La verità su Mae

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Mia sorella mi aveva difeso e in più mi aveva anche rivelato la sua alchimia: il ghiaccio.
Alzò la mano al cielo facendo un gestaccio, pensavo volesse mandare a fanculo Jade ma in realtà non era così.
Il ghiaccio si alzò facendo venire delle punte affilatissime che trafissero Jade.
Io mi spostai subito andando ad abbracciare la mia amata sorellona.
Jade perdeva moltissimo sangue, ma si muoveva ancora, Mae volle darle il colpo di grazia ma io la fermai.
Non volevo ucciderla, volevo aiutarla a cambiare in qualche modo.
La legai e le toppai la bocca con del nastro adesivo.
Guardai nelle tasche del figo di fuoco, trovai il suo cellulare e chiamai subito il padre di Luca.
Gli spiegai quello che era successo e dove ci trovavamo, e poco dopo arrivò.
Vidi che gli senti l'arteria del collo e poi mi disse che bisognava solo portarlo all'ospedale dove c'era un suo amico che avrebbe capito la situazione ma che non c'era da preoccuparsi, nel frattempo lui sarebbe stato con Jade.
Chiamammo l'ambulanza che venne immediatamente.
Io e Mae la seguimmo fino ad arrivare dal medico fidato del padre di Luca.
Lo mise sotto osservazione per un pó di tempo, ogni giorno lo andavo a trovare e lui mi raccontava un pó di quello che aveva fatto la mattina e che cosa gli aveva detto il dottore.
Arrivò finalmente il giorno tanto atteso: la sua uscita.
Appena a casa da scuola lo chiamai.
-"buongiorno figo di fuoco... come sta oggi??
-" ahahahahhahahha oh è lei signorina Giustizia, grazie per avermi chiamato.
Sto abbastanza bene e lei?
-" bene grazie, le andrebbe di festeggiare il suo ritorno da qualche parte?? Tipo al ristorante....
-" Giapponese!! Le andrebbe bene??
-"ahahahah certo
Ci mettemmo d'accordo con data e ora
Dopodomani alle 20:30 al Shibuya
Non vedevo l'ora.....
La sera dell'incontro feci la doccia, mi misi un bellissimo vestito rosso e nero con una sciarpa leggera.
La parte alta era rossa con un tessuto cadente, invece la parte sotto era una gonna corta elastica che mi fasciava il sedere.
Devo ammettere che ero molto sexy con quel vestito.

Poi mi misi la matita nera negli occhi e un pó di rossetto rosso

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Poi mi misi la matita nera negli occhi e un pó di rossetto rosso.
Avvisai Mae che uscivo e anche i miei genitori che subito obbiettarono ma poi mi lasciarono andare perché convinti che fosse colpa dell'adolescenza.
Andai al Shibuya in macchina con mia sorella.
Mi lasciò li davanti.
Ero molto emozionata, non vi volevo credere, era il mio primo "appuntamento".
Entrai dissi il mio cognome e loro mi portarono in una stanza tipica giapponese. Mi sentivo a casa.
Non c'erano le sedie ma semplici cuscini, un tavolo basso, i muri tutti rivestiti di carta con caratteri giapponesi e le porte scorrevoli.
Appena entrata vidi un bellissimo mazzo di margherite.
Mi sedetti e aspettai.
Poco dopo entró Luca con un fazzoletto tra le mani usato per asciugarle.
-"Buona sera signorina Giustizia... ben arrivata.. mi scusi ma ero andato un attimo un bagno
Al suo ingresso restai a bocca aperta.
Era davvero bellissimo.
I suoi capelli mori formavano un ciuffo scuro ricoperto dal gel, era in giacca e cravatta abbinati di color blu scuro, aveva delle scarpe da uomo adulto non le solite converse o Adidas.
Mi fece il baciamano,mi fece alzare, mi fece girare e mi disse :
-" sei davvero bellissima stasera... vuoi incominciare ad ordinare??
-"va bene ... mi sedetti davanti a lui
Poco dopo arrivò la cameriera che prese gli ordini e se ne andò come un lampo.
Chiesi a Luca come stava... Subito non mi rispose ma Incominciò a fissarmi.
Gli chiesi cosa avesse da guardarmi così e lui mi rispose....
-"Cosa vogliono da te tutti questi?? Perché continuano ad attaccati? ? Te lo sei mai chiesta??

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