All of me.

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Spero vi piaccia.

22/5/16

Era una giornata come un'altra, Alessio era seduto sul davanzale, una sigaretta in una mano, abitudine presa dal suo ex, una tazza che conteneva caffè nell'altra e lo sguardo fuori dalla finestra.
Finì la sigaretta e gettò fuori il mozzicone dalla finestra, sussultando quando sentì il campanello della porta suonare.
Era sempre stato un ragazzo calmo, per questo urlò un 'sto arrivando', ma prima di andare ad aprire mise la tazza nel lavello e chiuse la finestra e mentre andava verso la porta pensava a chi potesse essere "McFly? Gio? Shorty? Nah, sono tutti fuori Napoli" rifletteva accompagnato dal tonfo dei suoi piedi sul pavimento.
Era sempre stato un ragazzo calmo, lui, ma ritrovarsi Genn, il suo ex, sparito per 4 anni, davanti, beh si, questo aveva fatto agitare anche lui.
<< Ehi >> fu il sussurro appena soffiato dal biondo e Alex non si capacitava di un paio di cose: come poteva essere sempre cos' bello e cosa cazzo ci faceva lì dopo ben 4 cazzo di anni.
E lo guardò, per tanto, un po' perso e un po' - tanto - arrabbiato.
<< Ehi? Dopo quattro anni solo uno stupidissimo "ehi"? >> e Genn un po' se lo aspettava, perché cavolo, si basta parolacce per lui, era sparito per tanto, tanto tempo, evitandolo come la peste.
<< Dovrei... parlarti >> sussurrò il biondo, sempre ad occhi bassi e Alessio odiava chi stava così, inerme, quando invece Genn era sempre stato un tipo che ti guardava negli occhi, spavaldo << Come? >> disse freddo << non trovo mezzo motivo per starti ad ascoltare, Gennaro. >> disse poi e Genn arricciò il naso perché era sicuro che Alex ricordasse come odiava sentire il suo nome per intero, allora alzò lo sguardo e sospirò, perché lui gli era mancato, tipo come l'aria, e rivederlo faceva male.
<< Forse ce l'ho io...  >> sussurrò e si fece appena da parte, rivelando un bambino, un piccolo ometto di quattro anni e Alex sgranò gli occhi e lo fissò a bocca aperta per un po', e Dio non se lo aspettava, perché a guardarlo così poteva avere al massimo quattro anni e, cazzo, non poteva essere il suo bambino, Genn non avrebbe mai avuto il coraggio di portarlo via, senza farglielo conoscere, o forse si? Batté le ciglia e ci penso ancora, alla fine quel bambino era il loro perfetto insieme, la carnagione di Genn, l'altezza di Alex, la morbidezza dei capelli di Alex, ma il colore di Genn, le labbra carnose come Genn, ma il sorriso di Alex, il taglio degli occhi , ma il colore di Genn.
E Alex non poteva fingere di non aver notato, perché aveva notato eccome.
<<Voleva conoscerti, voleva conoscere il suo papà >> sussurra ancora Genn e Alex espira di colpo guardandolo perchè, cazzo cazzo cazzo, allora aveva capito bene, porco mondo, era suo figlio! << Come è possibile? >> e Gennaro deglutisce perché è per quello che se ne è andato, rabbrividii e strinse un pugno <<ho un utero femminile... sono... - guardò il bimbo - possiamo parlarne dopo? >> e lo guardò implorante, allora Alex guardò il bimbo << tu se- >> << Marco >> lo interruppe Genn, si guardarono e Alex sospirò, sentiva come se fosse completo, abbassò lo sguardo e sorrise dolcemente, vedendo il piccolo nascondersi << ehi, io sono.. >> il piccolo lo bloccò, sorridendo << papà l'ha sempre detto che hai una bella voce >> e Alex spalancò gli occhi e ridacchiò appena, e cazzo, aveva la sua voce di quando era bambino, << ah si? >> guardò Genn che schivò il suo sguardo guardando il bambino che lo guardava a sua volta << ma dormiamo da papà Alex stanotte vero? >> e Genn lo sente, lo sapeva che quando si sarebbero incontrati e conosciuti non si sarebbero mai voluti staccare, come giusto che fosse, e lo sapeva che Alex avrebbe ottenuto la custodia e quindi lo avrebbe tenuto con se e che avrebbe vinto la causa perché lui aveva mollato tutto per andare la e dare a suo figlio l'opportunità di conoscere il padre, non aveva più nulla se non Marco e il piccolo è la sua ragione di vita, ma annuì, perché era giusto così. << Tu si, io vado dalla nonna >> e stava mentendo, Genn, perché con sua madre non ha contatti da quando si è messo con Alessio, molti anni prima, << ma papà hai detto che nonna non ci voleva! >> esclamò il più piccolo, e Genn un po' lo avrebbe voluto rimproverare e sapeva che Alex lo stava guardando confuso << la vado a salutare e poi vado in albergo >> sospirò silenziosamente, perché non poteva restare da Alex, non poteva << ma l'albergo puzza di topi e quella cosa brutta! >> mormorò sconsolato il bimbo e suo padre lo guardò un po' triste e Alex inarcò un sopracciglio guardando Genn << restate entrambi >> fece spallucce e sorrise a un Marco saltellante, il biondo lo guardò per un po' e annuii, Alex lo guardò di rimando e sentii un brivido che gli accarezzò la schiena; << prendiamo le cose che avete lasciato in albergo e disdici >> perché Alex lo sapeva che altrimenti l'altro non lo avrebbe mai e poi mai fatto e Genn sorrise, perché lo conosceva ancora e gli piaceva, ma un po' lo spaventava perché non sapeva cosa aspettarsi da Alex da quel momento in poi.

All of me. {Gennex}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora