11. Le prime notizie sul signor Fry

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Aveva quasi finito di asciugare il pavimento quando il professore gli si rivolse.
"Vedi, Jack, io conoscevo tuo padre. Anche se lui era un Serpeverde e io un Grifondoro, eravamo molto amici".
Il professor Ross conosceva suo padre; ed era un Serpeverde... Jack credeva fosse un Grifondoro anche lui, altrimenti non si spiegava perché fosse capitato in quella Casa... Tutto quello che sapeva di suo padre era che molto tempo prima scappò si casa.
"Sai perché quando al tuo Smistamento avevamo sussultato?" Chiese lui.
Jack rispose scuotendo la testa. Non ci aveva fatto molto caso, ma, quando il professor Flitwick lo aveva chiamato per prendere ol vecchio cappello, il tavolo degli insegnati sembrava assalito dall'ansia.
"Beh, solo per il cognome che porti".
"In che senso, scusi?" Ribattè Jack dubbioso.
Il ragazzo si domandava cosa volesse dire: il suo cognome era quello di qualche persona malvagia o aveva un significato? Forse apparteneva a una famiglia magica importante...
"Siediti, Jack. È una storia lunga e te la racconto non perché non ho di meglio da fare ma perché devi sapere".
Jack prese posto al primo banco che aveva accanto, invece Ross cominciò ad attraversare l'aula a lunghi passi.
"Tutto cominciò quando io e tuo padre, Alexander, eravamo in quarta... ad Hogwarts ci fu una battaglia: lo schieramento dell'Ordine della Fenice contro i seguaci del Signore Oscuro, i Mangiamorte. Lo scopo di questi era sterminare la razza dei maghi non puri: i nati babbani".
Jack si domandò cosa avessero che non andava. Dopo tutto erano maghi anche loro. Poi gli venne in mente che aveva sentito una storia molto simile sui banchi di scuola: un pazzo che voleva ridurre a pochi uomini di razza perfetta l'intero mondo ed eliminare gli altri.
"In un primo momento non sapevamo in quale scheramento andare: il Signore Oscuro era molto potente, possedeva la bacchetta più forte del mondo, la bacchetta di sambuco; e ogni persona che cercava di affrontarlo era stata uccisa. Io e tuo padre, presi dal terrore di essre sopraffatti, ci avvicinammo a Voldemort: diventammo Mangiamorte. In poche ore avevamo cambiato schieramento e in altrettanto tempo lo scontro finì. La guerra si concluse con la sconfitta del Signore Oscuro; i suoi seguaci si dispersero e l'Ordine vinse. Pochi giorni dopo la fine del conflitto si seppe in numero preciso dei morti: ottantaquattro ragazzi di Hogwarts, da quelli del primo anno a quelli del settim,o e ventisette Mangiamorte. Il ministero, sotto ordine del nuovo ministro, Kingsley Shacklebolt, cominciò a reclutare i giovani che avevano combattuto ad Hogwarts come Auror: avrebbero avuto il compito di cacciare i seguaci del Signore Oscuro".
Jack stava ricevendo molte informazioni, ma non riusciva a collegare gli avvenimenti: suo padre era scappato dopo che lui era nato, ma allora perché non l'avevano carturato?
"In meno di un mese cento Mangiamorte vennero imprigionati e mandati ad Azkaban. Sai come ci scoprirono? Grazie al Marchio Nero. Tanto utile quanto scomodo. Un tatuaggio che rappresenta i seguaci di Voldemort, quando questo bruciava, lui ci voleva vedere. Noi, in cambio, potevamo chiamarlo toccandocelo con la bacchetta. La parte brutta è che non scompare".
Mentre diceva questo, Ross, mostrò a Jack l'avambraccio sinistro: il tatuaggio di un teschio che vomitava un serpente era ben visibile. Gli venne in mente quel sogno: Ross senza vita, il Marchio Nero, il prigioniero...
Subito dopo il professore nascose il tatuaggio e riprese a camminare per l'aula, faceva a zig zag tra i banchi, sembrava in un labirinto.
