CAPITOLO 1.
Arrivai davanti casa e parcheggiai il motorino in cortile, mi incamminai sulle scale e cercai distrattamente le chiavi nello zaino. << dove caspita... >> farfugliai con un'espressione alquanto concentrata nello studiare oggetti con il solo tatto chiusi nello zaino. Alla fine le trovai e le infilai nella serratura, lasciai lo zaino su una sedia in cucina e mi catapultai sul divano.
Mi sentivo così strana: non avevo ancora metabolizzato ciò che mi aveva fatto Jake, più passava il tempo dall'accaduto, più mi convincevo che alla fine non è che mi avesse proprio menato. Però poi mi guardavo la mano e mi rendevo conto che ciò che aveva fatto era un gesto brutale. Mordere una persona! Quale razza di ragazzo morde a sangue la proprio fidanzata? Sono sempre stata una ragazza determinata, schietta, ho sempre preteso rispetto da lui, e me lo ha sempre dato. Non osavo immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avessimo avuto una discussione su qualcosa di più serio, magari di più grave. Rabbrividii al ricordo della sua mano che strappava con forza i miei capelli. Ero così presa da quei pensieri che quando Briciola mi leccò la caviglia scoperta, sobbalzai. << ciao cuoricino>> dissi con voce tenera e mi persi ad accarezzare il mio dolcissimo gatto siamese. Guardai l'orario, erano le 14 passate e non avevo ancora pranzato. I miei genitori lavoravano dalla mattina alla sera e gli unici attimi in cui li vedevo erano la mattina mia madre e talvolta la sera mio padre, che rincasava sempre prima di mia mamma. Decisi di riscaldare una pizzetta surgelata, la mangiai velocemente e mi sbrigai a studiare tedesco e storia per l'indomani, immaginando che una volta che Grace e Mad fossero venute a casa mia, non avremmo più aperto libro.
Una volta terminati i compiti decisi di farmi una doccia e di cambiarmi. Mi lavai i capelli e persi un sacco di tempo a pettinarli. << dovrei tagliarli >> pensai ad alta voce.
I miei capelli erano davvero lunghi, arrivavano al mio ombelico e anche se erano di un banalissimo castano, mi piacevano. Da quando stavo con Jake mi sentivo più sicura del mio aspetto fisico, in realtà la sicurezza la acquisii quando facemmo per la prima volta l'amore, perché mi sentii amata, sentii che il mio corpo era amato; eppure ogni volta che davanti allo specchio vedevo quella ragazza dai capelli lunghi, con gli occhi di quell'odioso castano dorato, quella corporatura troppo rotonda mi sentivo arrabbiata, perché non mi sentivo mai abbastanza.
Grace e Madison erano un po' più alte di me, ma almeno io avevo qualche curva in più. Anche se in questi ultimi mesi la mia seconda si era approfondita in una terza di seno, me ne vergognavo e nascondevo tutto con degli indumenti molto larghi. A volte Grace mi confessava di invidiare il mio fisico e ogni volta con stupore le domandavo il motivo, visto che lei non aveva assolutamente bisogno di cambiare nulla. Era semplicemente perfetta. Misi un paio di jeans a vita alta, con una magliettina che metteva in mostra il mio seno. Almeno quando ero a casa, non avevo imbarazzo a mostrare quel maledetto décolleté che ultimamente mi sembrava così sproporzionato al resto del corpo.
Alle 17, puntuali come un orologio Grace e Mad suonarono alla mia porta. Le accolsi con un sorriso forzato, sapendo cosa mi aspettava.
<< wow! Che puntualità!>> nessuna delle due mi rispose, si limitarono ad entrare in casa e come al solito, senza bisogno di indicazioni, salirono in camera mia. Ci sedemmo sul letto che era abbastanza grande da contenere tre persone. Grace incrociò le gambe, e appoggiò il suo viso imbronciato sui pugni delle mani. Feci un grande respiro e tutto ad un fiato esplosi.
<< ho litigato con Jake ieri, si è innervosito, mi ha dato un piccolo morso e mi ha tirato i capelli.>> Grace mi guardò sconcertata, mentre Mad strinse una mano a pugno. << io non ci posso credere! Come... Oh mio dio!>> balbettò Grace.<< Rox, devi lasciarlo! Noi ti abbiamo sempre avvertito! Hai visto cosa è successo alla tua mano!? Prima le spinte, poi le strette e poi...>> Grace stava piagnucolando ma in realtà sentivo quasi un disprezzo nella sua voce. Mi intristii e Madison se ne accorse.
<< ehi, come stai?>> mi chiese accarezzandomi una spalla. Le lacrime mi imploravano di uscire e bastò pensare solo al fatto che avrei dovuto lasciarlo per schizzare fuori. Mi sentii avvolgere da un abbraccio confortante, ma appena mi appoggiai alla spalla di Grace, i singhiozzi si fecero più forti. << Shhh, va tutto bene, andrà tutto bene>> disse accarezzandomi i capelli. Cercai di parlare, ma a causa dei singhiozzi non avevo aria nei polmoni << Non voglio lasciarlo! >> cercai di dire.
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IL MALE CHE TI VOGLIO
RomanceTratto dalla storia : "Lo avevo capito troppo tardi che era un tipo abbastanza violento, ma lo amavo e mi fidavo troppo di lui, non avevo paura. Come avrei potuto avere paura della persona che amavo di più di tutte?" Roxelle ama Jake, che però non s...