Lovers by accident || Z.M.||

Zayn

"Che diamine era quello?" la voce acuta di Perrie si intrufola nelle mie orecchie, una volta arrivati in stanza. Io mi lascio cadere sul letto, esausto. È stata una lunga giornata e tutto quello di cui avrei bisogno adesso è una doccia rilassante e una bella dormita.

"A cosa ti riferisci?".

"Non è ovvio, Zayn?" Si volta a guardarmi, alzando un sopracciglio. "Non ti sei mai seduto durante un concerto." Spiega, riprendendo a strofinare il cerchietto di cotone intorno ai suoi occhi pesantemente truccati. Ero sicuro che Perrie mi stesse guardando dal backstage, ma in quel momento ho pensato solo che non mi importava, senza curarmi delle conseguenze. Era la canzone mia e di Eve, nella mia testa esistevamo solo io e lei, nessun altro.

"Ero semplicemente stanco, come ho detto." Chiudo gli occhi, portando le mani a coprirmi il viso e massaggiando lentamente i lati della mia fronte. Sono quasi le due ormai e il sonno inizia a farsi sentire.

"Ed è stato un caso che tu sia andato a sederti davanti ad Every, non è così?" Chiede, evidentemente infastidita da questa cosa. Non ho idea di come sia riuscita a vedere le persone sotto quel punto del palco, ma questa non è di certo la cosa più importante, ora.

"Insieme a lei c'erano anche i miei migliori amici, è stata una cosa quasi istintiva." decido di dire, alzando le spalle e prendendo a guardare il soffitto. Non ho le forze nemmeno per cambiarmi, vorrei solo spegnere le luci e riposare fino a domattina, tutto il resto per me può anche aspettare.

"Non credo quella fosse una canzone da dedicare ai tuoi cari, migliori amici." Insiste, facendo riferimento al testo di quel brano. Ha ragione, ma non posso ammettere di averle mentito tutto questo tempo, non ora, e soprattutto non così. Non posso semplicemente dire di aver dedicato ogni singola parola di quella canzone tanto importante alla ragazza dai capelli rossi, che ormai ha il mio cuore.

"Non essere sciocca, non l'ho dedicata a loro." Puntualizzo senza pensare, troppo stanco per trovare una risposta migliore. Sono certo che mi stia per chiedere a chi erano destinate, allora, tutte quelle parole d'amore, così cerco frettolosamente un modo per chiudere l'argomento.

"Ma cosa importa, adesso? Non sei stanca anche tu?" mi alzo a fatica dalla superficie morbida del letto e mi avvicino a lei, prendendole i fianchi. Spero di convincerla a metterci a letto, finalmente, e di rimandare le discussioni almeno a domani, quando sarò più lucido.

"Sì, lo sono, Zayn." sospira, e quasi penso di avercela fatta. "Ma ho anche bisogno che tu mi dia delle spiegazioni." Come non detto, non vuole lasciar perdere.

"E queste spiegazioni non possono aspettare fino a domani?" soffio nel suo orecchio, attirandola di più a me. Sento le sue mani spingere contro il mio petto per allontanarmi e la vedo fare un paio di passi indietro, quasi andando a sbattere contro il muro.

"No, Malik, non provarci con me!" punta i suoi occhi blu nei miei e quasi non riesco a sostenere il suo sguardo. "Non bastano sempre due paroline sussurrate all'orecchio e qualche smanceria per sistemare le cose, anch'io sono stanca." Sbotta, passandosi una mano sulla fronte per allontanare le ciocche di capelli biondi. Continua a fissarmi in attesa di una risposta, ma io non so cosa dire. Sono esausto, non voglio affrontare Perrie, ora come ora, e non ho idea di come uscire da questa situazione. Pensavo che ricominciando a uscire con lei sarei riuscito a togliermi Eve dalla mente, ma al contrario riesco solo a pensare a come tutto sarebbe diverso, se solo stessi con lei.

"Mi nascondi qualcosa?" mi chiede ancora, dopo qualche minuto di pesante silenzio. Non riesco a mentirle fino a questo punto, dirle di no sarebbe davvero troppo. "Cosa c'è, Malik, ti ho tolto le parole?" continua con insistenza.

"Andiamo, Perrie, smettila..." provo a dire, allungando una mano nella sua direzione.

"Perché dovrei smetterla? Non hai le palle per affrontare una ragazza?" sbraita, alzando gli occhi al cielo e gesticolando drammaticamente. "Pensavo che i tempi del liceo fossero finiti, santo cielo, mi sbagliavo."