26. Bella vuole essere un vampiro?!?

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«Heilà, salve Lupacchiotta!» mi salutò Emmett, aprendo la porta. Quando ormai ero a pochi metri dalla casa.
Gli risposi con un lieve latrato.
«Già scappata di casa?» mi chiese lui mentre entravo dentro la villa.
Non sapevo che fare, mi annoiavo. Risposi alzando le spalle e rischiando di sbattere il muso a terra, inciampando nelle mie stesse zampe.
«Ah, Chiara» mi chiamò Rosalie.
Mi girai verso di lei. Wow, Rosalie Hale mi rivolge la parola in un tono "dolce" più o meno.
Lei alzò gli occhi al cielo «Volevo solamente dirti grazie per aver salvato mio fratello, così come ho fatto con Bella»
Di sicuro non l'ho fatto per te... però, non c'è di che.
Mi guardai un po' attorno. È una mia impressione o manca qualcuno?
«Edward è tornato da Bella» rispose serenamente Esme.
Mi misi a sghignazzare pensando all'infarto che si sarebbe preso Charlie se avesse beccato il ragazzo dentro la stanza della figlia.

Poco dopo annusai l'aria, l'odore di vampiro stava aumentando.
Un attimo dopo, Edward stava entrando in casa con Bella.
A parlar del diavolo... pensai, sarcastica.
"Gentile il tuo modo di paragonarmi al diavolo" pensò lui, in tono scherzoso.
Sbuffai. Prendi le cose troppo sul serio. Se preferisci: lupus in fabula. "Mh, mi hai paragonato ad uno di voi..."
Non ho detto licantropus, ma l-u-p-u-s.
"Licantropus? Studia un po' di latino". Rispose lui ridendo.
E tu imparati il significato di lupus. Risposi alzando la testa, come se fossi offesa.
Carlisle si avvicinò a Bella ed Edward «Bentornata, Bella» sorrise «Come possiamo esserti utili? Immagino che, visto l'orario mattiniero, questa non sia una visita di cortesia»
La ragazza annuì «Ho un discorso da fare a tutti, se per voi va bene, a proposito di una questione importante»
Guardai Edward. Cosa vuole?
Lui non mi rispose, però sembrava critico e rassegnato.
Anche Carlisle, così come tutti gli altri, guardava Edward.
«Ma certo» rispose Carlisle «Perchè non ci spostiamo nell'altra stanza?»
Carlisle ci guidò nella sala da pranzo, appena dietro al salotto, accendendo a mano a mano le luci.
Ero già stata in quella stanza, poco dopo aver conosciuto i Cullen.
Carlisle indicò a Bella di sedersi a capotavola, noialtri ci disponemmo a caso. Credo.
Ovviamente tornai in forma umana prima di sedermi, non mi sembrava il caso di arrampicarmi su di una sedia.
Alice sorrideva, probabilmente sapeva già tutto, ma evitava di pensarlo; Emmett e Jasper sembravano curiosi; Rosalie, stranamente, abbozzò un sorriso; Edward era nero di rabbia mentre Carlisle ed Esme erano imparziali; pure io ero curiosa, cosa voleva chiedere Bella di così importante?Carlisle fece un cenno a Bella «A te la parola»
Bella lanciò un'occhiata ad Edward. «Bhe... Spero che Alice vi abbia già raccontato cosa è successo a Volterra» «Tutto» confermò lei.
«Anche di cosa ci siamo dette in viaggio?»
«Anche quello» disse lei annuendo.
«Bene, allora siamo tutti aggiornati. Il fatto è che ho un problema» continuò Bella «Alice ha promesso ai Volturi che sarei diventata una di voi. Manderanno qualcuno a controllare e sono certa che sia un pericolo... un'eventualità da evitare. Ecco perchè siete tutti coinvolti. Ne sono molto dispiaciuta»
Aveva pensato anche solo per un secondo che sommando vampiri e licantropi quello che sarebbe venuto a controllare non avrebbe più rivisto Volterra?
«Ma se non mi volete, non vi obbligo ad accettarmi, sia che Alice voglia trasformarmi, sia che non lo faccia»
Lanciai un'occhiata ad Alice che rispose alzando le spalle.
Esme fece per dire qualcosa, ma Bella la interruppe alzando un dito.
«Vi prego, lasciatemi finire. Sapete tutti cosa voglio. E sono sicura che conosciate anche il parere di Edward. Penso che l'unica maniera onesta di decidere sia lasciarvi votare. Se decidete di non volermi, allora... penso che tornerò in Italia da sola. Non posso permettere che siano loro a venire qui»
Edward ringhiò sommessamente, Bella lo ignorò. Intanto io mi trattenni dal ridere, cosa si era fumata di preciso?
«Perciò, partendo dal presupposto che, comunque vada, non vi esporrò ad alcun pericolo, voglio che esprimiate il vostro parere sulla possibilità di trasformarmi in vampira» pronunciò l'ultima parola con un mezzo sorriso e fece un cenno a Carlisle: ora toccava a lui pronunciarsi.
«Un momento» incalzò Edward.
Bella lo guardò in cagnesco.
«Ho qualcosa da precisare, prima della votazione, a proposito del pericolo di cui parla Bella. Non credo che dobbiamo lasciarci prendere dalla fretta» si chinò in avanti posando una mano sul tavolo «Vedete. Le ragioni per cui, prima di andarcene, ho rifiutato di stringere la mano ad Aro sono molte. C'è una cosa a cui non hanno pensato e che ho fatto in modo di non lasciar trapelare»
«Cioè?» chiese Alice.
«I Volturi sono molto sicuri di sè, e hanno ragione di esserlo. Per loro scovare qualcuno non è mai un problema. Ricordi Demetri?» Edward lanciò un'occhiata a Bella che rabbrividì «Trovare persone è il suo talento. La ragione per cui lo tengono nel gruppo. Ebbene, durante il tempo che abbiamo passato in loro compagnia ho setacciato i pensieri di tutti in cerca di informazioni o di qualunque appiglio potesse salvarci. Così ho visto in che modo funziona il potere di Demetri. è un segugio mille volte più dotato di quanto fosse James. La sua abilità e in qualche modo simile a ciò di cui siamo capaci io ed Aro. Scova le tracce dell'... aroma? Non so come descriverlo... della tonalità... dei pensieri della preda, e la segue. Funziona anche a distanze immense. Però, dopo che Aro ha compiuto quel paio di esperimenti su di te, bhe...» Edward si strinse nelle spalle.
«Pensi che non sia in grado di trovarmi» concluse Bella.
«Ne sono sicuro. Si affida soltanto a quel senso in più. Se su di te non funziona saranno come ciechi»
«Eh, no, ciccio. Demetri non è stupido, se non troverà Bella cercherà te» interruppi il ragionamento contorto di Edward.
«Chiara, so badare a me stesso»
Mh, sicuro? pensai facendogli vedere che fine aveva fatto con Felix. Lo pensai solo, in modo che non si facesse una figuraccia di fronte agli altri.
Lui ascoltò i miei pensieri, ma non mi rispose.
«Questo risolverebbe qualcosa?» chiese Bella.
«Ovviamente, Alice saprà prevedere la visita e dopo che mi avrà avvertito ti nasconderò. Non potranno farci nulla» disse fiero «Sarà come cercare un ago in un pagliaio»
Lui ed Emmett si scambiarono uno sguardo ed un cenno d'intesa.
«Come se non sentissero la scia lasciata dall'odore di Bella» feci notare questo piccolo ed importante particolare.
«Basterà agire per tempo e l'odore si dissolverà» rispose lui.
Wow, aveva calcolato tutto, fin nei minimi dettagli.
«Però potrebbero trovare te» aggiunse Bella.
«Come ho già detto: so badare a me stesso»
Emmett rise, si chinò sul tavolo, allungando un pugno verso Edward «Piano eccellente» disse entusiasta.
Edward fece scontrare il proprio pugno con quello di Emmett.
«No» sibilò Rosalie.
«Assolutamente no» ribadì Bella.
«Ottimo» Jasper sembrava d'accordo.
«Idioti» mormorò Alice.
Esme lanciò un'occhiataccia ad Edward.
«A nome di tutto il brano: mi oppongo a questa pazzia»
«E che c'entrano i licantropi, adesso?» mi chiese Emmett.
«C'entrano. I Volturi potrebbero cacciare a La Push mentre cercano Edward e Bella» risposi.
Bella riprese a parlare «Va bene. Edward vi ha offerto un'alternativa. Ai voti»
Bella partì da Edward «Vuoi che mi unisca alla vostra famiglia?» gli chiese.
«Non in questa maniera. Tu resti umana»
Bella annuì «Alice?»
«Si»
«Jasper?»
«Si»
«Rosalie?»
«No» poco dopo aggiunse «Lascia che ti spieghi. Non sono contraria a che tua divenga mia sorella. È soltanto che... fosse stato per me, non avrei scelto questa vita. Avrei preferito che ci fosse qualcuno a votare "no" per me»
Bella annuì appena e si voltò verso Emmett.
«Si, diamine!» sorrise «Possiamo trovare un altro pretesto per combattere contro questo Demetri»
Idiota. pensai.
Poi toccò a me, sapevo già cosa dire «Si, certo» poi aggiunsi, a voce troppo bassa per l'udito di Bella «Però badate a rispettare il patto, non voglio spargimenti di sangue»
Bella si rivolse ad Esme.
«Si, certo, Bella. Per me tu fai già parte della nostra famiglia»
«Grazie, Esme» mormorò mentre passava a Carlisle.
Carlisle non guardava Bella, bensì Edward. «Edward» disse.
«No» disse lui, mentre digrignava i denti.
«È l'unica strada sensata. Hai deciso di non poter vivere senza di lei, il che non mi lascia altra scelta»
Edward si alzò ed uscì dalla stanza, ringhiando sottovoce.
«Penso che tu sappia come intendo votare»
«Grazie» mormorò Bella.

