Stringi le mie mani fino all'infinito

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"E' eterno un soffio di vento mentre chiudi i tuoi occhi e ogni cosa che ti dà un'emozione quando la tocchi"

L'eternità – Fabrizio Moro

*

Michele aprì gli occhi a fatica quella mattina. Sentiva i muscoli indolenziti, voleva solo rimanere a letto e dormire ancora un paio di ore ma doveva alzarsi. Si girò in modo da dare le spalle al resto della stanza e osservare il suo riflesso nello specchio quando Ale con uno sbuffo si alzò dal letto. Lo spiò in segreto, guardandolo stiracchiarsi, togliersi la maglia con cui era solito dormire e sfregare gli occhi assonnati. Da quando erano entrati in casetta era sempre stato lui ad alzarsi per primo, ad avvicinarsi per svegliarlo per poi rintanarsi in bagno a prepararsi. Quel giorno invece si era concesso la possibilità di guardarlo, di studiarlo in silenzio, senza doversi preoccupare di essere colto con le mani nel sacco. "E' solo un amico" si ripeteva ogni giorno quando si scopriva a fissarlo senza motivo, ma ormai era sceso a compromessi con la sua attrazione verso il compagno di squadra. O almeno così credeva.

"Michelino? Sei sveglio?"

Restò fermo, immobile, sentendo il materasso abbassarsi sotto il peso delle ginocchia di Ale. Le mani del più grande lo stavano scuotendo "E' ora di alzarsi" sorrise.

"Mmh" mugolò fingendo di dormire.

Si girò delicatamente verso di lui sbattendo le palpebre più volte prima di biascicare un "Buongiorno".

"Buongiorno a te dormiglione"

"Ehi, ti ricordo che mi alzo sempre io per primo" rispose mettendosi a sedere e ritrovandoselo così a qualche centimetro di distanza. Un bacio sul naso e "Lo so" disse Ale scappando poi in bagno e lasciandolo lì senza fiato.

"Mi hai baciato il naso?" urlò senza pensarci e Ale, dopo essersi riaffacciato dalla porta del bagno con un asciugamano sulle spalle, gli sorrise dispettoso e "Hai un bel nasino!"
Michele si ributtò all'indietro sul letto sbuffando senza però poter nascondere un sorriso dolce. Si alzò poco dopo, attraversando a piccoli passi lo spazio che divideva la loro stanza dal salotto, sorrise dando il buongiorno a Chiara e Sergio e si avvicinò al frigorifero per preparare la colazione.

Prese il latte, i cereali e prima di sedersi azionò la macchina del caffè, senza pensarci troppo.

"Caffè oggi?" chiese stupita Chiare e lui semplicemente negò con la testa "No, questo è per Ale!" rispose prima di sedersi intorno al tavolo a fare i conti con la sua stupidità. Non riusciva proprio a capire, alcune volte si ritrovava a fare dei piccoli gesti per l'altro ragazzo senza riflettere, come se fosse normale pensare per due. Non poteva negare però che lo mettevano a disagio quando si fermava a pensare a come tutto quello poteva apparire agli occhi degli altri.

"A me non la prepara mai nessuno la colazione!" protestò la ragazza mentre Ale, già vestito per andare in palestra, li raggiunse. Si accomodò davanti alla sua tazza di caffè e ai suoi biscotti, dall'altro lato rispetto al più piccolo e "Io sono io cara" commentò facendole l'occhiolino prima di rivolgere a Michele un sorriso speciale, quello che riservava inconsciamente solo a lui.

"Siete pronti per la registrazione di oggi?" chiese Sergio dopo qualche minuto di silenzio. Erano tutti un po' persi nei loro pensieri, a ripassare testi o passi per le prove da affrontare.

"Dobbiamo spaccare stasera, intesi?" rispose Ale guardandoli uno ad uno, con quello sguardo determinato e un po' cattivo che amava assumere per mantenere la parte del duro che si era creato. Michele annuì senza guardarlo, si alzò e sistemò la sua parte del tavolo prima di uscire in giardino rubando una sigaretta dal pacchetto di Ale. Non aveva confessato a nessuno di sentirsi strano, si fermò accanto all'albero, finendo in fretta quella sigaretta prima di rientrare e rintanarsi in stanza. Si guardò intorno più volte mentre si vestiva, mentre prendeva tutto l'occorrente e senza farsi vedere allungò la mano per stringere la maglia del pigiama del suo compagno di stanza abbandonata sul letto, stringendo la stoffa così forte da farsi quasi male.

Stringi le mie mani fino all'infinitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora