Il fatidico giorno arrivò e Nevaeh non stava più nella pelle. Preparò le valigie con la solita metodica cura che la contrastingueva da sempre,si informò su tutto quello che di più bello c'era al di fuori di quelle bianche mura che le ricordavano tanto un ospedale.....in realtà non era mai stata in ospedale,però immaginava che i corridoi fossero pressapoco uguali a quelli del collegio.
Mise la gonna più bella che aveva,un top corto e le solite logore converse che l'avevano accompagnata nelle lunghe giornate al collegio.
Le dita le formicolavano per l'emozione eppure si sentiva stranamente inquieta,come se,appena avesse varcato la porta d'ingresso del collegio, fosse stata investita da un'improvvisa ondata di negatività.
Era così persa nei suoi pensieri da non accorgersi di Carola che aveva smesso di camminare ed ora la fissava con uno sguardo interrogativo.Nevaeh le rivolse un sorriso falsissimo e la invitò a proseguire.
La sera non tardò ad arrivare,Carola decise di andare a ballare insieme a Giorgio,il suo fidanzato,Nevaeh invece sarebbe rimasta a casa, era stanchissima:non era abituata a camminare così tanto!
Approfittò della solitudine per uscire un po' in giardino e scrivere qualcosa sul suo amato diario che custodiva gelosamente da quando aveva solo 7 anni.
Amava l'atmosfera londinese:i cieli cupi,le mille attrattive,il via vai di turisti..tutto le piaceva di quella città...tutto eccetto il suo collegio ed in cuor suo sperava di non ritornarci mai più.Come si dice?Attento a ciò che desideri perché potresti ottenerlo.
La quiete di quel momento fu improvvisamente interrotta,qualcuno le coprì gli occhi e la bocca,sentì qualcosa di freddo afferrarla per le caviglie,poi il buio.