Era un giorno qualsiasi
"Emma alzatiii..."
Con malavoglia alzai,andai in bagno cominciai a mettere fondotinta,mascara,eyeliner e un rossetto chiaro. Mi misi un paio di jeans neri sbrigati, la maglia della Vans e camicia a quadri rossi e neri aperta.
Ormai ero in prima superiore.
Appena arrivai raggiunsi Elia e Marta, i miei migliori amici.
Parlammo un po' e al suono della campanella andammo nelle nostre classi.
Andai a sbattere contro un ragazzo.
"Emh...scusa non volevo."
Porca puttana ma quanto figo eh?
"Tranquilla...come ti chiami?"
"Emma tu?"
"Saul"
"Mh...ok..ora devo andare in classe, ci si becca in giro."
Cominciai a correre verso la mia classe e quando entrai c'era solo un banco libero..quello vicino a Saul...mi sedetti.
"Ci si ribecca piccola"
E con quel 'piccola' il mio cervello andò a puttane completamente.
Era fottutamente bello con i capelli davanti agli occhi pantaloni neri a vita bassa e maglia nera con la scritta Vans.
La professoressa entrò e cominciò la sua pallosa lezione.
Ovviamente non ascoltai nulla di quello che disse, ero troppo impegnata a guardare Saul. Okeh, sarà un anno moooolto lungo.
La campanella suonò l'inervallo e così raggiunsi i miei migliori amici. Non ascoltavo nemmeno loro. L'incontro con Saul per me era stato un colpo di fulmine. Così mi misi a raccontare l'accaduto a Marta finchè non sentii due braccia stringermi in un abbraccio da dietro.
"Ciao piccola."
"Ciao Saul" Io ero molto imbarazzata.
Mi girai. "Oggi pomeriggio ti va di venire a farti un giro con me?"
"Si certo,molto volentieri"
Adesso l'imbarazzo aveva lasciato il posto alla felicità.
"Okeh allora alle 3.00 davanti alla statua?"
"Perfetto"
"Vabene. Ciao" Con quello mi diete un bacio sulla guancia e se ne andò. Ero li, imbambolata a guardarlo ridere con i suoi amici. Finche quella deficiente della mia migliore amica non si mise davanti di me coprendomi la visuale di Saul.
"E quel tizio figo chi è?" mi chiese
"Si chiama Saul"
"Grazie al cazzo. Fino a la ci ero arrivata."
Suona la campanella e ringrazio Dio perchè altrimenti quella lah mi avrebbe fatto altre mille domande,per non parlare di Elia