Capitolo 1

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"Tutti pronti a tornare?"

È Darin che mi sta parlando, siamo sull'aereo che sta atterrando a New York e che ci riporta a casa dopo tre mesi che vivevamo in Etiopia.

Ho visto molte cose che non ero pronta a vedere, ho visto estrema povertà, sofferenza, malattia, morte.
Vedere bambini morire solo perché hanno bevuto dell'acqua sporca, o perché non avevano sufficiente roba da mangiare mi ha lacerato, ho vissuto molti momenti difficili, documentare quella vita è stato uno strazio senza fine.

Per me significava doppia prova, ritornare nei luoghi dove i miei hanno vissuto i loro ultimi attimi, tornare in quel mercato, che ho trovato esattamente uguale a come lo ricordavo, ho chiesto a Rebel di fare qualche scatto, per poterlo tenere con me, privatamente, mi ha fatto molto male tornare li, ma poi ho chiuso il cerchio, nel momento in cui un bambino di circa 5 o 6 anni mi si è avvicinato e senza un motivo apparente mi ha regalato un frutto, in quel luogo dove io ho visto solo morte, e continuavo a legarlo solo alla morte, adesso c'era vita, ho respirato profondamente, e quando sono tornata al nostro campo base ho scoperto dai medici sul posto che ero incinta, il cerchio era chiuso, ero pronta ad andare avanti.

Io, Darin e Rebel abbiamo fatto del nostro meglio, abbiamo cercato di farlo nella maniera più umana possibile e ci siamo messi in gioco a 360 gradi prima come persone e poi come giornalisti.
Nessuno di noi tre dimenticherà mai ciò che ha vissuto in questi tre mesi, perché lo abbiamo vissuto talmente intensamente che ci lascerà un segno per tutta la vita.
Non saremo più le persone che siamo partite tre mesi fa.

"Io sono prontissimo, mia moglie sono tre mesi che aspetta che io torni!"

"Tua moglie è grandiosa, già il fatto che ti abbia lasciato partire è tanto!"

"Era l'occasione che aspettavo da anni, fotografare la realtà che abbiamo vissuto, e tu Tempest che dici? Contenta di tornare?"

Rebel si rivolge a me.

"Credo che lei sia più contenta di me e te messi insieme, c'è qualcuno che la aspetta qui, e a cui lei deve dare la notizia più bella, notizia di una nuova vita!"

"Sì"

Mi tocco la pancia, ma un moto di malinconia mi chiude il viso.

"Cos' hai?"

"Non so se Derek sarà contento di rivedermi così"

"Ma sei uno splendore, guarda qua, ho 3 sorelle che hanno avuto tutte e tre dei bambini, beh io non le ricordo così belle quando erano incinte al terzo mese!"

"Sssshhhh non dirlo ad alta voce, e comunque Derek non sarà contento, perché avrei dovuto tornare prima, quando ho scoperto di essere incinta, non mi perdonerà questa menzogna"

"Io dico che appena ti vede e tu gli dici che diventerà padre, non penserà più a niente, se non a farti mettere di corsa l'abito bianco, che tra l'altro ha già promesso di fare, prima che partissi"

"Sì, questo è vero, hai ragione, quando vedrà che sto bene, e che anche il bambino sta bene, e non c'è mai stato nessun rischio per tutti e due, sarà sicuramente molto molto contento, in fondo mi ama, e mi vuole sposare!"

"Ooooh brava Tempest, così ti voglio!! E poi in aeroporto ci sarà anche Terence, oh mio Diooo la faccia che farà quando scoprirà che tu sei incinta!"

"Beh se Derek non la prende bene, almeno ho Terence!"

Veniamo interrotti nelle nostre chiacchiere dalla voce dell'hostess che ci avverte dell'atterraggio, ci allacciamo la cintura e in una ventina di minuti siamo a terra.
Ben arrivati a New York!

Ho solo uno zaino capiente e un piccolo beauty da viaggio, Darin lo carica su un carrello bagagli, insieme al suo zaino, Rebel invece si carica zaino e attrezzatura tutti addosso.

Appena usciamo dal nostro gate, il mio sguardo smanioso comincia a cercarlo dappertutto, ma non lo vedo, Derek non è qui, non è possibile, sapeva bene la data del rientro, lui ci ha finanziato questo progetto, continuo a guardare ogni persona schierata eppure lui non c'è, lo riconoscerei subito, mi stranisco immediatamente.

"Splendoreeeeee"

L'urlo al limite del disperato di Terence mi attrae verso la mia destra, eccolo li, il mio migliore amico, in bermuda e maglietta e con un bicchiere di caffè in mano, mi viene subito incontro, molla il caffè a Darin e mi stringe.

"Mio Diooo ma quanto puoi essermi mancata Tempest"

Mi sento addosso una sensazione di disagio ma abbraccio comunque Terence, mi è mancato tantissimo anche lui.
Appena dietro Terence, c'è Rebel che ha buttato tutti i bagagli a terra e sta abbracciando e baciando sua moglie come un soldato che torna dalla guerra dopo anni di trincea.

"Mi sei mancato anche tu Terence, ma ... Derek non è con te?"

Mi guarda in un modo che non mi piace, ma Darin ci interrompe.

"Dovrei forse essere più geloso del tuo splendore, no dico, io non ti sono mancato per niente?"

"Ma certo, quanto sei scemo, vieni qua tu, abbracciami!"

Li guardo abbacciarsi e vedo quanto siano complici e quanto Terence sia innamorato di Darin sul serio, si scambiano anche un bacio, dolce, come promessa di coccolarsi ancora, appena rimasti soli, lontano da tutti.
Aspetto che si stacchino prima di riprendere l'attenzione di Terence e chiedere di Derek.

"Terence dov'è Derek?"

"Splendore, io ... non lo so!"

"Che vuol dire non lo so, è successo qualcosa?"

"Tempest io ... "

"Terence parla per favore!"

Mi sto preoccupando, è successo qualcosa a Derek, un incidente, è malato, sto pensando le cose peggiori, perché aveva promesso che sarebbe venuto, aveva promesso che non mi avrebbe lasciata sola.

"Tempest non agitarti, non puoi nelle tue condizioni!"

Darin interviene perché mi vede palesemente agitata e nervosa.

"Che condizioni?"

"Terence dov'è Derek?"

"Splendore non so come dirtelo ... e non dovrei essere io a farlo, sinceramente odio dover essere io"

"Allora?"

"Credo sia con Lucinda!"

"Lucinda?"

Ancora quel nome, mi stupisce sentirlo ancora, perché Lucinda dovrebbe essere fuori dalla sua vita da almeno due mesi, le comunicazioni con L'Etiopia erano molto difficili, ma quando ho sentito Derek circa due mesi fa, mi aveva detto che lei era uscita dalla sua vita e che aspettava solo me, e che sarebbe stata la prima persona che avrei visto qui in aeroporto.

"Credo sia meglio che tu ti sieda Tempest!"

"Scusate mi spiegate voi due, condizioni, è meglio che ti sieda, Tempest stai male?"

"Voglio che tu parli, poi ti dirò di me!"

"Ok ... il mese scorso è uscito un comunicato stampa di Derek, lui e Lucinda, si insomma Lucinda, aspettano un bambino Tempest"

Quella notizia comincia a rimbombarmi nella testa come un eco, e non ci capisco più niente, le gambe molli, mi gira la testa, sento Darin che mi chiama e mi prende al volo, sono salva, posso svenire, tutto buio, non vedo più nulla.

TEMPEST IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora