Tell me now, tell me how am I supposed to live without you

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C'era sicuramente qualcosa che non andava in lui, qualcosa di irrimediabilmente, disperatamente sbagliato. Non si spiegherebbe altrimenti la fitta che gli aveva stretto la bocca dello stomaco quando Michele, con un sorriso che avrebbe potuto sciogliere il circolo polare artico, aveva annunciato al gruppo di avere un appuntamento con la ragazza su cui fantasticava da mesi.
Loro erano amici, si erano sempre supportati a vicenda e il loro rapporto era sempre stato molto stretto, ma di sentirsi male come si sentiva in quel momento proprio non se lo aspettava.
"Non ci credo" bisbigliò guardando Michele abbracciare un'entusiasta Chiara, mentre Andreas e Patrizio gli sorridevano altrettanto entusiasti. Come potevano tutti essere così felici per lui? Nessuno riusciva a vedere quanto fosse tutto così sbagliato? Era immerso in una nuvola nera di pensieri poco carini quando vide Cristiano avvicinarsi.
Dentro di sé tirò un sospiro dolorante, Cristiano in avvicinamento poteva significare solo due cose: un interrogatorio in arrivo o una spiccia seduta di psicanalisi, nel peggiore dei casi entrambi, e lui di spiegare perché si sentiva così tradito non aveva nessuna voglia. Stava valutando l'idea di svignarsela, ma l'amico lo aveva già raggiunto.
"Hai la faccia di un bambino a cui hanno appena strappato il giocattolo dalle mani" esordì diretto, almeno non si era perso in inutili giri di parole.
"Non so di cosa parli" Ale in compenso cercò di ostentare tutta l'indifferenza che era ben lontano dal possedere mentre Cristiano sbuffava divertito.
"Quindi l'idea di Michele che ha finalmente trovato la sua dolce metà non ti disturba affatto?"
"Lei non è la sua dolce metà!" rispose quasi ringhiando per poi alzare gli occhi al cielo e imprecare a mezza bocca al sorriso saputo dell'amico. Si, si sentiva derubato di qualcosa di suo, ed era ben cosciente di quanto la cosa fosse ridicola, grazie tante.
Cristiano si fece più vicino e assunse un tono vagamente cospiratorio.
"Vuoi un consiglio?"
"No."
"Hai solo due possibilità: o te lo prendi, o lo lasci andare.
Se ti comporti come se ti avesse offeso non farai altro che destabilizzarlo"
"Io non mi comporto come se mi avesse offeso, solo..."
"Si, tutto quello che vuoi. Sta arrivando, fingi di essere un amico equilibrato e congratulati con lui" Ale stava ancora borbottando un insulto quando Michele era saltato tra le sue braccia.
"Ce l'ho fatta, Ale!" Lo strinse di riflesso, perché per quanto Cristiano avesse ragione, e lui si sentisse offeso, nemmeno nel più improbabile degli universi paralleli si sarebbe rifiutato di abbracciare Michele. L'amarezza però c'era.
"Congratulazioni, Michi. Sappi però che non approvo" Con la coda dell'occhio captò un gesto di esasperazione di Cristiano che fu prontamente ignorato, Michele si irrigidì tra le sue braccia, sciolse appena l'abbraccio per poterlo guardare e Ale si sentì morire un po'.
"Perché?" chiese, il tono di voce incerto e smarrito quanto l'espressione del suo viso e, Dio, Ale avrebbe voluto prenderlo di peso e portarlo in un posto sicuro, protetto da tutto e da tutti.
Fu naturale prendergli il viso tra le mani e tentare di rassicurarlo. "Ho solo paura che tu ti faccia male. Lei è così... volubile diciamo"
'E poi, solo io posso prendermi cura di te come meriti' aggiunse mentalmente, Michele abbassò lo sguardo, poi si svincolò delicatamente dalla sua presa.
"So cavarmela" mormorò in tono quasi deluso, Ale rimase spiazzato per qualche attimo, poi Cristiano si intromise, irritandolo oltre ogni dire.
