Rachel shippa Solangelo.

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Lo stomaco di Nico si fece sentire nel silenzio della Casa di Ade. Il semidio si era svegliato tardi, parecchie ore dopo la colazione, ma anche molto prima del pranzo.
Di nuovo.
Negli ultimi tempi Will Solace, il capocabina della Casa di Apollo, si presentava alla sua porta al mattino presto e bussava insistentemente finché Nico non si decideva a considerarlo. A quel punto, vestito del suo terrificante pigiama di Snoopy (eh, sì. C'era crisi anche tra i pigiami), il figlio di Ade spalancava la porta con una spallata e salutava Will con un allegro: -Fottiti- oppure: -Sembra a me o hai una faccia rincretinita rispetto a ieri?
Poi gli sbatteva la porta in faccia. Ma almeno era sveglio e non si perdeva la colazione. Del resto, il figlio di Apollo non se la prendeva: aspettava pazientemente che Nico uscisse e lo accompagnava al padiglione della mensa, blaterando diavolerie sull'importanza di fare colazione.
Nico sospirò sognante al pensiero del sorriso del figlio di Apollo. Ormai si era arreso all'evidente catastrofe: si era preso una cotta stratosferica per Will Solace. Cercava solo di non farlo capire anche al resto del Campo.
Ma quel mattino il dottore non si era presentato. Un altro crampo di fame gli artigliò lo stomaco. Croissant e pizzette galleggiarono nella mente di Nico, che scosse con forza la testa: non doveva pensare al cibo.
Afferrò la spada in ferro dello Stige e uscì dalla sua capanna, dirigendosi verso l'arena di combattimento. Sperava di trovarvi Jason e di duellare con lui, scacciando così il pensiero di pizzette, Will Solace e Will Solace vestito da pizzetta.
Era quasi arrivato, quando sentì due voci chiamarlo. Si voltò e si ritrovò ad osservare due figure abbronzate e dai capelli biondi corrergli incontro.
-Nico!- gridarono ancora Annabeth e Will.
-È successo qualcosa?
-Si tratta di Rachel- spiegò Annabeth. -Sta per enunciare una profezia.
A Nico venne il voltastomaco.
-Una profezia? Un'altra?! Ma non si era spento, l'oracolo?
-Nico- intervenne Will, che stava ancora riprendendo fiato. -Devi venire a vedere. Secondo noi la profezia sarà su di te.
Il figlio di Ade non aveva la più pallida idea di come facessero quei due a sapere che la profezia avrebbe parlato di lui, ma si affrettò a correre dietro di loro.
Era una giornata come tante, al Campo Mezzosangue. Durante la corsa, Nico intravide alcuni figli di Demetra che ci provavano con le driadi.
Un gruppetto di ragazzi aveva trovato un microscopico forellino che dava sul bagno delle femmine e vi si erano accalcati attorno, nel tentativo di dare una sbirciatina. Poi il forellino si allargò inspiegabilmente e un pugno dall'interno finì dritto dritto sul naso di uno dei ragazzi. Evidentemente Clarisse era in bagno.
Sulla riva del laghetto delle canoe, Percy rincorreva un Leo totalmente avvolto dalle fiamme e lo inondava d'acqua. Il figlio di Efesto si spegneva, ma altrettanto in fretta tornava ad incendiarsi, il tutto cantando a squarciagola quella canzone di Adele che fa: -BUT I SET FIRE TO THE RAIN!
Annabeth, Will e Nico giunsero infine all'ombra della Casa Grande. Molti semidei, tra cui Jason e Piper, erano riuniti attorno a Rachel Elizabeth Dare. Chirone le teneva una mano sulla spalla. Perfino il Signor D si era schiodato dalla sua postazione al tavolo da Pinnacolo. Il cerchio di ragazzi si aprì e li lasciò passare. L'oracolo dai capelli rossi assunse un'aria assente.
-Dimmi, Rachel- fece Chirone. -Cosa vedi?
-Vedo... un ragazzo vestito di nero...
Una trentina di paia di occhi si puntarono su Nico, che spostò il peso da una gamba all'altra con fare imbarazzato.
-No aspetta!- gridò Rachel, ottenendo nuovamente l'attenzione dei presenti. -Sono due ragazzi. Uno è vestito di nero e l'altro brilla come il sole fatto persona!
Chirone e Annabeth si scambiarono un'occhiata divertita, e il figlio di Ade ebbe un orribile presentimento.
Rachel chiuse gli occhi con fare melodrammatico.
-Quello luminoso stringe qualcosa tra le mani- sussurrò con la tipica voce alla "moriremo-tutti".
-Sembra... un pacchetto di figurine di Mitomagia?!
Nico era indeciso se conficcarsi una trave in un occhio o mettersi a saltare di gioia.
Will si inginocchiò di fianco a lui, la confezione di figurine luccicante sotto il sole.
-Nico di Angelo- fece il figlio di Apollo, formale. -Accetta questo dono come simbolo del mio amore per...
-Razza di imbecille!- lo interruppe Nico, un sorriso a trentadue denti e il viso rosso di gioia e d'imbarazzo. Magari sarebbe arrivato a fine giornata con entrambi gli occhi. Si sporse verso Will con l'intenzione di abbracciarlo lì, davanti a tutti. Il figlio di Apollo fraintese e fece incontrare le sue labbra con quelle di Nico.
Jason fece in tempo a strillare: -SOLANGELO! AW!- prima di svenire tra le braccia di Piper. La figlia di Afrodite lasciò cadere il fidanzato a terra e corse ad abbracciare Annabeth e Rachel per sclerare insieme. Travis e Connor Stoll cominciarono a spacciare magliette Solangelo.
Dioniso brindava e distribuiva Diet Coke.
Percy e Leo, l'uno con la maglietta bruciacchiata e l'altro con i ricci scuri bagnati appiccicati sulla fronte, convinsero un gruppetto di figlie di Apollo a cantare a squarciagola con loro.
Ma Nico non si accorse di nulla. Si trovava in un'altra dimensione, solo con Will. Un luogo dove poteva essere felice grazie a quel ragazzo dai capelli biondi che aveva saputo aspettarlo, farsi strada nella sua vita a poco a poco. Che era rimasto nonostante i suoi modi bruschi. Alla fine si staccarono e si guardarono negli occhi.
-Come sono andato?- chiese Will.
-Mh. Dovresti sapere che io ho tutte le figurine di Mitomagia.
-Pensavo le avessi bruc...
-Ma ti perdono questo piccolo errore solo perché sei maledettamente carino...
Will rise, poi scherzò: -Chi sei tu? Che ne hai fatto di Nico Di Angelo?
-Taci, idiota.

Fine

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