CAPITOLO 5

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Stiamo andando verso casa, io sto stretta a lui e posso sentire tutti i suoi muscoli tirarti.
Sta facendo il cretino in mezzo alla strada e a me piace, in fondo sono maschiaccia e spericolata anche io.
Appena siamo sotto casa, scendo dalla bellissima moto nera e mi levo il casco sistemandomi i rasta Lui fa uguale e si passa una mano fra i capelli lisci e neri che gli ricadono sulla fronte. "Non c'è nessuno a casa vero? "
"Tranquillo siamo soli."
Pare davvero nervoso e non è pronto a presentarsi alla mia famiglia, ma in fondo loro neanche ci sono a casa.
"Allora perché ci sono le luci accese?"
Mi giro di scatto e guardo le finestre. Già. Perché ci sono le luci accese? I miei sono a lavorare e mia sorella ha il rientro di pianoforte a scuola. Non so chi sia forse qualcuno è tornato prima.
"Sarà mia sorella" cerco di tranquillizzarlo perché sembra davvero nervoso, ma non mi credo neanche io di quello che ho detto. Speriamo che sia davvero solo Rebecca.
Ci avviamo verso il portone, tiro fuori che chiavi dallo zaino e apro la porta.
Tutto silenzio.
"SONO A CASAAAA!" nessuno risponde. Mi guardo attorno e non c'è nessuno.
"REBEE. "provo a chiamare mia sorella, ma nessuna risposta. Poi vedo un ombra sporgersi dal muro della cucina. "Si?" Mi richiama Rebi con la sua voce fina e bassa.
"Cavolo Re mi hai fatto spaventare! Per un attimo pensavo ci fossero i ladri!"
"No ti sto.. anzi vi sto preparando da pranzo."
"Comunque El lei è Rebecca e Rebi lui è Elya."
"Piacere" dicono contemporaneamente stringedosi la mano.
Mi fa occhiolino e un sorrisetto furbo, poi ritorna in cucina.
Non ha capito proprio niente. Non si ripeterà il casino dell'anno scorso, non lo farò stare male ancora, non se lo merita.
Rebi prende la sua tazza e i biscotti e va in camera a mangiare, per lasciarci soli.
Quella piccola peste chi sa cosa si immagina. Eppure io a 15 anni, due anni fa, non ero così fantasiosa.

Io ed El decidiamo di fare un po di pasta, io cucino e lui apparecchia.
Sto friggendo la pancetta e a momenti mi butto tutto l'olio addosso per colpa di quel cretino che mi fa il solletico. "D-daiii. El. Bastaaaa ahahahaha. Dai che. ahahahah. Mi bruciooo." Non smette e continua a stringermi facendomi il solletico sui fianco e avvicinando la sua testa sull'incavo del mio collo. E sa che mi da fastidio.
"Aia cazzo!" Si stacca di colpo e mi chiede cosa mi è successo.
Faccio finta di essermi bruciata, ma non sono brava a recitare e iniziò a ridere.
"Fai la furbetta con me? non mi prendi in giro eh! Ora me la paghi." El ha capito che stavo scherzando e facendo finta di essere arrabbiato mi prende per i fianchi e mi solleva appoggiandomi su una spalla. Sono a testa all'in giù e lui corre da tutte le parti.

POV ELYA:
Mi da le botte nella schiena essendo ancora a testa in giù.
"ELYYAAAAAA. DAI MOLLAMIIIII. Mi gira la testaaa." "Ok piccoletta, ma solo perché mi pesavi ahahaha."
"Stronzo vaffanculo!" Mi da una botta sul petto che mi fa ridere, si gira facendo la faccia da cucciolo offeso e guardando per terra incrocia le braccia davanti a lei.
Quant'è piccola quando fa così, sembra un bambina ed è dolce dolce.
"Dai piccola lo sai che scherzo, sei bellissima così." Gli accarezzo i capelli. Beh non sto dicendo una cazzata, è bella, ma sinceramente di lei non me ne frega niente. Devo solo fare il mio dovere.
"Ehi sorcetta ahahah. Al posto di fare la stupida mi guardi?" Quanto mi piace stuzzicarla e prenderla in giro. È permalosa un po ma non vuole farlo vedere agli altri, ed è brava a nasconderlo, ma io la conosco troppo bene, non riesce a prendermi in giro. Scommetto che adesso farà la finta arrabbiata e offesa solo per farmi chiedere scusa e perché così con la scusa di farmi perdonare mi userà da schiavo.
"E se io non volessi guardarti?" Mi fissa con i suoi occhi penetranti.
"Peccato che mi stai guardando proprio adesso."Mi scappa una risatina e riesco ad ammutolirla. Spero almeno.
"Ok" mi dice fredda, sicuramente perché non sapeva cosa rispondere. Ritorna in cucina velocemente e io le corro dietro. Lei si accorge che la sto inseguendo e si mette a correre e a ridere per scappare da me.
Bene ora iniziamo pure a giocare a chiapparella come i bambini di 10 anni, peccato che noi siamo quasi maggiorenni.
Corre e ride da tutte le parti ed è davvero bello vederla così. È bella lei.
Dopo un po riesco ad acchiapparla, la stringo a me. Ora abbiamo i nasi che a momenti si sfiorano. "Mi sa che è meglio che tieni d'occhio la pasta." Mi scappa un sorriso e una risatina.
"Cazzo El, mannaggia a te! Ahahahaha"
"Cosa c'è bellezza, ti ho per caso distratto?" Mi diverto troppo a prenderla in giro.
Diventa tutta rossa in faccia e Non riesce a guardarmi. Riesce solo a dire "Elya.. "
Scola la pasta e ci sediamo a tavola a mangiare questa buonissima carbonara all'italiana.
"Ehi lo sai che sei una cuoca provetta?"
"Ahahahah si lo so modestamente." Mi risponde con tutta la bocca sporca di sugo e non posso fare a meno di ridere.
È davvero un casino questa ragazza, ma mi mette felicità, in fondo ci sto bene insieme è simpatica e bella, ce lo farei un pensierino. Ma una scopata e basta, niente fove serie. 

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