"Ma certo che sai cavartela, Michi. Lo sappiamo tutti e siamo sicuri che andrà tutto per il megl..."
"Certo, continua a raccontartela!" sbottò Ale staccandosi definitivamente da Michele e fronteggiando l'altro che per tutta risposta gli dedicò un'occhiataccia assassina che in altre circostanze gli avrebbe fatto drizzare i capelli sulla nuca ma che in quel momento, preso dalla rabbia e da qualcosa che non riusciva bene a comprendere, ignorò bellamente.
"Lei non è fatta per le relazioni stabili, lo sappiamo tutti! Ok, Michi può prendere le sue decisioni, ma non chiedetemi di essere felice e fare finta di niente!" concluse quasi urlando, tutti intorno a loro si zittirono e Cristiano sembrava seriamente in procinto di prenderlo a schiaffi. La voce tremante ma fiduciosa di Michele arrivò a tentare di calmare gli animi e scongiurare il pericolo.
"Ale, so che mi vuoi bene e ti preoccupi, ma magari con me andrà diversamente, no?" Qualcosa era decisamente andato storto nella sua testa, perché Ale ghignò ironico e afferrò bruscamente il più piccolo per le spalle. "E come, di grazia, pensi che proprio con te possa essere diversa?" Si accorse di essere stato troppo duro quando nello sguardo di Michele vide qualcosa spezzasi.
"Michi" tentò di abbracciarlo ancora ma l'altro si scansò.
"Se tu pensi che io non sia abbastanza per far innamorare qualcuno, non significa che debbano pensarlo tutti" Ale non riuscì a proferire parola dopo aver sentito la sua voce rotta in più punti, non lo aveva fermato quando si era voltato ed era andato via, subito seguito da Andreas e Chiara.
Era semplicemente troppo sconvolto per fare alcunché.
Si riprese quando Cristiano lo scosse per le spalle in modo sorprendentemente gentile, si sarebbe precipitato all'inseguimento degli altri se Patrizio non l'avesse fermato.
"Mollami! Che cazzo fai?!"
"Hai combinato un casino, Ale. Se lo seguissi ora finiresti col peggiorare le cose" rispose Patrizio continuando a tenerlo per un braccio, Ale smise di divincolarsi e guardò in viso i suoi due amici, sembravano più dispiaciuti che arrabbiati.
"Non volevo... ha capito male, io..." Cristiano gli posò una mano sulla spalla con un sospiro.
"Lo sappiamo. Sappiamo forse meglio di te quanto e in che modo tieni a Michi, il problema è: tu l'hai capito?" Ale abbassò la testa, mentre Patrizio gli lasciava libero il braccio. "È mio" iniziò "Non sopporto l'idea che qualcuno che non sia io possa guardarlo dormire, toccarlo e baciarlo. Da quando siamo bambini sono sempre stato geloso di lui, è sempre stato mio. "
"Mi tiravi i capelli quando giocavo troppo con lui" borbottò Cristiano facendo ridere gli altri due, poi Ale proseguì con più sicurezza, una nuova forza ad animarlo dall'interno.
"A voi voglio bene, siamo cresciuti insieme e sappiamo di poter contare l'uno sull'altro, ma Michi... lui è diverso" guardò le loro facce illuminarsi d'orgoglio e improvvisamente sentì una voglia immensa di abbracciarli.
"Ciao ragazzi, scusate il ritardo. Che mi sono perso?" I tre si girarono di scatto verso Sergio, Cristiano e Patrizio si lanciarono subito ad abbracciare il nuovo arrivato.
"Ale ha ammesso di essere innamorato di Michele" annunciò Patrizio sotto lo sguardo basito del diretto interessato, Sergio per qualche secondo parve sbigottito, poi allargò le braccia e esplose in un roboante 'Alleluja' che probabilmente fu sentito anche a due vicinati di distanza per poi iniziare una danza di esultanza con gli altri due cretini. Ale scosse la testa e, con una certa preoccupazione, iniziò a pensare a come riconquistare quello che inconsciamente aveva sempre considerato il suo Michi.

Senza fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora