-ma che sei impazzita? Perché mi hai trascinato via così?- disse Giò.
Ecco che adesso farà di nuovo il bipolare.
-scusa ma avevo visto la macchina di mio fratello e se ci vedeva insieme ci ammazzava tutti e due- dissi in mia difesa.
-ah okay, va bè non importa-disse.
-sai che sei simpatico quando non fai il bipolare?- dissi.
Lui si avvicinò a me, io diventai subito rossa. Le nostre labbra erano a 2 centimetri di distanza; mi venirono subito i brividi, poi lui si avicinò al mio orecchio e sussurrò:- io sono sempre simpatico è detto fra noi tu non mi sai resistere- detto quello si allontanò poi vide che io ero ancora pietrificata e disse:-vieni?-.
-o..okay...- dissi. Lo sento ridere.
-però dillo che non mi sai resistere-
-io so' resisterti benissimo-dissi.
-infatti si è visto come mi hai resistito prima eh-
-uffa, che stress che sei- dissi facendogli la linguaccia.
-sembri una bambina-
-non sono una bambina-dissi e gli feci il muso.
-oh vieni qua- disse Giò.
Io andai e mi abbracciò. Che strano, pensai.
-come mai tutta questa dolcezza signor. Ferrario?-dissi.
-non lo so signorina Palana, lei mi fa diventare così.-disse.
Ridacchiammo e cristo se la sua risata è bella.
Solo dopo mi accorsi che eravamo a pochi centimetri di distanza e ci guardammo negli occhi, in quel momento il mondo era sparito. Eravamo solo io e lui, si avvicinò e decise di togliere del tutto le distanze tra noi. Ecco di nuovo quella sensazione di uno zoo che ballava nello stomaco e gli unicorni ormai vomitavano dappertutto arcobaleno tanto che il mio stomaco era tutto colorato. Ci staccammo solo quando ci mancò il fiato.
-Wow- dissi.
-lo so, bacio benissimo- disse Giorgio ridacchiando.
-il solito modesto- dissi ridendo.
-sempre- disse - è stato bello- continuò però era serio.
-...già...- dissi in imbarazzo.
Dopo un po' di chiacchiere decisi che era meglio tornare a casa.
-allora...io devo andare è tardi- dissi.
-bè okay, ciao- disse e ci abbracciammo.
-ah Marta...-disse mentre stavo andando via.
-si?- mi girai
-e....ehm...io voglio dire...cioè...ehm è meglio che non succeda più quello che insomma...è successo oggi-disse.
-certo-sorrisi, ma era un sorriso finto. Ci rimasi molto male per quello che aveva detto, sembrava anche lui imbarazzato e dispiaciuto, ma aveva ragione è meglio così.
-allora...ciao-dissi
-ciao- mi salutò con mezzo sorriso.
Me ne andai, avevo bisogno di Greta adesso; è da tantissimo che non la sento, da quando ci siamo trasferiti. Appena arrivai in camera mia mi feci una doccia per rilassarmi poi andai di al piano di sotto. Ma quando vidi quella persona...
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Poco ormai è niente, tanto ormai è troppo
FanfictionMarta ha 18 anni e si trasferisce a Roma con la sua crew e da lì iniziano i problemi❤️