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HARRY

È passata poco più di un'ora, ma il cuore ancora non ha ripreso il suo battito normale, ammesso che ne abbia ancora uno.
Vederla correre via, col suo splendido viso bagnato di amare lacrime, ha sciolto tutta la felicità in me. La luce che emanava e che mi riscaldava tenendomi vivo si è spenta improvvisamente, ed ora sento un gran freddo. I muscoli si sono raggrinziti, non riuscendomi a muovere. Come ho potuto farle una cosa del genere? Come ho potuto tradire lei, tradire questo forte amore che provo nei suoi confronti? La sua vitalità è sparita in un soffio, così come la mia. La sua gioia, la sua felicità, scomparse. Mi sento così in colpa, così ingrato, così stupido da sapere di non meritarmi più neanche un minimo secondo in sua compagnia. Tutto ciò che volevo e voglio fare è proteggerla, mantenerla al sicuro dal mondo esterno, ma ciò che dovrò fare d'ora in poi sarà proteggerla da me, dalla persona che potrebbe farle male soltanto dal forte impatto del proprio amore contro la sua anima, la quale è distrutta come la mia.

La palestra è ancora gremita di gente ululante il mio nome, il nome del vincitore dell'incontro appena finito. Vincitore di dei soldi, ma perdente. Perdente di ciò che riusciva a tenerlo in vita, perdente dell'unica persona che era capace di illuminare ogni sua giornata. Io, perdente di me stesso.

ALASKA

Le foglie sopra di me si incastrano una con l'altra, come per ripararsi a vicenda dal forte vento che sta tirando. Come per proteggersi. Ma chi proteggerà me? Chi sarà in grado di proteggere il mio cuore e la mia anima dal vento, dal dolore? Le foglie sembrano animarsi da qua giù, il fruscio regala loro una soave voce femminile, incomprensibile all'udito umano. Posso soltanto immaginare ciò che rende vivi i loro discorsi, ma non ne posso essere certa. Forse sono preghiere idolatrici l'una dell'altra, promettendosi la fede eterna. Forse sono solo stupidi argomenti sul tempo che fa e su quanto sia freddo, come i nostri. O forse sono dolorose lamentele di ciò che accade nelle loro vite. Magari neanche per loro, lassù, è tutto così semplice. O magari siamo noi sporchi umani a rendere tutto più difficile. Spostando l'attenzione un po più in basso, posso dare una risposta al mio quesito.
Un bambino sta giocando allegramente sui giochi del parco, formando dei meravigliosi ricordi con i suoi genitori. Siamo noi che ci imponiamo ostacoli, siamo noi che dobbiamo rendere qualsiasi cosa facile un po più difficile, perché combattere è nella nostra natura, e noi viviamo secondo di essa.
Qui, stesa sulla panchina del parco giochi, capisco finalmente cosa sto facendo. Sto sprecando il mio tempo ad immaginare scenari ed a darmi risposte a domande impossibili. Come posso essere capace di rispondere a quesiti riguardante la vita, un argomento che nel fiore dei miei diciannove anni, non ho ancora affrontato. Non ci sono risposte giuste o sbagliate, ce ne sono molte, ed io sto creando la mia.
Mi alzo, stufa del modo in cui ho scritto la prima riga della mia risposta, e cambio modalità.

Non chiamo Niall, né tantomeno Harry e mi incammino verso il bar più vicino, il Rebel. Non gode di una bellissima reputazione. So di che gente è formato il giro che mantiene questo bar, ma non mi interessa. In fondo, di vie ce ne sono tante, ed anche se fosse quella sbagliata, a volte può tramutarsi in realtà quella giusta.

Entro nel piccolo bar, dietro al bancone c'è il vecchio German, il quale mi saluta calorosamente. Quando ero piccola frequentavo questo bar di domenica mattina. Le colazioni che offrono qui sono deliziose ed io ed i miei genitori non potevamo perdercela. È una tradizione che col passare degli anni, e dopo le volate di malevoli voci che girano, è andata a sfiorire, ma potrei farla tornare in piedi.

L'arredo è cambiato di parecchio a distanza degli anni. I colori troneggianti sono il rosso e il nero. A destra c'è il bancone, il quale viene ingrandito dallo specchio appeso al muro che corre tutta la sua lunghezza. Attaccato ad esso ci sono delle mensole di vetro accese dagli sgargianti alcolici colorati. Il tutto ringiovanisce il luogo di dieci anni. Di fronte, alla mia sinistra, c'è una lunga fila di tavoli rotondi sottostanti a delle tovaglie rosse bordeaux in erta stoffa, circondati da tre sedie in tinta. I tavoli percorrono una lunga sequenza di finestre che si affacciano pigramente al muro di mattoni del palazzo confinante. Le finestre sono coperte in parte da tende dello stesso colore delle tovaglie e appese al muro da una calamita a forma di fiore. Arrivando alla fine della fila e del bancone, lo spazio si ingrandisce, occupato da dei divanetti in pelle rossa accoppiati con dei tavoli in plastica nera a sinistra e a destra, dove c'è una porta bianca, la quale porta alla parte giovanile del pub. Tra le due direzioni c'è una porta, anch'essa ricoperta da una tenda rossa, che porta al terrazzo del bar.
Io giro andando verso la porta bianca, aprendola. All'interno non è come ricordavo, c'è un tavolo da biliardino circondato da delle sedie bianche occupate da alcuni ragazzi. C'è Zayn, il capo ultras della squadra di pallacanestro della città e capo del luogo in cui sono, nonostante abbia solo venticinque anni. C'è Lawrence, vent'anni, uno degli ex migliori amici di Harry. Amavo questo ragazzo ai primi anni delle superiori. È davvero molto bello ed uno dei pochi che non si può chiamare drogato qui dentro. Poi c'è Michael, era innamorato di me un paio di anni fa. Anche se non usciamo più con la stessa compagnia, abbiamo mantenuto un buon rapporto. Seduto di fronte a me c'è Matthew, ha diciotto anni ed è il più spericolato in termini automobilistici. È presente anche Ivan, è stato dipendente e credo ancora lo sia ma fortunatamente non di sostante molto pesanti. Alla mia destra c'è Nicolas, il quale è stato il primo ad andare sulla brutta strada; spero si sia mantenuto bene. Infine siede Andrew, vent'anni, il quale ha provato ogni tipo di sostanza allucinogena e stupefacente in circolazione. Arrestato per due anni per possesso di ottomila sterline di cocaina a fini di uso personale e spaccio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 26, 2016 ⏰

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