War

428 28 2
                                    

Eravamo nudi nel mio letto, le coperte aggrovigliate ai piedi e i miei occhi fissi sulla sua schiena.
Il tempo di amarsi era finito e ora mi trovavo a guardare quella pelle che fino a pochi secondi fa scottava sotto le dita.
Sospirai, allungai una mano, ma Federico al contatto si alzò.
Lo osservai rivestirsi e andarsene.
Non eravamo niente.

**

La diretta sarebbe iniziata a breve, l'aria adrenalinica e la folla eccitante a pochi passi: l'arena tremò sotto i miei piedi e mi guardai intorno.
Una mano mi strinse il polso e mi trascinò dietro un tendone nero.
I miei occhi assaporarono ogni centimetro del volto di Federico.

"Qualcuno potrebbe vederci.", sussurrai e il sorriso di Federico, quello sincero, quello mio si spense sulle mie labbra in un bacio.
Quelli erano gli attimi in cui pensavo che potessimo essere qualcosa.

**
Ero abituato all'idea che Federico fosse etero, almeno in pubblico.
Lui era con Giulia, io solo e quando scherzavamo di fronte le telecamere mi sentivo ancora più solo.
Mi sentivo senza forze.
Lo guardai, sul serio e Federico dovette distogliere lo sguardo .. ancora una volta.

Non eravamo niente.

**
Non mi ero trattenuto: non dopo aver visto quelle foto, quel video di Miami.
Non ci vidi più.

"Un'altra ragazza, davvero?!"
Federico mi guardò mortificato e un silenzio innaturale piombò nella stanza.
D'un tratto la porta della stanza si aprì ed entrò l'intervistatrice sorridente: Federico si alzò prontamente sorridendo e io mi sfiorai i capelli.

Ormai era così: Federico sorrideva e io mi toccavo nervosamente i capelli.

**

"Non.. non guardarmi in quel modo!"

"In che modo?!", urlai. Mi sentivo esasperato.

"Come se fossi la persona più importante per te."

Non eravamo niente.

**

"Stai ancora con quel Fedez?"

Guardai mia sorella.

"Come?"

"Fedez", rispose lei "Basso, rapper, coso dipinto. Il tuo ragazzo."

Alzai gli occhi al cielo.

"Ah, non dire sciocchezze."

**

"Michael.."

Eravamo nel buio della sua stanza e io ero stanco, terribilmente stanco. Non volevo ascoltarlo.

"Io mi sono accettato, Fede. Dovresti farlo pure io."

"Non ci riesco."

Lo amavo , il mio cuore era suo, ma io ero ferito.

**
Alzai lo sguardo dal libro, sentendo la porta aprirsi e lo guardai scettico chiedendomi del perché si fosse fatto una copia delle chiavi di casa mia.
Federico indossava il pigiama sotto il giubbotto di pelle, un cappellino orrido e la paura negli occhi.
Non mi alzai perché negli occhi avevo una paura più grande e Federico lo capì.
Rimase immobile sul ciglio dell'ingresso, le mani strette in due pugni e, dopo un lungo sospiro, mi guardò finalmente dritto negli occhi.
Rimasi senza fiato.

"Anche tu sei la persona più importante per me."

Fine

Hola, un pò di momenti Midez leggermenti amari .. spero vi sia piaciuta, fatemelo sapere con un commento, un like, un miao.
Byee

WarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora