La partenza

112 9 3
                                    

Era venuto il momento di andare avanti, seppur a malincuore, capimmo che i problemi nella nostra famiglia erano troppi gia' per i nostri genitori, figuriamoci per noi,due ragazze di 16 anni e mezzo,che ancora stavano sperimentando la vita. Tutto era cominciato quando... I nostri genitori si separarono,non ci dissero mai il motivo. Pensavamo fosse il momento in cui tutte le coppie entrano in crisi per problemi legati ai soldi o alla pesonalita' di un padre sempre assente, che tornava tardi la sera, che beveva e si bucava, non so ancora come faccia a definirlo padre... forse perche' e' colui a cui appartiene il nostro sangue, anche un po' perche' all'inizio della nostra vita fino ai 16 anni e mezzo era stato presente e ci ha sempre riempiti d'affetto e coccole come farebbe un papa' con i suoi figli. Poi tutto un giorno cambio', mio padre, ricordo come fosse ieri, era tornato da lavoro piu' stanco del solito e arrabbiato, ma quella rabbia mixata a pianto e delusione, dopo venti anni di lavoro per una stessa azienda ed essendo considerato come un uomo modello e fedele venne licenziato. Quelle parole del capo erano crollate su di lui schiacciandolo, opprimendolo e costringendolo a prendere decisioni drastiche o forse un po' esagerate per un uomo come lui. Era andato da nostra madre raccontando di quello che era successo il giorno e la mamma non aveva risposto, forse perche' non se lo sarebbe aspettato. Io e mia sorella il giorno stavamo dietro la porta a sbirciare, incuriosite da papa' che era entrato sbattendo la porta forte e dicendo "Maledizione, maledizione... va tutto male. Come faremo??" Di soppiatto usci' mamma per domandare cosa fosse successo ma subito la trascino' in cucina per spiegarle tutto e noi ci avvicinammo alla porta per origliare. Come dicevo prima mamma non aveva dato alcuna risposta, era impietrita, triste e arrabbiata. Li sentimmo dire che non ce l'avrebbero fatta a saldare i conti e a sfamarci, decisero allora di chiamare zia Holland per prendersi cura di noi per un po' di tempo, tanto quanto gliene sarebbe servito per restituire soldi alla banca, per pagare le cauzioni giudiziarie e per terminare di pagare il mutuo della casa. Allison mi fisso' rassicurandomi e abbracciandomi dicendo che tutto sarebbe andato bene, ma io ero molto piu' debole di carattere e piansi andandomene di corsa in cameretta. I nostri genitori aprirono immediatamente la porta come se mi avessero sentito piangere e singhiozzare ed Allison subito cadde a terra e la mamma le chiese dove fossi andata. Il viso di Allison sembrava invecchiato di colpo di 50 anni e interruppe la domanda di mamma dicendo se fosse veramente vero quello che stavano dicendo, se dovessimo davvero abitare con la zia per un po' e quanto quel po' sarebbe durato. Papa' la abbraccio' e disse"Non dovrai temere, fidati di noi, rimarrete poco li', dopo tornerete a casa e torneremo ad essere una famiglia felice e tranquilla, forse piu' di prima, basta crederci. Alla mamma scese una lacrima come se tutto quello chd papa' stesse dicendo fossero menzogne...e purtroppo in parte lo saranno. La sera a cena eravamo tutti zitti, ma quel silenzio in realta' parlava, aveva una voce trasmessa dai nostri sguardi e dalle nostre espressioni malinconiche. Mentre tutti stavamo mangiando suono' il telefono di papa', era Holland che chiamava per avvisare che saremmo dovute partire il piu' presto possibile, perche' lei sarebbe stata molto impegnata piu' avanti. Papa' chiese per quando saremmo dovute essere pronte e sua sorella rispose"Per domani mattina". Papa' torno' in cucina dicendoci di preparare in fretta le valigie e noi obbedimmo. Sentivo il fiato corto, un peso sullo stomaco. Quella notte mamma e papa' litigarono tanto e si sentivano le parole di mamma interrotte dal suo pianto, sentimmo papa' scendere velocemente le scale e probabilmente si addormento' sul divano. Io non dormii, pensavo a come ce l' avremmo cavata senza i nostri genitori, i nostri amici e senza le nostre abitudini. Non avevamo avvisato neanche i nostri amici,pensai"li avviseremo domani mattina". La mattina ci vestimmo in fretta e furia. Mamma piangeva a dirotto e appena la zia arrivo' a casa ci abbraccio' come per dirci non vi voglio lasciare andare, ci strinse a lei e ci diede un bacio sulla fronte. Papà invece ci parlò"Siete bellissime coraggiose e sagge, ve la saprete cavare benissimo anche senza di noi, io e vostra madre ce la caveremo, supereremo questo momento come abbiamo sempre fatto. Conoscerete nuove persone...non dimenticate che vi voglio un mondo di bene" lì concluse il tutto con un bacio. Appena uscii di casa Allison fìssò la casa come per dire"Lì abbiamo vissuto e lì rimarranno i nostri ricordi più belli". Dopo un bel pò di ore di macchina e le centinaia di domande insignificanti della zia arrivammo a casa sua. Non era la prima volta che ci recavamo da lei, solo che solitamente era per il pomeriggio e non per dormire e abitarci. Appena entrammo pranzammo e ci disse che ci aveva già iscritto ad una scuola: la High School.

|Il divorzio dei nostri genitori, l'arresto di papà e tutte le nostre preoccupazioni saranno alleviate da due ragazzi...con cui vivremo splendide giornate.., se volete saperne di più aspettate al prossimo capitolo|

Fino All'ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora