Decisioni

115 7 0
                                    

Per tre giorni non uscì dalla mia stanza e a nulla valsero le consolazioni di mio cugino o le sgridate di mio padre, le parole non avevano più significato

Ero seduta su un divanetto pieno di cuscini e fazzoletti da naso, il quale dava sulla finestra.
Dalla finestra riuscivo a vedere ciò che più amavo di quella casa, il giardino.
Da piccola era il mio rifugio, rimanevo sdraiata ore e ore tra i fiori ad ascoltare il cinguettare degli uccelli.

Ma quel giorno pioveva forte e il cielo era ricoperto di nuvole grigie che oscuravano il sole, unica fonte di luce per il giardino. Il vento soffiava talmente forte da portarsi via le foglie degli alberi lasciandoli nudi mentre l'acqua cadendo a terra formava grandi pozze marroni che occupavano gran parte del giardino, che sembrava morto.

-Incredibile come il giardino rifletta il mio stato d'animo- si sentiva solamente il rumore della pioggia che sovrastava ogni altro rumore.
-Perchè è successo a me? Dopo tutto quello che ho rinunciato che altro vogliono da me?-

Tra le dense nubi grigie si fece largo un fulmine che illuminò il cielo 3, 2, 1...e un tuono squarciò la pace creatasi.

Udì qualcuno bussare alla porta -sarà sicuramente Giovanni venuto a tirarmi su di morale-
"Chi è?" chiesi con tono scocciato "signorina sono venuta a servirle la cena" era Viola, una delle centinaia di cameriere della casa
"Puoi entrare" e Viola entrò timidamente e a testa bassa -perché fanno sempre così? Sembra quasi che li sbranerò da un momento all'altro- 
"Dove desidera che glielo lasci signorina?" "mettilo pure sul tavolo" le dissi e Viola mise delicatamente il vassoio sul tavolo "posso servirla in qualcos'altro?" "no Viola puoi andare" e con un piccolo inchino se ne andò.

Sul vassoio c'era carne con delle verdure e un bicchiere d'acqua però, nonostante il cibo sembrasse squisito, non avevo fame e quindi decisi di saltare di nuovo il pasto

Appoggiai la fronte sulla finestra guardando le gocce d'acqua scontrarsi contro il vetro -e se dicessi di no che cosa succederebbe alla mia famiglia?-
Seguì con gli occhi il lento tragitto di una goccia che scivolava verso il basso ma prima di arrivare in fondo si unì ad un'altra goccia -e se dicessi di sì che cosa succederebbe a me?-

La mia vita non era un film romantico in cui l'innocente ragazza si innamora del criminale dall'animo oscuro e che dopo tante peripezie alla fine i due avrebbero coronato il loro nauseante amore; no la mia vita era tutto fuorché un film.

L'orologio scoccò le dieci di sera e il mio corpo reclamava ore di sonno -ci dormirò sopra, magari mi verrà qualche idea- e mentre stavo per infilarmi tra le coperte Priscilla invase la mia camera
-È successo qualcosa di grave- pensai appena vidi la faccia sconvolta e spaventata di mia cugina "Priscilla che cosa è successo?"

"Una sparatoria Giovanni è rimasto ferito"

"No..."

Il Volto Del CrimineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora