi occhi sono verdi e trasmettono allegria e vivacità. I jeans sono sporchi di pennarello e chiazze di tempere colorate, la camicetta a mezze maniche è verde chiaro come le scarpe che indossa. La giovane saluta con entusiasmo i miei compagni e poi si presenta come Rachel Dare, attuale Oracolo di Delfi. Si accomoda sulla poltrona e quando sta per parlare si irrigidisce. Una strana nebbia blu elettrico la avvolge e gli occhi diventano argento, lo stesso argento che mi perseguita ultimamente. Un sorriso cattivo le spunta sul volto e inizia a fissare me e Nico. Chirone la scuote cercando di farla tornare in sè, ottenendo solo un ceffone. Annabeth lo aiuta a rialzarsi, con la rossa che continua a fissarci. Poi parla, con voce roca e gelida "Volete sapere la profezia? I due figli degli Inferi la conoscono già, per loro non è una novità, ma una tremenda fatalità.
I gemelli della Morte dopo un lungo periodo si rincontreranno
la sconfitta o la vittoria decreteranno
il loro sangue li chiamerà
e al tradimento li tenterà
il Sole e lo Scudo uniti dovranno farli restare
E nessuno dei due dovrà cadere
Un antico Dio dalle sue ceneri risorgerà
E sulla sua progenie si vendicherà
La morte una benedizione dovrà dare
E alla sconfitta si potrà rimediare.
Il vostro Oracolo non funzionerà fino a che la situazione non si sistemerà. Un'impresa io comando, i figli di Ade e due del Sole dovranno partire, entro una settimana dovranno andare o il campo lo si potrà solo ricordare." Rachel poco dopo si accascia al suolo svenuta e l'ombra l'abbandona. Poco dopo si risveglia e mormora "Lui sta tornando e può possedere le persone. Per favore non seguite i suoi consigli."
La giovane fissa un punto indefinito della stanza. Annabeth l'affianca cercando di consolarla. Poi Rachel fissa Chirone e dice "È stato orribile, peggio del solito. Mi sembrava di avere l'anima completamente espulsa dal corpo. Ero completamente inerme e non potevo controllare il mio corpo. Una cosa così non mi è mai successa."
"Molti anni fa nel Medioevo accadde una cosa simile. Sia per l'Oracolo che a due figli di Ade."
Nico scatta in piedi.
"Chirone lei sta dicendo che tutto ciò non è normale?"
"No. Niente di quello che sta succedendo lo è. Mi ricordo perfettamente: l'Oracolo non funzionava molto bene e, se non mi sbaglio, le figlie di Ade erano due sorelle con la strana capacità di manovrare la Foschia, percepire morti imminenti e fare incantesimi con energia nera. Furono condannate per stregoneria e messe al rogo."
"Che bella fine. Hanno scoperto qualcosa dopo su questi fenomeni?" La mia solita ironia non manca mai. Sorprendentemente è Annabeth a rispondere "Non si scoprì mai nulla, a parte che vi era lo zampino di qualche divinità legata agli Inferi, ma non si scoprì mai quale."
"E come possiamo fare? Andiamo a parlare con Ade o Thanatos? Non credo ci lasceranno." Okay forse non è la frase migliore da dire.
"Con gli dei no. Ma con gli spiriti sì. Basta sapere dove sono le loro tombe o i loro nomi e il gioco è fatto." Nico ha un sorriso stampato in volto.
"Bisogna fare delle ricerche. Ci penso io e poi vi faccio sapere." Annabeth ci offre il suo aiuto. Chirone ha lo sguardo perso nel vuoto.
"Ragazzi non allontanatevi dal Campo fino alla prossima settimana. Giovedì prossimo Zeus vi vuole parlare."
"Oh fantastico ci mancava solo questa... no, cioè, volevo dire va bene Chirone grazie." Il figlio di Ade fa intuire il suo disappunto.
"Potete andare. Annabeth, Rachel, voi no."
Saluto i tre e poi esco con Nico. Quando ci siamo un po' allontanati dalla Casa Grande il corvino inizia a borbottare parole poco carine contro gli dei, in particolare contro "quel pallone gonfiato di Zeus".
"Prima non stavi scherzando quando parlavi di evocare gli spiriti? Cioè possiamo farlo sul serio?"
"Solo se non hanno scelto di rinascere, altrimenti le loro anime non si possono più recuperare."
"Che figata!" Non riesco a fare a meno di questa esclamazione.
Il corvino si rabbuia e mormora "La vita da semidei non è formata solo da poteri fighi e da un finale felice. Spesso vi sono sacrifici, perdite, divinità arrabbiate che cercano di farti fuori, morte precoce, pericoli..."
"Come se già non lo sapessi. Le perdite ci sono anche nel mondo dei mortali e lo stesso vale per la morte. Lei ti segue sempre."
Nico a questo punto si mette a ridere. Con fare imbronciato cerco di farlo smettere dicendo "Guarda che ero seria. Con la morte non si scherza."
"Non era per quello. Mi stavo immaginando Thanatos come donna. O meglio solo donna, diciamo che non ha un sesso definito."
E lì scoppio a ridere anch'io. Dopo quella che sembra un'eternità, il moro si ricompone e assume un'aria un po' più seria "Stasera ti voglio di fronte al boschetto al tramonto."
"Stai scherzando, vero?"
"Assolutamente no. Devi iniziare un'allenamento specifico per i tuoi poteri da figlia degli Inferi. Se ti dovesse capitare di perderne il controllo rischieresti la morte tua e di chi ti sta intorno."
"Che allegria qui si rischia sempre la pelle." Borbotto.
Il ragazzo sorride in risposta.
"E queste sono le controindicazioni della figaggine di essere figli di uno dei Tre Pezzi Grossi."

Dei Dell'Olimpo: I Gemelli Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora