Chapter Two

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Mi girai di colpo urlando coinvolgendo anche colui che mi fosse venuto addosso
"Oh dio!" Urlammo entrambi mettendoci una mano sul cuore. Riprendemmo il controllo della situazione
"Si può sapere che ci fai tu qui?!" Mi urlò contro puntandomi un dito contro "Mi hai fatto prendere uno spavento!" Continuò. Avrei voluto urlargli contro che cazzo ci facesse lui lì, ma io sono una persona che le subisce le cose... le parole sono la cosa a cui tengo più memoria, ogni singola parola sbagliata può essere capace di ferirmi e di distruggermi... in questo caso mi sto dando una colpa per essere in quel posto. Mi limitai ad abbassare la testa dispiaciuta e sentendo gli occhi lucidi ma non era un problema, mi piace la pioggia, mi piace perchè ti permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.
"Oh... scusami non avrei dovuto davvero" si avvicinò imbarazzato. In quel momento non seppi cosa fare... nessuno mi aveva mai chiesto delle scuse e non sapevo se fidarmi o no, ma in fondo non è una cosa più di tanto e magari è stato spuntaneo il suo comportamento prima
"N-non fa n-niente" balbettai insicura su quello che dissi.
Mi guardò attentamente
"Sei fradicia... dovresti... entrare... ma che dico! Devi entrare!" sorrise impacciandosi su alcune parole imbarazzato. Si grattò la nuca facendomi intenerire, alzai appena gli angoli della bocca formando un piccolo sorriso involontario. Mi ritirai subito non sapendo cosa mi stava succedendo, non capivo le mie azioni. Scossi la testa
"D-devo andare a casa" mi allontanai sempre più velocemente
"Aspetta... ma dove vai?" Iniziai a correre sotto la pioggia evitando le sue urla
"Come ti chiami?!" Non risposi, seminandolo continuando la mia corsa.

Arrivai a casa totalmente zuppa, tolsi le scarpe prima di entrare, feci il mio primo passo a casa sentendo il mio piede addommentarsi iniziando a sentire quel fastidioso formicolio, salì le scale continuando a lasciare goccioline d'acqua da tutte le parti, arrivai in camera mia non trovando la presenza della voce urlante di mia madre ma... hey, il paradiso ha pur sempre una fine
"Roxanne!" Sentì dei passi da bisonte, probabilmente incazzata, arrivare fino a camera mia. Aprì di colpo la porta
"Tu!" Mi puntò il dito mia madre "muoviti!" Mi lanciò uno straccio... probabilmente per ripulire i residui di acqua e fango che ho lasciato per casa
"Si ho capito" sbuffai chiudendogli la porta in faccia.
Mi svestì andando in bagno per poi farmi una di quelle docce rilassanti da un'ora, appena finito mi misi l'intimo, una canotta e un pantalone della tuta grigio. Mi asciugai i capelli facendomi una crocchia disordinata.
"Roxanne" bussò alla porta mia madre autoritaria e insistente
"Si si... ora vado a pulire" apro la porta prendendo lo straccio che aveva mia madre in mano.
Pulì tutto quel parco divertimento per maialini per poi tornare nella mia stanza stanchissima
"Mamma! Io non mangio!" Urlai cercando di farmi sentire. Non rispose ma non me ne feci tanti problemi ormai caduta tra le braccia di morfeo.

Mi svegliai a casua del suono assordante della sveglia, cercai di spegnerla andando a vuoto avendo gli occhi chiusi sentì solo un forte dolore al fianco che mi fece apriere gli occhi di colpo, non poteva essere, non potevo essere caduta... ancora.
Mi alzai tenendomi il fianco ancora dolorante
"Sveglia del cazzo" la butto a terra spegnendola... totalmente. La porta si apre di colpo rivelando mia madre
"Cosa hai fatto alla sveglia! Quella ti serve per andare a scuola!" Cioè... tu mi dici che la sveglia mi serve per andare a scuola?
"Io per andare a scuola ho bisogno del mio corpo... SANO!" Mi guarda a truce per poi sbattere la porta e andarsene. Sbuffai e presi dei vestiti a caso cioè una maglia a maniche lunghe, non proprio aderente, jeans neri e infine scarpe perchè ovviamente quale idiota andrebbe in giro senza scarpe? Io... è capitato una volta, grazie al cielo che me ne ero accorta subito appena uscuta di casa.
Sciolsi i miei lunghi capelli marroni tendenti sul rosso, i ricci mi cadevano perfettamente sulle spalle, risaltai i miei occhi verdi con solo un filo di mascara.
Scesi le scale con lo zaino nero sulle spalle
"Vado!" Urlai prima di aprire la porta
"Oggi non posso passare a prendere tuo fratello all'asilo, quindi lo andrai a prendere tu" giusto... mio fratello, me ne ero totalmente dimenticata...
"Va bene" Sbuffai prima di uscire dalla porta di casa e chiudermela alle spalle
Il vento mi faceva svolazzare i capelli davanti agli occhi, presi i miei occhiali da sole per poi mettarmeli in testa così da non farli cadere sul viso.
Tenevo lo sguardo basso e continuavo a contare i passi che facevo ,come se fosse un passa tempo, finché non mi stancavo.
Passai il grande cancello della mia scuola e non persi tempo a dirigermi in fretta e furia in biblioteca, per quanto la mia voglia sia pari a zero di alzarmi dal mio adorato letto, arrivo sempre in anticipo a scuola.
Leggere mi rilassa, gli scrittori mi piacciono, loro riescono a portarti in un mondo diverso, un mondo loro, un mondo che hanno voglia di descriverlo urlandolo a tutti ma anche se scrivendolo noi non potremo mai sapere come sia realmente potremo solo crearci il nostro, gli scrittori ci danno la speranza di continuarlo a creare e di non farlo mai cadere.
Presi il mio solito libro iniziando a leggerlo.
La mia attenzione fu attirata da una chioma riccia e bionda, riconoscevo di chi era. Feci il più possibile per nascondermi, una volta seduto iniziò a fare esercizi di non so quale materia, per fortuna non si era accorto di me così mi alzai e senza dare all'occhio, almeno spero, uscì dalla biblioteca.
A passo svelto mi stavo dirigendo verso il mio armadietto e ci sarei arrivata se solo qualcuno non mi avesse fermato.

Hey genteeeeeee💕
Secondo capitolo! Spero di non avervi fatto aspettare.
Cosa ne pensate? E il ricciolino biondino?😏😏 ok la finisco.
Spero vi sia piaciuto e come sempre...Buona Lettura!

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La pioggia ti permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.

Presa dalla citazione:
"Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime." -Jim Morrison

Smile ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora