Capitolo 2
Belfast era fresca e solleticata dal vento proveniente dal Mar d'Irlanda, quando riuscimmo a uscire dall'aereo che ci aveva condotti nelle terre del trifoglio.
E, proprio mentre il sole inondava il mio viso sollevato e ansioso, ripensai alle ore concitate che avevano anticipato quel viaggio improvviso.
Non appena avevo raggiunto casa per ascoltare il resoconto della telefonata di Erin, mi ero messa in pista per preparare un bagaglio leggero.
Duncan, invece, si era premurato di avvisare Alec e la mia famiglia dell'imminente partenza.
Dopo aver saputo da Alec che avrebbe raggiunto Heathrow per conto proprio, Duncan aveva telefonato a chiamò Mary B per riferirle la notizia.
Nel breve decorrere di una mezz'ora, lei e Gordon erano giunti a casa nostra per salutarci.
Naturalmente, Mary B si era premurata più e più volte di stare attenti e di non farci prendere la mano, qualora fossero successi guai.
Gordon, invece, si era limitato a rimanere in silenzio, le mani ben infilate nelle tasche anteriori dei jeans e l'aria di chi non ne poteva più di veder partire le persone che amava.
Sapevo che il suo incubo più grande era quello di non rivederci più.
Lo avevo capito e, proprio per questo, non avevo detto nulla, limitandomi a dargli un colpetto sullo stomaco con la mano.
Niente abbracci. Quelli, li avremmo riservati per il ritorno.
Neppure io ero stata felice all'idea di partire.
Di certo, non a così breve distanza dal mio ritorno fortunoso da quello che, per un soffio, non era stato non solo la mia fine prematura, ma l'annientamento del mondo intero.
Sapere di avere una bomba a orologeria nella testa non era piacevole, come non era piacevole sapere che, per tutta la vita, avrei dovuto mantenere un controllo ferreo sulle mie emozioni.
Tant'era, comunque. Quella patata bollente era caduta in mano mia, e io dovevo gestirla al meglio.
Per mia fortuna, sapevo di avere dei validi collaboratori. Fossi stata da sola, la Terra sarebbe già esplosa da tempo.
Ora, infine, ci trovavamo a Belfast, il giorno seguente alla telefonata di Erin, e un vento leggero e fresco solleticava la costa del Mare d'Irlanda.
Osservai le rade nubi bianche che solcavano il cielo irlandese, mille piccole imbarcazioni dirette chissà dove e sparpagliate in quell'immensità azzurra.
In quel mentre un'auto scura, di grossa cilindrata, si avvicinò a noi nel parcheggio di fronte all'entrata dell'aeroporto.
Quando il motore calò di giri fino a ridursi al minimo, dedicai tutta la mia attenzione alla potente Mercedes Benz Guard che ci aveva raggiunti.
La portiera dell'autista si aprì un attimo dopo che l'auto si fu fermata, e ne discese un licantropo che indossava – udite, udite – nientemeno che una livrea scura.
O Erin voleva fare bella figura con noi, o aveva un sacco di soldi.
Il licantropo, scuro di capelli e dal viso affilato come un rasoio, ci squadrò per alcuni attimi prima di dire con tono ossequioso: "Ben trovati in terra d'Irlanda, gentili ospiti. La mia signora vi sta aspettando con impazienza."
Detto ciò, ci raggiunse con passo elegante e possente al tempo stesso e, dopo essersi occupato dei nostri bagagli, ci tenne la portiera aperta perché salissimo in auto.
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All'ombra dell'eclissi - Trilogia Werewolves Volume 3
Werewolf(Categoria Contenuti: RED FLAG) La Cerca ha inizio. Brianna, Duncan e Alec si recano in Irlanda per iniziare la loro caccia ai berserkir e, al loro trio, si unirà Erin, Fenrir di Belfast e unica depositaria dei segreti sugli uomini-orso. Il loro via...