Poco dopo rieccheggiò uno schianto molto forte proveniente dal salotto. Chissà cos'aveva rotto quel vampiro.
Bella fece finta di non averlo sentito e ci ringraziò per aver votato.
«Bhe, Alice» disse Bella poco dopo «Dove vuoi farlo?»
Alice la fissò terrorizzata, non intendeva trasformarla lei.
Edward irruppe nella stanza urlando «No! No! NO!» si avvicinò a Bella «Sei pazza? Hai proprio perso la testa?»
«Mmh, Bella» disse Alice, interrompendo la lite. Non credo di essere pronta, ho bisogno di prepararmi...»
«L'hai promesso»
«Lo so, ma... sul serio, Bella! Non ho la minima idea di come farlo senza ucciderti!»
«Puoi farcela» la incoraggiò Bella «Mi fido di te»
Edward ringhiò, Alice scosse la testa ed io mi intromisi «No, Bella. Ora mi oppongo pure io, questo sarebbe un suicidio»
«Carlisle?» chiese Bella, voltandosi verso di lui.
Edward fece voltare Bella, ma Carlisle lo bloccò prima che potesse dire qualsiasi cosa «Io sono in grado di farlo. Non correrari il rischio che perda il controllo»
«Aspetta» disse Edward «Non dev'essere per forza adesso»
«Non c'è nessun motivo perchè non accada adesso» rispose Bella
«Io ne ho qualcuno»
«Ma bravo» rispose acida «Adesso lasciami andare»
Edward la liberò ed incrociò le braccia «Fra un paio d'ore Charlie verrà a cercarti. Conoscendolo, immagino che coinvolgerà i poliziotti»
Bella non rispose.
«Per non rischiare di dare nell'occhio» propose Edward guardando Carlisle «Propongo che rimandiamo questa conversazione al giorno in cui Bella finirà la scuola superiore e non vivrà più a casa di Charlie»
«Questa è una proposta ragionevole, Bella» commentò Carlisle.
«Ci penserò» rispose lei, controvoglia.
«Forse è meglio che ti riporti a casa» disse Edward, cambiando discorso «Non vorrei che Charlie si svegliasse presto»
«Dopo il diploma?» chiese Bella guardando Carlisle. Certo che era veramente ostinata.
«Ti do la mia parola» rispose lui.
«D'accordo. Portami pure a casa» continuò l'umana rivolgendosi ad Edward.
Edward la trascinò via prima che chiedesse altro.
Prima che potessero uscire, Emmett afferrò il braccio di Edward e scostò la manica del maglione, rivelando il segno che vi avevo lasciato «Ah, ma allora è vero. L'hai morso seriamente» mi disse ridacchiando.
«Dubitavi della mia parola, per caso?» chiese Alice, scettica.
Lui non le rispose e mi chiese «Hai morso anche Aro? Davvero?»
Annuì.
«Ahah, e brava Lupacchiotta!» disse ridendo e scompigliandomi la pelliccia sulla testa, mi ero appena ritrasformata.
Mi allontanai. Se ci riprovi ti stacco la mano a morsi
«Lupo aggressivo» disse Jasper ridendo.
Sbuffai e guardai Edward e Bella andarsene, passando dal retro.
Io ero curiosa di vedere cos'aveva combinato quel vampiro in salotto. Quindi, andai verso la porta d'ingresso, accompagnata dagli altri.
Mi bloccai vedendo il tavolo di legno del soggiorno spaccato a metà. Ok, forse Edward era lievemente arrabbiato.
«Ah, Emmett. Ora che hai visto che Chiara ha effettivamente morso sia Aro che Edward e quindi hai capito che Alice non mentiva, mi devi i 10 dollari che avevamo scommesso» disse Jasper con nonchalance.
Scoppiai a ridere, sembravano proprio come Embry e Jared, sempre pronti a scommettere su tutto.

Salutai i vampiri e mi diressi a casa, pronta ad affrontare una giornata di scuola.

I Cullen e i QuileutesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora