Era lì, tutta sola alla fermata dell'autobus. Mi avvicinai a lei e le chiesi se stesse aspettando qualcuno...
- Ti importa? - chiese lei alquanto irritata.
- Stasera piove... - dissi io fissando il cielo prima di portare il mio sguardo su di lei, che subito ribattè dicendo:
- Dico, ma sei fuori ? ti ho fatto una domanda... che cazzo c'entra la pioggia. E poi... - La interruppi prima che potesse finire:
- Ricordi il primo giorno in cui ci siamo incontrati?
Lei distolse lo sguardo e rispose:
- Si... mi chiedesti se mi ero fottuta il cervello visto che stavo ballando sotto la pioggia...! - poi tornò a fissarmi.
- E ricordi cosa mi rispondesti? - le chiesi. Lei mi guardò con un'aria perplessa e, dopo averci pensato per qualche secondo, scosse la testa in segno di negazione...
- Allora te lo dirò io... - continuai - Mi hai sorriso e hai continuato a ballare... avevi un sorriso stupendo; poi mi hai detto: << SAI, HO LETTO DA QUALCHE PARTE CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE SI INNAMORA NELLE BRUTTE GIORNATE, QUINDI, HO DECISO DI USCIRE TUTTE LE VOLTE CHE PIOVE, COSÌ DA TROVARE LA MIA ANIMA GEMELLA. E POI HO SEMPRE AMATO BALLARE SOTTO LA PIOGGIA. È UNA BELLA SENSAZIONE... DOVRESTI PROVARE...>> -.
Anche se solo per un istante, vidi i suoi occhi illuminarsi, poi con uno sguardo accigliato mi disse - Bene! Hai una buona memoria, ma ora dove vuoi arrivare?
Le afferrai le spalle e con tono deciso le dissi - Perché fingi di non capire... cazzo non uscire con lui né con nessun altro. È me che hai incontrato quel giorno di pioggia e... beh, quella cazzata che hai detto è vera. Da quel giorno non ho smesso di pensare al tuo sorriso, alla tua spensieratezza ... insomma a te! - . Allentai la presa - Credo di essere io la tua anima gemella, quindi disdici l'appuntamento perché ti porto a ballare...-.
Lei mi guardò incredula poi mi chiese cosa avremmo fatto se fossimo capitati nello stesso locale del ragazzo che stava frequentando e io le risposi accennando un sorriso - Dubito che lui ti porti a ballare sotto la pioggia ... -.