Come previsto la piggia mi stava già inzuppando poteva essere momento giusto per potermi sfogare se solo non avessi avuto l'impegno di vedere i quattro ragazzi suonare.
Ero già davanti alla casetta sotto il diluvio, continuavo ad aspettare iniziando ad innervosirmi, non che mi dispiacesse starci, ma mi stavo trattenendo, mi stavo trattenendo dal lasciarmi andare.Nessuna forma di vita, niente di niente.
Era troppo, non riuscivo più a trattenermi e mi lasciai andare in un pianto silenzioso, le lacrime si confondevano con la pioggia. Solita routine, ormai ero abituata a piangere, ma in quel momento c'era qualcosa di più, forse delusione. Avevo dato troppo per scontato l'essere sua amica, come mi è venuta una cosa del genere in mente? Cavolo sono Roxanne Lee... io non ho amici...
Chiusi gli occhi rassegnata ma una luce si accese quando senti una voce, una voce delicata, quella voce capace di abbracciarti e di farti venire tanti piccoli brividi sulla pelle"Roxanne" lo vidi corrermi in contro con il cappuccio sulla testa. Aprì gli occhi non preoccupandomi di asciugare le lacrime che si confondevano con le gocce di pioggia
"Scus... sei ancora fradicia" ridacchia leggermente al ricordo della prima volta che ci siamo visti
"entriamo" aprì la porta aspettandomi. Ero scioccata, ma sapere che è venuto mi rende felice. Mi alzai ed entrai titubante dentro la casetta, il contrasto di temperetaura mi fece avere un brivido costriggendomi a stringere le braccia al petto per avere un pò di calore.
Mi girai e vidi il ragazzo togliersi la felpa trovandolo con una misera magliettina che gli stava aderente a causa dell'acqua presa, lasciando intravedere degli accenni dell'addome, passò una mano tra i capelli scuotendoli. Mi incantai a guardare i suoi movimenti, tanto che non mi accorsi mi stesse guardando a sua volta con un sorrisino in volto. Distolsi lo sguardo imbarazzata e lo sentì ridacchiare
"Come mai non sei entrata? La porta è sempre aperta" lo guardai negli occhi stundiandoli nel più profondo, osservai le sfumature e i centinaia di colori che li formavano, tante caratteristiche in una cosa così semplice
"Amo la pioggia" dissi in tutta sincerità senza pensarci. Vidi il suo sorriso farsi più grande, due fossette fecero capolino sulle sue guance, osservai anche quelle e mi trattenni dal toccarle, avrei voluto vedere se fossero profonde come sembrasse ma il sognare è tutta una favola e le favole non sono la.realtà.
Nella realtà non arriverà mai alla più sfigata la fatina di Cenerentola che ti trasformi e ti renda accettabile agli occhi degli altri e invisibile a quelli degli invidiosi. Forse, però, Ashton potrebbe essere la mia bestia anche se in tutta la sua bellezza non potrà mai essere definito tale... abbiamo sempre sottovalutato la favoletta della bella e la bestia, lei è sempre la seconda scelta, non è mai notata, chiunque le si avvicina è definito una cosa diversa e strana. l'unico che riuscì a notarla realmente è stata solo la bestia ma la cosa affascinante è che a loro non interessa, non interessa il pensiero degli altri se ai propri occhi un orrore è definito una meraviglia.
Il suo sorriso svanì sostituendolo con un espressione seria e preoccupata, si avvicinò continuando a guardarmi, il suo atteggiamento mi fece spaventare e ad ogni passo in avanti che faceva io ne facevo uno indietro. Mi bloccai tutto d'un tratto e il mio istinto fu chiudere gli occhi aspettandomi un qualche colpo o qualcosa che mi avrebbe fatto cadere ma invece sentì uno sfioro troppo leggero, un piccolo e leggero tocco.
Aprì gli occhi mentre mi portava un ciuffo ribelle dietro l'orecchio
"Sei carina" disse allontanandosi facendomi arrossire di colpo. Un tonfo mi riporto alla realtà e vidi i ragazzi fare la loro entrata ridendo a qualche battuta fatta.
Mi allontanai istintivamente ma sentì la mano di Ashton appoggiarsi dietro la mia schiena sussurrandomi di non essere timida.
Avrei voluto fare uno sforzo, ma probabilmente mi sarei complicata ancora di più. Stavo pensando a cosa fare quando un'insieme di voci mi precedettero
"Ciao" dissero tutti assieme presentandosi e guardandomi con diverse facce sorridenti. Li osservai uno ad uno cercando di ricordarmi tutti i nomi anche se si differenziavano abbastanza bene l'uno dall'altro. Mi continuarono a guardare con lo stesso sorriso, sempre nella stessa posizione.
Un'espressione confusa fece capolino sul mio viso ma subito dopo avrei voluto solo prendermi a schiaffi maledicendomi
"Roxanne" dissi cercando di far finta di niente.
"Roxaaaanne, You don't have to put on the red light" cantarono e un piccolo sorriso spuntò sulla mia faccia facendomi alzare finalmente la testa.* * * * * * * * * *
Rimasi seduta sul piccolo divanetto a lato della stanza mentre sistemavano gli strumenti adattandosi al piccolo salotto, sorridevo quando si lanciavano degli insulti perchè qualcuno schiacciava il piede dell'altro o quando partivano spintoni e sgambetti. Arrossivo invece quando Ash mi lanciava delle occhiate e qualche occhiolino mentre rideva. Sembravano dei bambini e la cosa mi piaceva assai, loro hanno il vero senso della parola 'vita' sanno divertirsi veramente senza starci a pensare tanto alle cose, sanno sbizzarrirsi restando comunque maturi.
Cominciarono a suonare un pezzo a me famigliare, il titolo mi arrivò non appena partì il ritornelloThis is the memory
This is the curse of having
Too much time to think about it
It's killing me
This is the last time
This is my forgiveness
This is endlessqualcosa si accende dentro me al ricordo dei miei 14 anni, sempre la stessa canzone mi rimbombava nelle orecchie, ogni volta che l'ascoltavo mi ripetevo 'non sono l'unica, c'è gente che sa come mi sento', quella canzone faceva parte di me.
Riflettevo ad ogni singola parola muovendo le labbra ricordandomele.Someone help me
'Cause the memory
Convinced itself to tear me apartAvevo bisogno qualcuno che mi aiutasse perchè il ricordo mi stava uccidendo.
Quando ero più piccola ero decisamente più fragile di quanto lo sia ora e come se non bastasse avevo problemi più grandi e il ricordo, sempre lo stesso ricordo, mi frantumava lentamente all'interno.
La canzone la ammiro, ma non sopporto tutto questo, non sopporto il fatto che quella canzone mi appartiene tutt'ora.Appena finirono il pezzo mi guardarono aspettandosi una qualsiasi reazione da parte mia, io li guardai e sorrisi semplicemente.
----------------------------------------------
Urca quanto tempo...
Ed eccomi con un nuovissimo capitolo supercalifragilissimo *respiro* espiralidoso.
Canzone: The memory- Mayday parade (ascoltatela, il ritornello è mooolto bello)Buona lettura!
STAI LEGGENDO
Smile ||Ashton Irwin||
FanfictionUn sorriso è bastato alla piccola Roxanne a far ribaltare totalmente la sua vita e a farla vivere senza fermarsi a ogni singolo ostacolo.