Il cacciavite sonico

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I tre si erano ripresi dall'insolito incontro e il Dottore chiaccherava allegramente con Andrea.
"Di dove sei?" Chiese il ragazzo
"Bhe, vengo da lontano..." disse il Dottore restando vago.
"Bhe, l'unico che non viene da lontano qui è Zac!"
Il Dottore pensò a cosa rispondere... gli porgevano spesso quella domanda, ma questa volta non sapeva rispondere. Fu salvato dall'intervento di Francesca.
"Ehi, Dottore! Cos'è quello strano aggeggio che hai usato prima?"
"È un cacciavite sonico" rispose.
"E sarebbe..."
"Bhe, diciamo che può fare un po' di tutto... disattiva cose, sonicizza altre cose, apre porte... purché non siano di legno... ha un problema con il legno... mi riprometto sempre di progettare un'app per questo, ma non lo faccio mai..."
"Posso vederlo?" Chiese la ragazza.
Il Dottore rimase stupito da quella domanda fin troppo ovvia... perché, ora che ci pensava, nessuno in più di mille anni gli aveva mai chiesto di vedere il suo prezioso cacciavite sonico...
Senza rispondere si limitò a tirarlo fuori dalla tasca interna della sua giacca di tweed.
Francy entusiasta si rigirò fra le mani lo strano oggetto studiandolo.
"Che succede se premo qui?" Non aspettò risposta e schiacciò un pulsante al centro dello strumento. Questo subito rispose accendendo una luce verde accompagnato dallo strano suono di prima...
"Wow!" Disse Fra "non ho mai visto nulla di simile!"
Gli occhi dei fratelli erano puntati sull'oggetto luminoso poi Luca distolse lo sguardo e chiese con semplicità: "perché mai ti porti dietro una cosa simile?"
"Bhe, perchè mi serve..."
"serve a che?"
"Te l'ho detto ... fa un po' di tutto"
Poi intervenne Francesca:
"Non è certo il classico oggetto che ha un dottore..."
"Ma io ti sembro un dottore qualunque?" I ragazzi risero, Fra restituì il cacciavite e si rimise seduta composta, girata in avanti.
Al signore del tempo quei due ragazzini stavano molto simpatici. Intelligenti e curiosi, ma allo stesso tempo così sereni e spensierati...
Sembravano aver già dimenticato lo strano disco, ma lui no... come avrebbe potuto? Era affascinato da quella cosa... secondo i dati ricavati dal suo fedele cacciavite, quel disco non sarebbe nemmeno dovuto esistere...
Cercò di fare ordine nella fitta coltre di pensieri e idee che gli rimbalzavano nel cervello; purtroppo ottenendo scarsi risultati. Aveva molte ipotesi, ma nessuna lo convinceva, solo di una cosa era certo: quel disco era alieno.
Rifletteva su cosa potesse essere, a chi potesse appartenere e a cosa potesse servire... I suoi pensieri furono interrotti quando qualcuno picchiettò sulla sua spalla.
"Sì?"
"Le spiacerebbe chiedere quanto manca a Zac, per favore?"
Chiese educatamente la signorina Santi.
Il Dottore picchiettò a sua volta sulla spalla di Francy, che sedava davanti a lui. Le domandò la stessa cosa e lei a sua volta chiese a Zac.
"Fra un quarto d'ora facciamo una sosta" e la frase si spostò da una persona all'altra come una catena, concludendosi con un "Grazie" della signorina Santi.
Francy decise di riguardare le foto che aveva fatto fino a quel momento.
Iniziò a farle scorrere partendo da quelle scattate dall'aereo.
"Wow! Sono bellissime!" Disse Luca
"Grazie, è una passione che mi ha trasmesso mio padre"
"Più che passione direi talento!" Rispose lui. Francesca allora prese la sua Canon e puntò il suo obbiettivo sul ragazzo.
"Ma che fai?!"
"Ti scatto una foto, no?"
Luca tolse la mano che aveva messo davanti all'obiettivo, stando attento a non toccarlo. Poi si mise in posa facendo una buffa smorfia.
Francy ridacchiò, armeggiò qualche istante con la macchina e poi scattò.
"Allora che ne dici?" Disse mostrando il suo operato.
"Bhe, questa foto non mi rende giustizia..." rispose ridendo
"Ah, modesto!" Replicò lei ironicamente e si misero a ridere.
"No dai, a parte gli scherzi, è uscita molto bene!"
Lei sorrise soddisfatta poi chiese:
"Qual'è il tuo hobby preferito?"
"Umm... leggere!"
"Anche a me piace!" Sì intromissione il Dottore, poi aggiunse: "libro preferito?"
"Harry Potter!" Rispose Luca senza esitare.
"Aspetta di leggere l'ottavo libro! È fantastico!"
"Ne parli come se l'avessi già letto..." disse Francy
"Infatti... è così..."
"Ma non è possibile... non l'hanno ancora pubblicato!"
"Bhe, diciamo che essere nella squadra di tennis della scrittrice aiuta..."
"COSA?!" Dissero i due ragazzi contemporaneamente.
"Sì, e devo dire che è piuttosto brava!"
I due ragazzi erano indecisi se credergli o meno... insomma non è così comune giocare nella squadra di J.K. Rowling!
Comunque pochi istanti dopo il pulmino frenò e tutti scesero.
Erano su una piccola altura, davanti a loro, sotto i caldi raggi solari, brillava uno specchio d'acqua di un diametro intorno ai cento metri.
Francy tirò fuori dal suo zaino la borraccia e bevve un gran sorso, poi al rimise a posto e prese il binocolo.
Si mise ad osservare delle zebre dalla parte opposta del lago. Alcune di queste avevano notato i nuovi arrivati, avevano teso le orecchie stando allerta, ma dopo poco non ritenerono più la combriccola una minaccia e continuarono ad abbeverarsi imperterrite.
Il binocolo passò di mano in mano per permettere a tutti di ammirare gli animali. Poco dopo decisero che avevano tutti una certa fame così iniziarono a mangiare i panini che avevano portato. Erano seduti in cerchio e chiacchieravano del più e del meno quando si udì un fragore assordante. Tutti si guardavano intorno freneticamente per cercare di capire da dove provenisse o cosa ne fosse la causa, ma tutto era normale. Non si muoveva neanche un filo d'erba da quando il venticello caldo si era placato. Francesca e il Dottore si alzarono contemporaneamente. Avevano avuto la stessa idea: con questo fracasso le zebre saranno di certo agitate... arrivati sul bordo della collinetta però, rimasero stupiti... le zebre erano ancora lì e a Francesca sembrava che non si fossero nemmeno mosse da quando le stavano osservando.
Il Dottore e la ragazza si scambiarono un'occhiata interrogativa, poi il rumore cessò all'improvviso, senza decrescere o sfumare. Si fermò semplicemente di colpo.
"Ma cosa cavolo è stato?" Chiese Francesca
"Non lo so, ma c'è qualcosa di strano... qualcosa di sbagliato..."
"Dottore! Francesca! Presto venite!" Era Ida che li chiamava a gran voce. I due accorsero immediatamente, una volta tornati videro la signorina Santi, Andrea e Zac allarmati che si guardavano intorno smarriti e spaventati.
"Che succede?" Chiese il Dottore
"Dov'è Luca?" Gli fece eco Francesca "e Pablo?"
Zac rispose visibilmente preoccupato:
"Non lo so... erano... erano qui un momento fa e poi... non c'erano più!"

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