"Io e tuo padre scappammo di città in città per evitare di essere catturati. Ci andò bene per un anno e mezzo, poi andammo in Scandinavia. Le cose proseguirono per il verso giusto per tre anni, poi arrivarono degli Auror a chiedere a un ex Mangiamorte, Igor Karkaroff, se sapeva qualcosa dei seguaci di Voldemort che erani riusciti a far perdere le loro tracce. Lui disse che non ne sapeva niente, ma gli Auror rimasero nel Paese qualche settimana. Decisero di stabilirsi lì per pochi giorni perché sentivano della magia nera. Noi abitavamo nello stesso paese dell'ex Mangiamorte e quelli del ministero credevano che stesse nascondendo qualcuno. In realtà eravamo io e tuo padre a provocare questa magia nera: i nostri Marchi erano... per così dire, freschi... Sai, Jack, quando si diventa Mangiamorte il marchio è molto potente e comincia a perdere la sua energia solo dopo molti anni. Ricorda: la magia, specialmente quella oscura, lascia tracce".
"Un giorno gli Auror videro Alexander fare un'incantesimo a una donna: ci aveva minacciato di andare dal sindaco del paese e dirgli che facevamo riti satanici e robe simili. Facemmo dimenticare di noi alla vecchia babbana e, in quel momento, gli Auror ci videro. Ci perquisirono e fu in quel momento che torvarono il marchio. Fummo portati a Londra: un processo ci stava aspettando.
Tuo padre, sorpreso a fare l'incantesimo di memoria alla babbana, venne mandato ad Azkaban mentre io fui obbligato a salvarmi dicendo la posizione di alcuni Mangiamorte. Ecco perché oggi sono qua, al contrario di Alexander, che invece sta nelle celle della prigione di massima sicurezza".
Quindi il padre di Jack stava ad Azkaban.
Ma gli sorse una domanda:
"Allora perché mia madre dice che è scappato?" Chiese Jack curioso.
Ross sospirò.
"Vedi, Jack, tra il verdetto del ministero e la sentenza erano passati due anni: avevano problemi con Mangiamorte più importanti, noi eravamo giovani e ancora inesperti. La giuria aveva deciso da un pezzo che Alexander doveva essere mandato ad Azkaban, ma di me non sapevano cosa farne: io, a differenza di tuo padre, mi sono ricreduto e ho abbandonato l'ideologia di Voldemort che avevo imparato ad approvare. Nonostante ciò il ministero mi ha punito: mi ha fatto andare due anni con tuo padre, poi mi hanno rilasciato. Seguentemente ho incontrato Minerva McGonalgall, che, sapendo che avevo sbagliato ma che non avevo ucciso nessuno, mi ha offerto un posto qui. Io avevo come obbiettivo quello di diventare professore di Trasfigurazione, lei era la mia insgnate. Avevo il massimo dei voti".
Jack non aveva capito molto, ma ciò che aveva compreso era che suo padre era andato con Voldemort ed era stato punito oer questo. Ora era vivo, ma si trovava in prigione.
Lui però aveva bisogno di vederlo, doveva sapere la sua versione e parlargli almeno una volta.
La notte stessa rimuginò sulla discussione tra lui e il professor Ross.
Alle tre di notte, Jack, si alzò e scese nella sala comune.
Il fuoco scoppiettava nel caminetto e fu proprio da lì che un volto comparve tra le fiamme.
"Jack! Non ho molto tempo. Voglio incontrarti prima della fine dell'anno scolastico. Vieni qui ad Azkaban quando puoi".
Jack rimase a bocca aperta. Un uomo gli era comparso nelle fiamme e gli aveva detto di andare ad Azkaban?!
Qualcuno lo toccò.
Si svegliò. Era solo un sogno. Al era lì, davanti al suo letto.
"Jack, stai bene? Ti stavi agitando molto." Si rivolse lui.
"Si si, grazie".
"Ok. A domani"
Jack scivolò ancora nel sonno e, questa volta, dormì placidamente.

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