Reazioni insensate

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Nicolas

Liliana, Liliana, Liliana...
Non faccio altro che pensare a lei, ai suoi capelli che ho sfiorato in ospedale, alle sue guance rosse per l'imbarazzo che ho visto quando mi é caduta addosso...
Correva alla velocità della luce. Non credevo che una ragazza potesse raggiungere certi livelli di velocità nella corsa!
Evidentemente mi sbagliavo.
La cosa che piú mi ha stupito é che teneva gli occhi chiusi, mentre correva. Chissà perché...
Magari se la rivedo glielo chiederò. O forse, dato il carattere sensibile e fragile che le ho letto negli occhi, sarà meglio non farlo.
Mentre faccio tutti sti ragionamenti, mi squilla il cellulare.
Chiara.
"Pronto Chia?"
"Ehi Nick, come va?"
"Bene. Tu?"
A dire il vero sono un po scocciato da sta chiamata... Ma lei é la mia migliore amica da piú di un anno. E le voglio un mondo di bene, per quanto mi riguarda.
"Ehm.. Sei libero oggi?"
Me lo chiede con un tono strano.
Mah...
"Si, certo. Only for you!"
" Oh, che tesoro! Allora... Ti va bene se ci vediamo davanti a casa mia? Devo parlarti."
"Mmh, ok. Va bene. A che ora?"
"Alle... 15:00?"
"Yeeep!!"
Si, lo so, ora vi chiederete perché dico 'yep' anziché 'yes'...
Beh, come posso dire, sono fatto a modo mio, io!
Guardo l'ora: sono le 13:30.
"Nicolass!"
"Da mamy?"
"Pranzul este servit!"
"Daaa".
Mia mamma ha il vizio di parlarmi sempre in rumeno, nonostante le abbia chiesto di evitare, dato che a volte mi confondo con l'italiano...
Gia, sono per metà italiano e per metà rumeno.
É bello essere bilingue!
Mi dirigo in cucina a passo svelto.. Oggi devo fare un sacco di cose: fare i compiti (e per 'compiti' intendo dire studiare per 5 verifiche che mi spettano domani e per un' interrogazione di martedi), sistemare la mia camera disordinatissima perché sennò mia madre mi ammazza, andare a fare la spesa e infine andare da Chiara...
Meglio di cosí si muore.
Eppure, nonostante tutto, ho la testa da un altra parte. Non so.
Mi sento.. Strano. Diverso.
Non 'diverso' fisicamente, eh!
Moralmente, ovvio.
É come se tutto il mondo girasse intorno solo e soltanto a...Liliana.
É talmente sensibile che, quando si é accorta di avermi fatto cadere, le sono venute le lacrime agli occhi. Ho sempre odiato vedere qualcuno piangere. Soprattutto se quelle a farlo sono le ragazze.
Ho visto disperazione nei suoi modi di fare. É come se si tenesse tutto quanto dentro. Come se avesse paura, in parte, del mondo.
Certo, la capisco. Ho provato lo stesso dolore quando avevo undici anni. Ma lei si é assunta la responsabilità di accudire le sorelle... Almeno, credo che quelle due bambine siano sue sorelle... Io no. Io sono figlio unico. E non sono morti entrambi i miei genitori. 'Solo' mio padre, in un incidente aereo...
Meglio non ricordare.
In parte la capisco. Nella restante parte cerco di immaginare.
Povera... Quanto mi dispiace!
Tutte le ragazze che conosco sono stra-truccate e vanitose, a parte Chiara, ovvio. Lei é la migliore... Fino a un mesetto fa mi piaceva, un po. Poi, però, non so cosa sia successo. Lei non ha mai voluto diventare qualcosa di piú per me... E dopo lo scontro con Liliana ci capisco sempre meno.
Una volta finito di pranzare, vado su in camera mia a studiare. Ops ho dimenticato le virgolette.. "Studiare".
Comincio da Storia, la mia materia preferita. Mmh.. Devo studiare 18 pagine.
Omg!
Mentre apro il libro e cerco la pagina mi suona di nuovo il cellulare.
Vanessa.
Ma che cazzo di problemi ha questa? Prima mi spintona dandomi del puttaniere solo perché le ho detto perche non mi piace e ora mi chiama?
Ma vai al diavolo!
Rispondo? Mah... Giusto per sapere che vuole dalla mia vita.
"Si?" dico con tono annoiato.
"Niick" oh no, la sua voce é una di quelle che fanno le donne quando hanno voglia di...
"Che vuoi Vanessa?"
"Ehi ehi. Calmati mi amor. Dimmi... Ti piacciono le sorprese?"
Ma che razza di domanda é mai questa?
"Dipende" ehm... Troppo diretto?
"Mmh ok. Allora ciao Niick"
Sta volta la sua voce é da civetta.
"Allora che volevi?"
"Nulla, nulla. Stai tranquillo mi amor"
Non la sopporto quando fa la misteriosa.
"Non chiamarmi 'mi amor' hai capito?"
Non sento piú nulla dall'altro capo del telefono. Guardo lo schermo e vedo che sul display c'é scritto "chiamata terminata".
