Musica assordante,urla,pianti e risate rimbombavano nell'edificio rendendole quasi impossibile leggere.
Chiuse suo malgrado il libro e si alzò svogliatamente dal letto. Sbuffò:"Perché dare una festa proprio di giovedì?"si chiese osservando dalla finestra della sua stanza le gocce che bagnavano il vetro.
Le è sempre piaciuta la pioggia:è come se con la pioggia fossi costretto a fare tutto un po' più lentamente,a rilassarti,a riflettere...altro che riflettere,quel fracasso non le permetteva neanche di sentire il suono dei suoi stessi pensieri.Nevaeh non era una ragazza come tutte le altre e lo sapeva bene.
Ad esempio, non era mai stata ad una festa.
'Forse perché non sei mai stata invitata' le ricordò il suo subconscio.
Ed era vero.
Aveva amici,certo,ma nessuno le stava così simpatico da permetterle di staccarsi dai suoi adorati libri.Amava la lettura più di ogni altra cosa al mondo..è come se leggendo fosse catapultata in un mondo nuovo,diverso,migliore..come se leggendo potesse vivere la vita di altre mille persone..
'qualsiasi vita è meglio di questa monotonia' le ricordò ancora la vocina.
E Nevaeh non poté far altro che concordare.Insomma,la sua vita al collegio non era delle migliori:trascorreva le lunghe giornate in compagnia di professori,libri e le sue due compagne di stanza Adamina e Carola..già,la sua vita aveva bisogno di una svolta.
Era stata abbandonata a soli 2 giorni e,dopo quasi 16 anni,le mura del collegio per lei avevano perso qualsiasi attrattiva.
L'unico pensiero che riusciva a mantenerla non dico allegra ma perlomeno attiva,era quello del suo compleanno che sarebbe stato tra pochi giorni.Per i suoi 16 anni,Carola le aveva proposto di andare a casa sua per il fine settimana e,ovviamente,Nevaeh aveva accettato senza la minima esitazione.
Era stata cresciuta da uno dei professori del collegio che,però,l'aveva sempre trattata con un certo distacco.
La prospettiva di uscire anche solo per un giorno dall'istituto l'allettava molto.
E,cullata dalle sue mille curiosità e aspettative sul mondo fuori da quelle quattro mura,si addormentò profondamente.