it's a cruel place

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Mi bruciano gli occhi.
Mi brucia la gola.
Continuo a ingurgitare saliva su saliva.
Mi fanno male i denti da quanto sto premendo sul labbro inferiore.
Sono stanca di piangere. E non voglio farlo. Non ora. Non qui.
Non sento nulla di quello che stanno dicendo. Non capisco una sola lettera. La mia testa mi continua a ripetere che sono patetica, di sfoggiare il mio miglior sorriso falso e alzare i tacchi. Ha ragione e lo so.. Ma perché non riesco ad essere realmente felice per lui?
Ora è sposato. Ha due bellissime bambine. Cate e Abby. Lei è incinta. Indossa un anello al dito che brilla più del suo sorriso. I suoi occhi sono splendidi, ha la pelle candida, i capelli color nero corvino. È alta, magra, sexy anche con il pancione. È così naturale, così vera e serena.
Non posso crederci che abbia sposato il mio opposto. Forse non voleva rifare lo stesso errore.
E io sto per piangere. Ora, di fianco ad un cameriere coreano che mi fissa con un drink in mano, con il mio ex marito che mi parla della sua splendida famiglia, con sua moglie che infila delle cannucce dei bicchierini delle bambine. Lui che sorride a lei. Lei che ride. Le bambine che dicono "papà" più e più volte. È una splendida, meravigliosa famiglia. Ma non riesco a fare altro che piangere. Ma non sono gelosa, ne triste. Sono solo delusa, delusa di me stessa per aver fallito, per non essere stata capace di rendere felice colui che mi ha capita, mi ha incoraggiata, mi ha amata. Ma beh, la vita è così. Crudele.
E finalmente l'ho capito.
Io

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