Ha riattaccato. L'ho detto, io, che quella é malata.
Chissà che cosa ha in mente.
Ritorno a Storia. Stranamente ho la mente bloccata e non riesco manco a leggere. Wow... Io adoro storia. Perché il mio cervello si rifiuta di studiare?
Mahhhh!
Ok. Ok. Allora cambio materia.
Scienze.
23 pagine da studiare per l' interrogazione scritta di martedi.
Ah, beh, meraviglioso!
Guardo l'ora. Oh Madre Santissima sono le 14:32!!
Ma quanto passa in fretta il tempo?
Mi devo ancora vestire!!!
Ok, Nicolas, calma. Ricorda le parole d'ordine:
Sicurezza
Serenità
Solidarietà.
Si, lo so. Non hanno un nesso logico ste parole messe insieme, ma le ho in testa sin da piccolino.
Afferro una maglia a caso e un paio di jeans blu scuri e ovviamente le mie scarpe rosso-scuro della Nike.
Adoro il rosso scuro. Non a caso ho scelto di comprare un ombrellino di sto colore...
Che ora ce l'ha... Liliana.
Ahhhaa! Fortuna che mia mamma fa la collezione di ombrelli e perciò in casa mia non ne mancano mai!
Abbandono i libri lí dove sono ed esco. Chiara viene prima di tutto.
Ma che cosa deve dirmi di tanto importante?! Speriamo sia una cosa bella, per lo meno.
14:53.
Accidenti.. Mi tocca correre! Arrivo alla fermata col respiro affannato.
Prendo il 62 e prego di arrivare in orario. La puntualità per me é essenziale. Il pullman é molto affollato e l'aria é quasi irrespirabile, ma non me ne frega. Tutto questo é per Chiara.
Dopo 4 fermate eccomi arrivato.
Ore? 15:01. Beh, poteva andare a finire peggio.
Quando scendo dal pullman comincio a camminare a passi svelti verso di lei, che é bellissima come sempre ed é proprio di fronte al cancello di casa sua. Ha i capelli lunghi e castani portati indietro da una clama.. Ehm, cioe.. Pinza. Da una pinza... L'ho detto in rumeno...
Indossa una semplice maglia bianca con un paio di jeans strappati e leggermente aderenti.
Bella. Molto bella.
Eppure non mi piace. Ceh..
Un pochino si. Ma... Non so.
Piú che diciannove anni sembra che io ne abbia ancora dodici.
Povero me.
"Ehi!!"
"Ehi!" mi risponde con tono felice.
"Volevi parlarmi?", si lo so. Troppo diretto sono.
"Ehm, si.."
Arrossisce. Chiara che arrossisce? Qualcosa non quadra, o, come dice un mio amico, qualquadra non cosa...
"Chiara? Va tutto bene?"
Sto iniziando a preoccuparmi.
"Ti...ricordi quando tu.. Mi avevi detto che ti piacevo ma io.. Non volevo iniziare nulla?"
E certo che me lo ricordo. É stato un giorno orribile, quello.
"Ovviamente."
"Beh, ecco... Nick io... Io..."
Non mi dire che adesso le piaccio!!
Oddio.
"Mi stai dicendo che ti.. piaccio?"
Dí di no. Dí di no.
"Eh, beh, ecco, s-si".
La mia reazione? Non lo so nemmeno io.
"Ah."
No Nicolas ma quanto sei stupido?!
Lei si dichiara e tu che dici? "Ah".
Uddio che figura di merda.
"Scusami Chiara, ma io.. Non so, ora.."
"Tranquillo. Non ho fretta." lo dice abbassando lo sguardo. Ormai la conosco, io.
É ferita. L'ho delusa!!
Ci mancava solo questa.
"Mmh.. Bene, allora... Io vado."
Ma come? Ho fatto una pazzia per venire fino a qui e per cosa?
Per stare solo sette minuti?!
"No, Chiara aspetta!"
"Nicolas stai tranquillo. Ti capisco."
Io non credo che tu possa capirmi.
"Perdonami." dico con tono triste.
"Vai a casa, Nick. Scusa se ti ho disturbato per cosi poco e per cosi poco tempo, ma mia mamma mi ha messo in punizione per quel 5 di matematica e.."
"Punizione?!"
"Si".
"Ah. Ok. Allora é meglio che vada."
"Si. Vado anch io. Ciao."
Ha la voce un po spezzata.
No.. Povera..
"Ciao".
Con 20.000.000 di domande in testa, mi dirigo verso la fermata di nuovo.
Non so cosa mi prenda.
Povera Chiara. Povero me...

*nota dell'autrice*

Allora... Devo dire un paio di cose.
All'inizio del capitolo ho messo un mini dialogo in rumeno perché Nicolas é italo-rumeno
(Come me).
Da questo capitolo in poi, spesso parlerà anche Nicolas...
Avete visto la grande novità?!
Chiara si é dichiarata... Ma Nicolas é confuso!! Vi garantisco che Chiara non é un personaggio nuovo... L'ho citata in due capitoli fa, ricordate?
Cmq... "Pranzul este servit" vuol dire "il pranzo é pronto".
E, nel caso non si fosse capito a priori, "da" significa "si".
Allora? Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Commentateeee.

Bye!


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