Gli eventi che seguono sono molto confusi. Tra le punture degli aghi inseguitori e le condizioni psicologiche critiche, si potrebbe pensare che sia il caso di trovare riparo e aspettare che i Giochi facciano il loro corso. E, certo, sperare di non essere ucciso. È ciò che faccio io, ma la situazione si aggrava quando mi rendo conto che lo squarcio provocatomi da Cato alla gamba destra, leggermente sopra il ginocchio, si estende quasi fino alle anche e inizia ad assumere uno strano colorito verdognolo, tra la sporcizia del terreno su cui scelgo di accamparmi. Decido che non sarà questo a bloccare la mia determinazione, per cui immediatamente inizio a fare ciò che da sempre è stata la mia consolazione, sebbene normalmente avvenisse su dei dolci, mentre qui si tratta di applicare dei disegni sul mio corpo semidistrutto e soprattutto sul mio viso. Non riuscirò a vedere il risultato del mio lavoro dopo che l'avrò finito, perciò mi affido alle altre capacità sensoriali e spero che glassare torte non sia stato così inutile. Ripenso alla sera in cui Katniss ha creduto che il mio fosse un grande dono, esponendolo ad Haymitch. Questo mi dà forza. "Be', ora vedremo se hai ragione", penso tra me e me. Continuo a dipingere, sistemando la mia testa vicino alla fonte d'acqua in modo da potermi girare e bere senza dover sforzare la gamba.
Quando sono davvero troppo stanco perfino per lamentarmi del dolore e della fame, credo di aver fatto un lavoro decente per quanto riguarda la mimetizzazione. Così chiudo gli occhi e lascio che il dolce fruscio delle foglie e lo scorrere dell'acqua mi cullino verso un sonno sporco e appiccicoso. I giorni si susseguono fin troppo piano, e il numero di visi in cielo scarseggia sempre più, il che mi fa pensare che presto gli Strateghi escogiteranno un modo per farci tornare all'azione. Intanto, il dolore alla gamba cresce in maniera proporzionalmente inversa alla mia voglia di combatterlo e di prendermi cura di me stesso in generale. Sono completamente solo.
Non mangio e non bevo: aspetto e basta. Dormo sporadicamente, e mi risveglio dopo poco, con il nome di Katniss tra le labbra. Non sono utile per la protezione della mia compagna di Distretto, anzi, so che la rallenterei se per qualche oscuro motivo dovessimo ricongiungerci. Ma so anche che non mi lascerebbe qui a morire, se sapesse di poter fare qualcosa. Non lo ammetterebbe mai, ma è molto simile a sua madre, quanto a volontà di salvare poveri fornai. Questo devo averlo ereditato da papà. Lui aveva fatto l'errore di innamorarsi della madre di Katniss prima che lei fuggisse nel Giacimento insieme all'uomo di cui oggi è vedova.
Proprio quando so per certo di star per perdere i sensi, sento le trombe suonare, per annunciare un messaggio degli Strateghi.
Sarà l'invito ad un festino a cui non potrò partecipare.
Claudius Templesmith esordisce con voce maestosa (resa però un tantino fiacca dal forte accento di Capitol City) -Tributi. Buonasera e congratulazioni per essere coraggiosamente giunti a questo punto dei Giochi.-
Claudius esita per un attimo, come se si aspettasse una risposta.
-Una più attenta revisione delle regole degli Hunger Games, ci ha permesso di attuare un cambiamento. Per la prima volta, in 74 anni, la clemenza del Presidente ha la meglio anche in questo frangente... sarà infatti possibile, quest'anno, che i Vincitori siano, udite udite, ben 2! A patto però che provengano dallo stesso Distretto.-
Mentre la voce ripete il messaggio una seconda volta, espongo il mio autentico sollievo alla luce del sole, a beneficio delle telecamere. Infatti, essendo io l'unico Innamorato Sventurato di questa edizione degli Hunger Games, so che è inevitabile un'inquadratura della mia reazione alla notizia.
Ringrazio silenziosamente Haymitch per avermi procurato quest'opportunità. Non ho dubbi sul fatto che sia stato lui a proprre il cambio di regole, e gliene sarò grato per sempre.
Non ho mai dubitato della possibilità della vittoria da parte di Katniss, ma ora, forse, posso permettermi di sperare di sopravvivere anche io.
Dove sei, Katniss? Prego che, in qualche modo, sia in grado di trovarmi.
Poi di botto perdo i sensi, senza nemmeno avere il tempo di pensare che tutto questo potrebbe essere un effetto del veleno residuo degli aghi inseguitori, o un sogno molto vivido.
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Peeta's Games.
FanfictionI Giochi dal punto di vista di Peeta Mellark, tributo maschio del distretto 12.