Capitolo 13

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Fummo portati in cella e incatenati alle pareti, lasciati lì a marcire tra i ratti.

Helian aveva perso di nuovo i sensi ed Erin non accennava la minima parola, sembrava quasi in coma.

Le ore passavano e la situazione non sembrava cambiare, le ferite del ragazzo si erano quasi rimarginate e la mia amica se ne stava col viso cupo e rivolto verso il terreno.

Non riuscivo neanche ad immaginare a cosa stesse pensando, era sempre stata decisa a voler proseguire la sua vendetta , ma oggi sembrava che qualcosa si fosse spezzato in lei.

Forse si era fatta prendere dallo sconforto, o aveva deciso di mollare tutto, ma non era da lei!

Avevamo sacrificato così tanto per arrivare fin qui che non potevo permetterle di mollare ora.

<< Erin fai qualcosa, non puoi mollare ora, dobbiamo salvare Lucas.

Il ciondoli che hai al collo sono un suo ricordo, uno di essi racchiude persino la sua anima, siamo ad un passo dal salvarlo e tu non puoi arrenderti proprio ora >>

Alzò leggermente il viso e mi guardò negli occhi.

<< io sto solo spettando l'esecuzione, non posso fare nient'altro >>

Si era davvero arresa, non c'era più un briciolo di rabbia o sicurezza in lei, era vuota e spenta, non potevo crederci.

<< MA SEI IMPAZZITA?! siamo ad un passo dal salvarlo e tu vuoi rinunciare?

Tutto ciò a cui dobbiamo pensare ora è evadere e trovare Mery, non c'è tempo per abbattersi!>>

Le mie parole erano inutili, non mi ascoltava.

Forse era davvero la fine.

⚫️ ⚫️

Lucifero pov

Se ne stava seduta alla scrivania come ogni sera e aspettava un mio ordine per cominciare.

<< mio signore, oggi non mi ha chiamato per predirle il destino vero?>>

<< acuta come sempre Zeira, siete sempre stata una donna perspicace>>

Emise un leggero sospiro e alzò il capo verso di me, fissando la mia persona con i suoi fievoli e opachi occhi.

<< vi prego di iniziare, altre mansioni richiedono la mia presenza >>

<< sai che tua figlia è stata arrestata e sai che presto farà la fine del padre.

Non voglio infierire ancora di più sulla salute e quindi non ti punirò per i crimini della tua prole, ma vorrei che assistessi all'esecuzione.

Dopotutto, credo ti farà piacere restare con lei fino al suo ultimo respiro.>>

Mi guardò con tale freddezza da congelare la stanza, ma la cosa mi divertiva.

<< non credo di avere scelta mio signore >>

Un ghigno si fece strada sul mio volto.

<< perfetto, sapevo che avresti capito.

Siederai alla mia sinistra insieme alla concubina.>>

Lo sguardo si fece chiaramente più assassino.

<< pensate di potermi mettere allo stesso piano di un vostro volgare passatempo?>>

<< calmatevi, quella non è una qualunque demone, credo vi farà piacere conversare con colei che ha spinto vostra figlia verso la vendetta è l'odio.>>

⚫️ ⚫️

Ann pov

<< svegliatevi, è ora di andare >>

Dissero alcune guardie mentre ci strattonavano verso il corridoio.

Cominciammo  a camminare in fila indiana e la mia attenzione si focalizzò su Erin.

Continuava a Camminare a testa bassa verso la fine e non accennava a contrattaccare.

" fai qualcosa, uno sguardo, un pugno, scappa, ribellati, lasciami indietro, non mi importa, ma fai qualcosa "

È quello che vorrei dirle, ma ormai il corridoio è terminato e possiamo già vedere un'altare e la spada di Lucifero bramante di sangue.

Ci fanno inginocchiare tutti e tre per terra e noto che poco più in alto dell'altare vi è la " tribuna" composta da cinque figure: Lucifero, Lilith, Zeira e Mery che sembra già pregustare la sua vittoria e salvezza .

Il sovrano si alza dal suo trono e si avvicina all'altare, dove impugna la spada e indica Erin.

Quest'ultima si alza di sua spontanea volontà e si dirige al cospetto di Lucifero.

Si volta verso gli spettatori e si inginocchia al cospetto del re, abbassando il viso.

Intanto l'uomo Proclama gli ultimi istanti di vita della mia amica.

<< tu che hai disonorato il mio nome e le mie leggi, pagherai il prezzo dei tuoi crimini con la vita, al tuo cadavere non sarà data una degna sepoltura e la tua anima sarà dannata in eterno, questo è il giudizio del tuo re.>>

Quando stavo per pensare al peggio, vidi qualcosa che mi alleggerì l'anima e mi fece ricredere su di lei.

Stava sorridendo, sorrideva alla tribuna, più precisamente a Mery.

<< finalmente ti ho trovata Mery>>

Queste furono le parole che emise la sua voce.

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