La giovane scese le scale di marmo con lentezza e timore, la donna che era salita a sistemarle la camera le aveva detto che il giovane, arrivato a palazzo tre giorni fa per stringere un'alleanza militare con il padre di lei, stava per ripartire, dirigendosi verso il castello del suo signore con la pergamena sigillante il patto.
La grande scalinata si arrotolava attorno alla torre in una lunga curva. La ragazza si fermò sull'ultimo gradino e finalmente lo vide. Indossava di già il lungo mantello da viaggio e il cappello piumato, si stava legando l'elegante pugnale al fianco con una sottile cinta di cuoio.
- Così partite. – esordì lei con la sua flebile voce e quando il giovane alzò gli occhi sul suo volto, tutto il coraggio che pensava di avere l'abbandono d'un tratto; quell'uomo la attraeva in un modo che non sapeva spiegarsi. Da quando era arrivato a palazzo, i loro incontri sempre più frequenti erano diventati dei ricordi piacevoli nella mente di lei, entrambi avevano imparato a conoscersi e ad apprezzare l'uno i pregi e i difetti dell'altra. Erano stati i tre giorni più intensi della vita della giovane.
- Sì. Il mio signore vorrà sicuramente conoscere i dettagli dell'alleanza. Sono passato di già da vostro padre per ringraziarlo. – la giovane annuì.
- Spero che abbiate passato delle piacevoli giornate da noi. – L'uomo le sorrise dolcemente, si avvicinò a lei e le strinse la piccola mano tra le sue, lasciandovi un lieve bacio sul dorso.
- Sono stati certamente i più bei giorni, mia signora. Grazie a voi. – i suoi occhi scuri incontrarono quelli più chiari di lei in un intreccio di sguardi innamorati che sembravano un fiume in piena carico di parole d'amore mai dette, il fiume impetuoso pareva fluire dal cuore di lei fino ad arrivare attraverso lo sguardo intenso a quello di lui.
L'uomo si avvicinò ancora, poggiando il piede sull'ultimo gradino della scala a chiocciola, senza smettere ai loro occhi di incontrarsi, le prese il pallido mento tra le dita e solo allora sposto le scure iridi sulle labbra della giovane, tanto simili a petali di rosa; desiderò sfiorarle con le proprie, assaggiarne il sapore, abbracciarne la morbidezza. Sotto i suoi polpastrelli, la pelle di lei era liscia e delicata, così perfetta nel suo pallore. Amava la sua pelle come amava di lei ogni cosa: i suoi chiari dolci occhi, i suoi ricci castani che le ricadevano sulle spalle in tanti boccoli. La amava e non sapeva se fosse possibile innamorarsi di qualcuno in così poco tempo ma ogni volta che la vedeva, che le loro mani si toccavano, egli provava sensazioni meravigliose, come un calore nel petto che partiva dal cuore i cui battiti erano tanto accelerati da sembrare lo scalpitio di zoccoli di mille cavalli imbizzarriti.
I loro occhi si incontrarono ancora e le palpebre calarono, celandoli l'uno a l'altra, non appena le loro labbra finalmente si incontrarono in un'esplosione di emozioni fortissime. Ogni cosa sembrò amplificarsi, i capelli di lei parevano più morbidi, stretti nella sua mano dietro la nuca e le sue labbra avevano un sapore più dolce del frutto più maturo; le dita magre di lei si intrecciarono tra i suoi capelli castani e il suo corpo si abbandonò completamente a quelle sensazioni e alla dolcezza di quel bacio tanto agognato.Tanto erano presi da tali sentimenti che nessuno dei due si accorse di un'ombra lontana che, di nascosto, spiava quei loro attimi intensi e li riproponeva su di una tela attraverso pennellate di colore scuro a simboleggiarne l'intimità e il mistero.
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Il Bacio dell'Arte
ChickLit|STORIA ISPIRATA ALL'OPERA "Il Bacio" DI FRANCESCO HAYEZ| DAL TESTO:"I loro occhi si incontrarono ancora e le palpebre calarono, celandoli l'uno a l'altra, non appena le loro labbra finalmente si incontrarono in un'esplosione di emozioni fortissime...