•Primo giorno di scuola•

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Sono un ragazzo adottato che, per questioni familiari, si trasferì nella fantastica città di New York. A scuola faccio subito amicizia con dei ragazzi che parlavano italiano pure molto bene, faccio amicizia anche con una ragazza di nome Adele, che da quanto ho capito è una ragazza molto chiusa ma anche molto simpatica. Oggi cercavo di incontrarla infatti camminavo per tutto l'istituto, non mi ricordavo il suo nome, però l'avrei riconosciuta. Era la solita ragazza studiosa con gli occhiali che nel tempo libero legge libri, almeno è quello che mi dicevano, ma volevo conoscerla di persona. Domandai ad un mio compagno è mi disse che Adele passava tutta la ricreazione in biblioteca e che non parlava mai con nessuno, io volevo conoscerla infatti arrivato in libreria voci che c'era una persona semi accasciata che leggeva uno strano libro. Appena la vidi presi un libro e aprendolo ad una pagina casuale mi misi accanto a lei, appena mi vide subito cercò di fuggire ma gli strinsi il polso e la tirai a me:- perché fuggi? Voglio conoscerti soltanto- risposi per giustificare il mio gesto
-Appena mi conoscerai fuggirai come hanno fatto tutti- disse mentre si aggiustava gli occhiali
-A me non mi importa cosa fanno gli altri ma chi sei tu e chi sei tu- le dissi mentre gli alzavo lo zaino
- Lasciami non voglio parlare con te - fuggendo.
Mi accorsi che correndo aveva lasciato il suo telefono per terra con una chat aperta con un tipo che si chiamava Eduard, incuriosito presi il telefono è lessi che questo tipo passava le giornate a insultarla, è notai anche che pur avendolo bloccato sia su facebook che whatsapp, gli mandava sms con insulti di tutti i colori. Dopo la ricercavo per ridarle il telefono, fini la ricreazione ma per fortuna invece di trovarla io trovo lei me, subito gli dissi che aveva lasciato il telefono il biblioteca e che l'avevo preso io per ridarglielo, comunque si arrabbio, ma mi chiese grazie. Però volevo spiegazioni, il giorno seguente, fermai Adele per saperne di più lei mi disse:
- Non sono fatti che ti riguardano, e se pure sarebbe io non devo raccontarlo a te - mi disse sbuffando
- Io voglio aiutarti e vorrei risolvere la tua situazione - le dissi prima di essere separati dalla folla, lei con una lacrima che gli scendeva sul viso mi desse - Non puoi, sono destinata a rimanere da sola.-

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2016 ⏰

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