E anche quella mattina...niente sveglia.
Quanto è bello svegliarsi senza oggetti fastidiosi che finché non ti alzi per spegnerli continuano a suonare.
Credo proprio che non avere l'ansia del sentire suonare la sveglia che mi ricorda che non è ancora finita la scuola mi faccia dormire meglio.Dove non c'è la sveglia però, ci sono libri sulla scrivania e pagine di diario fitte di scritte che mi ricordano l'inferno.
Ancora sei mesi...solo sei mesi...Mi alzai e a malavoglia mi avvicinai alla scrivania, i compiti di matematica non si sarebbero svolti da soli.
Quanto detestavo quella materia, fin dalla prima media. Alle elementari non andavo tanto male...anzi...mi piaceva anche, ma quando mi accorsi che non era fatta solo di tabelline e divisioni senza resto tutto si sgretolò.
Eppure la mia prof dell'epoca pensava che in realtà ci capissi qualcosa di polinomi, equazioni e altre cose del genere...come facesse non lo so.
Preferivo di gran lunga la letteratura, per un banale motivo.
In una poesia o un romanzo puoi dare diverse sfumature a ogni frase...puoi immedesimarti nei personaggi, immaginare ciò che ispirava il poeta...diventi tu stesso il protagonista è puoi scegliere come vivere la parte.
Nella matematica invece ci sono solo regole già stabilite...due più due fa e farà per sempre quattro e questo non lo puoi cambiare in base a ciò che provi.Il tempo cominciò a passare e il giorno della partenza di mia sorella ed il suo fidanzato , che si era rivelato una delle persone più amabili del mondo arrivò.
Li accompagnammo alla stazione degli autobus come quando siamo andati a prenderli, solo che questa volta a noi si aggiunsero la famiglia Barone al completo.
Eh sì...Mariagrazia alla fine non era partita e da quello che ho capito starà qui a Trapani.
Non mi è stato mai chiaro veramente, il motivo della sua permanenza a Milano, la storia del liceo e degli zii credo che sia una cavolata ma non faccio domande. L'importante è che lei sia felice, e se la felicità la trova proprio qui con noi a Trapani...tanto meglio.Scambiai gli ultimi abbracci con mia sorella e poi andai verso Harry.
In pochi giorni era riuscito a farsi adorare da tutta la famiglia e sono davvero contenta che sia lui l'uomo di mia sorella e non uno squinternato.-Prenditi cura di Eva mi raccomando- gli dissi cercando di non piangere
- Always - mi rispose abbracciandomi
-Tu parla ai tuoi genitori of concorso - mi raccomandò con il suo accento inglese, e dopo averglielo promesso li guardai salire sul pullman diretto all'aeroporto.Mia madre piangeva, mio padre la abbracciava, Piero e la sua famiglia guardavano il pullman allontanarsi sulla strada con aria malinconica, io invece sorridevo, perché sapevo che lei era felice.
I mesi cominciarono a passare, gennaio, febbraio, marzo per poi arrivare ad aprile.
Quanto amo quel mese... è il mese del mio compleanno...il trenta aprile avrei trovato sulla torta una candelina in più.L'avvicinarsi del mio compleanno prevedeva anche l'avvicinamento maturità.
L'ansia aumentava ogni giorno di più e proporzionalmente aumentava il numero di verifiche, interrogazioni, simulazioni di esami...di tutto e di più.Fortunatamente riuscivo a trovare il tempo da passare con miei amici...anche se il più delle volte era in biblioteca per qualche ricerca.
Ma non mi lamentavo...dopotutto quelli sarebbero potuti essere gli ultimi mesi che avremmo passato insieme. Perché Sì! Ho mantenuto la promessa fatta a Harry.
Nessuno dei miei amici sapeva del concorso, non avevo voluto parlare loro di una cosa che forse manco si sarebbe realizzata.
Le cose con tra i ragazzi andavano alla grande...Ignazio ed Alesssndra nonostante le litigate tornavano sempre insieme, Carla era felice con il suo ragazzo e Gianluca lo era con la sua ragazza.
A sorpresa di tutti, Alessia e Niall,divennero una coppia, il giorno stesso del compleanno di Ale, mio cugino aveva fatto proprio bingo con quella sorpresa.
Luca dopo aver dato un due di picche a Matilde, si concentrò sulla ragazza che come mi ha confidato lui una sera " ha sempre amato", ovvero la cara Sofia che non ha resistito al sorriso di Luca da quanto dice lei.Piero e Deborah invece...stavano ancora insieme e io stavo ancora male per questo.
Ma cosa potevi farci, dopotutto ero solo la sua migliore amica.L'amore è un sentimento bellissimo ma è allo stesso tempo uno dei più dolorosi .
Ma quanto è noioso pensare a tutti i miei amici felicemente accoppiati, mentre io sono qui sola con i miei poster di Zac Efron attaccati alla parete per non dimenticare la mia prima cotta.
Quel giorno pioveva, mancavano diciotto giorni al mio compleanno, lo sbianchetto e delle penne nella scatola della cancelleria.
Così presi l'ombrello ed il portafogli per andare verso la cartoleria.Entrata chiusi l'ombrello ed andai verso il reparto contrassegnato il numero "2".
Mentre prendevo le penne,lo sbianchetto e controllavo che non mi servisse altro sentii delle voci femminili dietro di me.
Riconobbi all'istante la voce di Deborah e un pochino dopo quella di Jessica...una coppia perfetta quelle due insieme.-Allora racconta come è stato?-disse Jessica.
-Non puoi immaginare, una delle cose più belle al mondo-
-Ma avete usato le precauzioni vero?- domandò Jessica abbassando il tono della voce. La avevo in pugno! Vuoi vedere che Deborah tradisce Piero!
-Certo, Piero mica è cretino- sentì risalire la bile...ora si che mi sentivo da schifo.
Come potevo pensare poi che Deborah lo tradisse? Che scema...abbandonai lì quelli che sarebbero dovuti essere i miei acquisti per uscire il prima possibile da quel posto.-Oh...ciao Aly- mi salutò Deborah con il suo solito sorrisino finto.
Cercai di aprire l'ombrello, ma ovviamente si ruppe . Ma cos è oggi?!
Corsi il più velocemente possibile vero casa con le lacrime che si mescolavano alla pioggia.Arrivata davanti alla porta cercai le chiavi, e intanto sentii una voce chiamarmi.
-Aly ma dove vai senza ombrello?!- disse
-Lasciami in pace ti prego-
-cosa ti prende?- disse avvicinandosi
-Sono stanca -
-Di cosa sei stanca?! Dimmelo una beneamata volta Alissa Kathleen Jones...dimmelo!-
-Ti ho detto che devi lasciarmi in pace!- gli risposi suonando il campanello.
-No Alissa non ti lascio in pace devo parlarti! E non me ne frega niente se vuoi o non vuoi mi ascolterai- disse lui mentre finalmente qualcuno mi venne ad aprire.
-Lasciami vivere-Sì faccio schifo lo so. Ma fate finta di niente voi.
Ecco il capitolo...con un "leggero" ritardo.
Allora facciamo il punto della situazione...Eva e Harry sono partiti e Alissa si è iscritta al concorso è fino a qui tutto normale.
Ma la domanda è...chi sarà la persona che la ferma appena fuori di casa? *musichetta di sottofondo*
Vi chiedo di perdonare eventuali errori/orrori.
Vi mando un bacio
Aly❤
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Non farmi aspettare ||Piero Barone
Fiksi PenggemarNulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.